16/06/2021

CONTRO L’OMOFOBIA “PROMUOVERE UNA CULTURA DEL RISPETTO”

L’assessora Baracchi ha risposto in Consiglio all’interrogazione di Rossini (FdI-PdF) sulla festa delle Famiglie Arcobaleno e sul progetto Officine della solidarietà

Gli eventi organizzati in occasione della Giornata internazionale contro l’omotransfobia, compresa la Festa delle famiglie Arcobaleno, hanno l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto dei diritti di tutti e del riconoscimento dei principi di uguaglianza e parità che dovrebbero contraddistinguere una società democratica, sostenendo una comunità cittadina inclusiva, aperta e svincolata da stereotipi e pregiudizi.

Lo ha detto l’assessora alle Pari opportunità Grazia Baracchi che, nel corso del Consiglio comunale dedicato al “question time” di venerdì 11 giugno, ha risposto a un’interrogazione proposta da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della Famiglia).

Le domande della consigliera si sono concentrate su due temi in particolare: la Festa delle famiglie Arcobaleno, che si è svolta al parco Ferrari il 16 maggio, e il progetto Officine della solidarietà, promosso dal Centro servizi volontariato di Modena e realizzato nelle scuole superiori modenesi. Oltre a chiedere, appunto, con quali finalità di interesse collettivo la Festa delle famiglie Arcobaleno fosse inserita nel calendario degli eventi della Giornata contro l’omotransfobia, la consigliera ha domandato anche a quanto ammontino le spese sostenute dall’Amministrazione per il cartellone degli eventi; se l’associazione sia iscritta nell’elenco comunale delle forme associative; se il progetto Officine della solidarietà sia inserito nei piani triennali dell’offerta formativa dei singoli istituti scolastici; se ne sia stata data pubblicità e se, nel corso della sua realizzazione, si sia discusso anche del disegno di legge Zan.

L’assessora Baracchi ha ricordato che, dal 2014, il Comune di Modena aderisce alla Rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). Aderendo alla Rete, ha specificato l’assessora, “il Comune si è impegnato a sviluppare azioni positive, tra le quali il calendario di iniziative per la Giornata contro l’omotransfobia per promuovere i diritti delle persone Lgbt, diritti spesso negati o deliberatamente soffocati: parliamo, infatti, di persone che spesso subiscono atti discriminatori o di bullismo solo per la loro identità di genere”.

Gli appuntamenti del calendario, 13 in tutto, sono stati organizzati dalle associazioni che a Modena promuovono i diritti delle persone Lgbt, tra le quali l’associazione Famiglie Arcobaleno, “senza alcuna spesa diretta da parte dell’Amministrazione. L’unico costo sostenuto dal Comune – ha sottolineato l’assessora – che ammonta a 300 euro, è stato quello dell’acquisto di colori e materiali utilizzati dai volontari di Ancescao per la verniciatura delle due panchine arcobaleno al parco del Novi Sad”.

La Festa delle famiglie Arcobaleno, organizzata nell’ambito dell’International family equality day, ha proseguito ancora Baracchi, aveva le stesse finalità delle altre iniziative comprese nel cartellone ed è stata pensata per promuovere la conoscenza e il confronto tra diversi tipi di famiglie e per denunciare “il vuoto normativo che pesa sulle famiglie omogenitoriali”. L’associazione Famiglie Arcobaleno non è iscritta nell’elenco comunale delle forme associative, “ma questo non pregiudica le possibilità di collaborare con il Comune e di ottenerne il sostegno”.

In merito al progetto Officine della solidarietà, l’assessora Baracchi ha ricordato che è realizzato da 17 anni dal Centro servizi volontariato di Modena in rete con le associazioni di volontariato e altri enti del terzo settore che desiderano partecipare a progetti di educazione alla cittadinanza attiva e responsabile. Volontari e volontarie, in accordo con gli insegnanti, portano la loro esperienza sui temi della cittadinanza attiva, dei pregiudizi e delle apparenze che ingannano, dei diritti umani e del benessere. Nel 2021, da marzo ad aprile, sono state coinvolte 20 associazioni e 41 classi di prima e seconda superiore, 12 insegnanti e 41 volontari che si sono alternati sui vari temi. Di questi, quattro erano in rappresentanza di Arcigay e solo in una o due classi hanno accennato al disegno di legge Zan, specificando che ci sono politici che si oppongono mentre loro lo sostengono. L’assessora, infine, ha confermato che il progetto è inserito nei piani dell’offerta formativa di tutte le scuole che hanno partecipato ed è quindi pubblico e accessibile.

In replica, la consigliera Rossini si è domandata “a cosa serva l’elenco comunale delle forme associative, se il Comune collabora anche con le associazioni che non sono iscritte”, affermando che “dovrebbe servire affinché l’Amministrazione collabori con associazioni che hanno finalità condivisibili e non contrarie alla legge”. Sulle famiglie omogenitoriali, Rossini ha sostenuto che “non c’è alcun vuoto normativo: un conto sono le legittime rivendicazioni delle associazioni – ha detto – altro è che un’Amministrazione sostenga un’associazione che ha nel suo statuto il sostegno esplicito a pratiche come la maternità surrogata, che la legge vieta a tutela delle donne e dei bambini”.

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