09/11/2021

INCENDIO NEI PRESSI DEL CIMITERO, “NON SI PARLI DI BARACCOPOLI”

Indagini ancora in corso; non ci sono prove di allacciamenti abusivi all’illuminazione pubblica. L’assessore Bosi ha risposto a un’interrogazione di Giacobazzi (FI)

“Stiamo per entrare nel periodo più freddo dell’anno che vede già impegnati i Servizi sociali, accanto alle associazioni di volontariato, per portare aiuto alle persone più fragili, in difficoltà e senza fissa dimora. Quindi, per favore, non usiamo con leggerezza la parola ‘baraccopoli’: un essere umano che dorme al freddo, sott’acqua, nella boscaglia è semmai una tragedia”.

Lo ha osservato l’assessore a Lavori Pubblici, Centro storico, Politiche per il lavoro e la legalità Andrea Bosi rispondendo, durante il Consiglio in modalità question time di lunedì 8 novembre, all’interrogazione illustrata da Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia con oggetto le “baracche abusive nuova diagonale-cimitero San Cataldo: furto di elettricità ed incendio in data 20/09/2021”.

Il consigliere facendo riferimento all’incendio di alcune baracche abusive nella boscaglia limitrofa alla nuova diagonale dietro al Cimitero di San Cataldo, “abitate da persone di origine extracomunitaria”, ha definito “sconcertante l’esistenza di baraccopoli a Modena”. E affermando che “quello che in prima battuta sembrava un incendio fortuito, parrebbe in realtà causato da un corto circuito che ha interessato un allacciamento fraudolento di una delle baracche ai pali dell’illuminazione pubblica”, ha chiesto: “quante persone sono state interessate dall’incendio e se vi siano feriti; se siano state identificate e dove siano state traferite; se risponda a verità che le baracche fossero collegate abusivamente alla luce pubblica e, conseguentemente, se gli occupanti siano stati denunciati per il relativo reato;  se sia a conoscenza di altri simili accampamenti abusivi”.

L’assessore Bosi ha spiegato che sono stati riscontrate manomissioni alla base di un palo dell’illuminazione pubblica, ma nessuna prova concreta di allacciamenti abusivi collegati al giaciglio che quindi può essere andato a fuoco per diverse cause; anzi, in un intervento disposto ed effettuato dalla Sala operativa non è stato rilevato alcun allacciamento.

Ha, inoltre, confermato che la situazione legata all'esistenza di giacigli di fortuna in quell’area era stata oggetto di richieste d’intervento due volte e che, per fortuna, non si ha notizia di persone coinvolte né tantomeno rimaste ferite nell’incendio su cui è intervenuta la Polizia di Stato anche in merito alle indagini su alcune persone che frequentavano quei luoghi pur non stanziandovi. “Indagini che sono ancora in corso” ha continuato Bosi accennando a “un'unica persona che stabilmente viveva in quel giaciglio, contattata più volte dai Servizi sociali senza esiti positivi.

In replica, il consigliere Giacobazzi ha ricordato che, al di là del caso specifico, “al cimitero di San Cataldo si sono verificati episodi di delinquenza e spaccio di droga, come sanno i residenti, ma anche coloro che vanno in visita ai defunti”. Obiettivo dell’interrogazione, ha aggiunto, è anche quello di “richiamare l’attenzione su un caso di problematica sociale, sui cui evidentemente serve un intervento, prima che possa eventualmente degenerare come è successo in altre città”.

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