17/04/2021

AMBIENTE / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno di Aime (Verdi)

Sono intervenuti consiglieri comunali di diversi gruppi nel dibattito che ha portato ad approvare all’unanimità, durante la seduta del 15 aprile del Consiglio comunale di Modena, l’ordine del giorno dei Verdi incentrato sul coinvolgimento delle associazione ambientaliste nelle scelte dell’Amministrazione e, più in generale, sul valore degli istituti partecipativi “che sono da riformare per adeguarli ai tempi”.

Aprendo il dibattito per Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia, Elisa Rossini ha sottolineato “l’urgenza” di una revisione degli istituti partecipativi, a partire dal “regolamento dei rapporti con l’associazionismo che risale al 1996”. Per la consigliera Rossini è importante che la partecipazione dell’associazionismo alle scelte dell’Amministrazione “sia reale e attiva: il Comune non deve limitarsi a informare delle scelte fatte, ma deve coinvolgere le realtà operative sul territorio”, senza fermarsi “all’assistenzialismo, cioè all'erogazione di fondi senza perseguire la partecipazione”.

“Perché il rapporto tra Consulte e organi amministrativi si è affievolito?”. Lo ha chiesto Giovanni Bertoldi (Lega Modena), definendo questi istituti “portatori di interesse istituzionali e permanenti”. Auspicando dunque maggiore coinvolgimento, il consigliere ha proposto “audizioni con i referenti delle consulte per condividere le motivazioni del sottoutilizzo”. Inoltre, ha suggerito di “convocare il coordinamento intersettoriale”, prevedendo a seguire “proposte di modifiche del regolamento con l’obiettivo di assicurare un’intensificazione dei rapporti con le istituzioni”.

Le consulte sono “uno strumento di partecipazione al di là della tematica”, ha detto Enrica Manenti (Movimento 5 stelle), sottolineandone il ruolo anche in termini “di scambio di competenze, di supporto e di visioni” nei rapporti sia col Consiglio sia con la giunta. Esprimendo più in generale la richiesta di “un rinnovato dibattito politico sugli strumenti di partecipazione, a partire dai Quartieri, la cui riforma del regolamento sta dando esiti poco soddisfacenti”, la consigliera ha precisato che “un approfondimento sul ruolo delle Consulte è positivo, ma solo se saremo disposti ad ascoltare questi organismi”.

Paola Aime (Verdi), intervenuta dopo aver presentato la mozione, ha ribadito che “con questo documento vorremmo chiarire il ruolo delle Consulte; alcune hanno rallentato la propria attività, altre meno”, rappresentando anche l’occasione per una riforma dei rapporti con l’associazionismo, “visto che il regolamento risale al 1996 e da allora sono cambiate molte cose, come l’abolizione delle Circoscrizioni”. La consigliera ha sollecitato, infatti, “un confronto approfondito sugli istituti partecipativi, ascoltando anche il parere delle stesse Consulte sul ruolo che vogliono rivestire”.

“Le Consulte rappresentano un elemento positivo nell’ambito della partecipazione popolare, che è fondamentale sollecitare, ma non sono l’unico”, ha commentato Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena). Il consigliere ha spiegato che “in questa consigliatura si è avviato il percorso per definire la riforma degli istituti di partecipazione, definendo anche il ruolo del Quartieri e dando loro nuova dignità”. Perciò “è preferibile non rallentare questo importante iter sovrapponendo le Consulte, che comunque, in un’ottica di valorizzazione, devono diventare entità funzionali e complementari, non antagoniste”.

Per il Pd, Lucia Connola ha sottolineato che la partecipazione popolare si deve realizzare “attraverso percorsi organizzati e strutturati”, aggiungendo che l’avvio delle Consulte “fa parte della riforma complessiva degli istituti di partecipazione, iniziata dall’Amministrazione nella scorsa consigliatura e non ancora completata”. Fondamentale è “l’impegno e il lavoro di tutto il Consiglio comunale, luogo preposto per attuare le riforme degli istituti partecipativi, organi da regolamentare attraverso un percorso che non può che compiersi in questa sede”. Antonio Carpentieri ha definito le Consulte “un pezzo di partecipazione ‘verticale’ che deve essere adeguato alle nuove esigenze sulla partecipazione”. In attesa della riforma, il capogruppo ha giudicato positivamente “i tavoli di lavoro settoriali in Comune, che possono sopperire almeno in parte al ruolo delle Consulte, tenendo in opportuna considerazione le associazioni che fanno parte di questi organismi e coinvolgendole nelle scelte amministrative”.

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