05/11/2021

CASSA DI ESPANSIONE DEL SECCHIA / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione della delibera

Aprendo il dibattito che ha preceduto l’approvazione della delibera che dà l’ok all’intervento di Aipo sulla cassa di espansione del Secchia, Barbara Moretti (Lega Modena) ha affermato che “a distanza di quarant’anni dall’inaugurazione delle casse di espansione, l’obiettivo della messa in sicurezza del territorio appare ancora molto distante e con tempistiche incerte. La delibera di oggi consente un miglioramento graduale ma non sappiamo nemmeno se saranno finanziati tutti i lotti iniziali, per fronteggiare una piena con tempo di ritorno a 50 anni, e siamo ancora molto indietro rispetto ai 200 anni previsti dal progetto complessivo”. Per Giovanni Bertoldi “bisogna fare in modo che la realizzazione della parte di intervento che manca, che è la più grande, sia accelerata il più possibile. È vero che ci vogliono molti soldi, ma i danni delle piene per la popolazione e le imprese sono altrettanto elevati. Inoltre – ha aggiunto – Aipo si deve impegnare a effettuare con costanza la manutenzione ordinaria degli argini e dei fiumi”.

“L’approccio agli eventi alluvionali è quasi sempre stato solo emergenziale – ha detto Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) – ma oggi, con gli evidenti cambiamenti climatici e la maggior frequenza delle alluvioni, bisogna adottare quelle che noi consideriamo le chiavi per un territorio più sicuro: presidio, previsione, pianificazione e prevenzione”.

Antonio Carpentieri (Pd), ricordando che la realizzazione delle casse di espansione è stata “il frutto di una strategia di prevenzione e di governo delle acque e che i lavori recenti sulla cassa del Secchia hanno salvato il territorio nell’ultima alluvione”, ha affermato che la delibera “è un passo fondamentale per andare avanti nella messa in sicurezza del territorio. La politica non solo ha capito che è necessario prevenire, ma sta trovando i finanziamenti per concretizzare i progetti”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha motivato il voto di astensione sostenendo che, “prima di parlare di progetti a lungo termine, sarebbe opportuno che Aipo svolgesse tutti i compiti ordinari di manutenzione e pulizia del fiume. Il fatto che con i lavori si arrivi a contenere solo le piene con tempo di ritorno a 50 anni non è trascurabile: in caso di piene più importanti rimarremo comunque a rischio alluvionale, e questa non è una situazione rassicurante”.

Dichiarando l’astensione, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha affermato che “è opportuno predisporre gli strumenti urbanistici per realizzare l’opera, ma per contenere i problemi creati dal deflusso delle acque bisognerebbe ragionare in modo più ampio e complessivo, comprendendo anche la montagna e l’impermeabilizzazione del suolo. Inoltre – ha aggiunto – soldi sono pochi e, visti i tempi di realizzazione delle opere, rischiamo di usarli solo per quelli che sostanzialmente sono rattoppi”.

Per Europa verde-Verdi, Paola Aime ha affermato che “la gestione del territorio con una visione frammentata invece che globale non sempre ha saputo portare il dovuto rispetto alle diverse parti che lo compongono. Oggi, però, visti anche i cambiamenti climatici, non possiamo più sperare nella buona sorte, trascurare la manutenzione e risparmiare sulle risorse economiche. La delibera traccia una via di correzione e tutela che non potrà più essere abbandonata ma soltanto fortificata”.

 

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