12/02/2021

“SOSTENERE LE IMPRESE SENZA AUMENTARE LE TASSE”, OK A ODG

La mozione presentata da Franchini (Pd) chiedeva anche di “stabilire regole chiare e stabili per le riapertura delle attività”. Respinti i documenti di Rossini (FdI-Pdf) e Manenti (M5s)

Non aumentare nel 2021 le tasse e i tributi di competenza diretta e le tariffe dei servizi comunali, prevedendo, dove possibile, agevolazioni e sconti per sostenere direttamente le famiglie e indirettamente le imprese. Ma anche estendere le misure di aiuto già attuate l’anno scorso a favore degli esercizi pubblici, come, per esempio, l’ampliamento gratuito dei dehors e l’attivazione di bandi per contributi. Sono alcune delle proposte economiche per sostenere bar, ristoranti e attività commerciali che hanno subìto pesanti ripercussioni a causa dell’emergenza Covid contenute nell’ordine del giorno proposto da Pd e Modena civica e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 11 febbraio col voto favorevole di Pd, Sinistra per Modena e Verdi; contrari Movimento 5 stelle, Lega Modena, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia.

L’ordine del giorno, presentato da Ilaria Franchini, “non fa alcuna distinzione tra categorie imprenditoriali”, come spiegato in aula dalla consigliera del Pd, e invita anche l’amministrazione a verificare l’applicazione del nuovo canone unico, “per evitare di appesantire i contribuenti e squilibri del bilancio comunale”; a investire in attività di marketing territoriale e nella costruzione di eventi per rilanciare i settori culturale, enogastronomico e sportivo della città; a verificare la possibilità di finanziamenti per la riqualificazione delle attività del centro storico, in collaborazione pure con associazioni di categoria e Camera di commercio. La mozione sollecita, infine, tenendo in considerazione i dati sulla diffusione dei contagi, a stabilire regole chiare e stabili per l’apertura di bar, ristoranti, negozi, luoghi della cultura, dello spettacolo e dello sport.

Nella presentazione del documento, la consigliera ha ricordato come, per contenere la pandemia, “le aperture e chiusure dei negozi siano state inevitabilmente decise in tempi molto stretti”, non consentendo la regolare gestione delle attività, che hanno subìto le conseguenze delle scelte. Quindi ha messo in evidenza il fatto che, con le norme attuali, gli enti locali “hanno spazi di intervento limitati in materia economica, poiché i principi contabili e i vincoli di bilancio alla spesa corrente non permettono di indebitarsi senza copertura”, ricordando però, oltre ai sostegni statali e regionali, che il Comune ha stanziato “tutti i fondi possibili per rispondere alla pandemia, da ultimo oltre un milione di euro sulla Tari per le utenze non domestiche”.

Nella stessa seduta, è stato respinto l’ordine del giorno sullo stesso tema presentato da Elisa Rossini di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia (favorevoli la proponente e Lega Modena, Movimento 5 stelle e Forza Italia; contrari Pd, Sinistra per Modena e Verdi) che invitava l’amministrazione “a eliminare, fino al termine dell’emergenza sanitaria e alla ripresa delle attività, tutti i tributi locali a carico degli imprenditori che operano nel settore dei pubblici esercizi e che sono stati costretti a chiudere in seguito ai provvedimenti di Governo e Regioni”. Nel testo, inoltre, si sollecitava l’Amministrazione a inviare l’ordine del giorno alla Regione e agli organi di governo dello Stato per suggerire l’adozione delle stesse misure.

Respinto anche l’ordine del giorno presentato da Andrea Giordani per il Movimento 5 stelle (favorevoli i proponenti e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia, Forza Italia e Lega Modena; astensione per i Verdi; contrari Pd e Sinistra per Modena) che, sottolineando come le perdite subite dai pubblici esercizi non possano essere coperte completamente “dai pur significativi sostegni previsti dai diversi decreti Ristori del Governo”, proponeva di riconoscere alle categorie interessate, un’ulteriore riduzione di almeno il 25 per cento della Tari per l’anno 2020; di accelerare l’iter burocratico, “in modo che l’alleggerimento dei costi sia concreto e tempestivo”; di aggiornare le procedure in modo che fin dalla prima rata della Tari 2021 chi ha optato per la domiciliazione bancaria possa usufruire dello sconto specifico; di informare i cittadini della possibilità di usufruire dello sconto del 20 per cento optando per la domiciliazione bancaria.

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