L’interrogazione sullo stato di attuazione dell’ordine del giorno per la pedonalizzazione del centro storico, approvato dal Consiglio comunale nell’ottobre 2019, presentata da Giovanni Silingardi (M5s), è stata trasformata in interpellanza su richiesta di Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia).
La consigliera ha messo l’accento sulla necessità di arrivare a prendere decisioni con un percorso partecipato “senza correre troppo”, perché “la pedonalizzazione è un fattore critico, temuto da residenti e commercianti, anche per la difficoltà del periodo: si deve ascoltare la città e trovare soluzioni che consentano di continuare a lavorare e vivere in centro storico”.
Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) ha affermato che i residenti del centro storico “lamentano il mancato coinvolgimento nei processi decisionali e hanno la sensazione di essere interpellati solo a cose fatte”. Dopo aver osservato che il problema si è ripetuto anche quando si è deciso di ampliare i dehor, “decisione giusta ma che ha fatto sparire diversi posti auto”, il consigliere ha detto “che si è persa l’ennesima occasione di fare qualcosa di concerto con la parte della città direttamente coinvolta, che ha gli stessi diritti di chi vuole una città più pedonale”.
“Non è così scontato che tutti i residenti e i commercianti del centro storico vedano la pedonalizzazione come un problema”, ha replicato Paola Aime (Verdi), aggiungendo che ce ne sono molti che, invece, “condividono il progetto e hanno una visione di città e di futuro diversa da quella di ora, consapevoli anche che il centro storico è un quartiere che non può essere vissuto in auto, non ci sono gli spazi fisici”. La consigliera si è anche concentrata sulla pedonalizzazione sperimentata in piazzale Sant’Agostino, che aveva funzionato ma “che è frenata dai vincoli che abbiamo con Modena parcheggi”.
Anche Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha ricordato che “l’esperimento di pedonalizzare piazzale Sant’Agostino era andato veramente bene e aveva aggiunto valore a una delle porte di ingresso della città: bisognerebbe riprenderla. Bene, per il consigliere, anche i lavori avviati per la valorizzazione del centro storico, sui quali “si è intrapresa la strada giusta”.
Vincenza Carriero (Pd) ha ribadito che le misure per la pedonalizzazione e per rendere la città più “green e godibile” si devono contemperare “con il mantenimento della vivibilità per chi risiede in centro storico”. Ha poi ricordato che anche la pedonalizzazione di piazza Roma era stata fortemente contestata dagli esercenti, “gli stessi che oggi non tornerebbero indietro perché la piazza più bella ha portato anche a una crescita dei guadagni”.
Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha concordato che sul tema parcheggi, il Comune “ha le mani legate e non è più libero di gestire il territorio”. Sulla pedonalizzazione delle strade ha affermato che “bisogna contemperare le esigenze di chi in centro vive e lavora e di chi vuole frequentarlo. Tenendo presente, però, che i modenesi sono abituati ad arrivare in centro velocemente e devono poter continuare a farlo. Bisogna, quindi, trovare il modo di comporre esigenze spesso contrastanti”.
Nella replica il consigliere Silingardi ha ricordato che l’ordine del giorno nel 2019 era passato senza voti contrari: “Oggi dobbiamo chiederci, quindi, che idea abbiamo della città: se la vogliamo più bella, più vivibile e meno inquinata o se vogliamo una città dove si può parcheggiare in piazza Grande. L’ordine del giorno puntava a valorizzare il centro storico, a questo serve la pedonalizzazione”. Il consigliere si è detto “consapevole che quanto accaduto nel 2020 ha rallentato le cose”, ma si è augurato che si proceda “il prima possibile” con la pedonalizzazione di piazzale Sant’Agostino e con i depositi delle bici in centro.
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