17/06/2021

IN SAN PAOLO LA PERSONALE DI ANDREA CHIESI “NATURA VINCIT”

Da venerdì 18 giugno, la mostra inaugura gli spazi restaurati dell’ex chiesa e della sala delle monache. Bortolamasi: “Riconsegniamo alla città un luogo di cultura”

Concluso l’intervento di restauro, il complesso di San Paolo riapre al pubblico, venerdì 18 giugno, con la mostra personale di Andrea Chiesi intitolata “Natura vincit” ospitata nella chiesa e nell’ex Oratorio, la cosiddetta Sala delle monache dove, nell’ambito dei lavori per il consolidamento sismico, sono stati riportati alla luce dipinti e decori del Seicento.

Il progetto dell’artista, di origini modenesi e uno dei più noti pittori italiani, nasce appositamente per dialogare con gli spazi suggestivi delle due sale, costruendo un percorso spirituale di potenziale rinascita in cui la natura è per l’artista una guida costante. La mostra, a cura di Fulvio Chimento, è promossa dal Comune di Modena e organizzata da Associazione CerchioStella in collaborazione con D406, con il sostegno del Gruppo Hera e il patrocinio della Regione Emilia Romagna, e sarà aperta al pubblico, con ingresso libero senza prenotazione, fino al 19 settembre.

La mostra è stata presentata in anteprima questa mattina, giovedì 17 giugno, alla presenza dell’artista, del curatore Fulvio Chimento, dell’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, del gallerista Andrea Losavio, e di Francesco Reggiani in rappresentanza del Gruppo Hera. L’esposizione è aperta il mercoledì e la domenica dalle 16 alle 20; il venerdì dalle 17 alle 21.30; il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21.30.

“È motivo di grande orgoglio per me, e per l’Amministrazione comunale – commenta Bortolamasi – riconsegnare questi spazi di cultura alla città e riconsegnarli con la mostra di Andrea Chiesi, un evento che la città doveva a uno dei suoi più grandi artisti, assume un valore ancora più profondo. Questa riapertura, infatti – prosegue l’assessore – è un messaggio di speranza e di futuro, che ci fa guardare avanti, all’uscita graduale ma sempre più sostanziale, dalla pandemia, con rinnovata fiducia anche e soprattutto per un settore, come quello della cultura, che ha pagato un prezzo molto alto nei mesi più duri della pandemia. La cultura e la creatività rappresentano una delle infrastrutture centrali nel nostro disegno di città futura e la riconsegna alla città di questi spazi che inauguriamo con il lavoro di Chiesi è un ulteriore elemento di questo disegno, complessivo, che guarda al futuro di Modena come città creativa, culturalmente vitale e stimolante”.

Il percorso espositivo inizia nella chiesa, chiamata “Eschatos”, ovvero “Luoghi ultimi”: qui sono raccolti dipinti a olio che hanno per soggetto strutture di archeologia industriale e nelle quali l’artista documenta le macerie lasciate dalla produzione industriale, descrivendo dei corpi-fabbrica sui quali il tempo ha esercitato con violenza la propria azione. Nella sala delle monache che prende il nome di “Anastasis”, cioè “Resurrezione”, sono esposte opere a inchiostro su carta di grande formato che raccontano come la natura si riappropria del suo ambiente, evidenziandone le capacità di sopravvivenza e di rinascita e creando un parallelo con il ruolo dell’artista nella contemporaneità e con il presupposto di perenne rinnovamento della pittura in un’era fortemente marcata dalla digitalizzazione dei linguaggi artistici. Nella stessa sala è esposta anche una serie di disegni su carta e di taccuini, che prende il nome di “Insulae” (Isole) nei quali Chiesi costruisce una narrazione in progress della città di Modena, con riferimento a luoghi topici che riflettono l’inconscio collettivo dei suoi abitanti.

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