10/06/2021

MOBILITÀ D’EMERGENZA/2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

L’interrogazione del M5s è stata trasformata in interpellanza e sono intervenuti diversi consiglieri

L’interrogazione del M5s sullo stato di attuazione dell’ordine del giorno relativo alla mobilità d’emergenza approvato dal Consiglio comunale lo scorso luglio è stata trasformata in interpellanza e sono intervenuti diversi consiglieri.

Elisa Rossini di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia, ha colto l’occasione per richiamare le dichiarazioni dell’amministratore di Amo Andrea Burzacchini che ha definito “contraddittorie” e tali da “mettere in difficoltà i cittadini modenesi”. In particolare, per la consigliera, da un lato Burzacchini invita “a ridurre gli spazi per le auto così da disincentivare i modenesi a spostarsi in auto”, dall’altro “chiede maggiori risorse perché il trasporto pubblico è insufficiente. Come si devono muovere in città i cittadini modenesi – ha chiesto – di qui a quando avremo un trasporto pubblico locale efficiente?”.

Giovanni Bertoldi di Lega Modena si è detto d’accordo: “Le dichiarazioni di Burzacchini sono discutibili: invita a creare ostacoli agli automobilisti per impedire l’utilizzo delle auto; non importa che non esista un Tpl efficiente. Il punto – ha aggiunto – è che o si crea un trasporto pubblico di livello oppure la gente preferirà sempre l’auto”. Rispetto alle corsie ciclabili su carreggiata, il consigliere ha parlato di “situazioni di grande pericolo per i ciclisti nell’uso promiscuo: corsie realizzate con segni a terra aumentano i chilometri dedicati alla mobilità dolce ma non sono vere e proprie ciclabili, che per me devono essere in sede propria”.

Paola Aime dei Verdi ha evidenziato la necessità di un “cambio di visione culturale. In altre realtà europee – ha aggiunto – probabilmente i cittadini sono abituati a rispettare le regole, a differenza dei modenesi: è vero che stringendo le strade costringiamo le auto ad andare più piano, ma i limiti vanno rispettati. Nei progetti e nella visione di città futura, con più spazio e più rispetto per i pedoni e i ciclisti, ci immaginiamo automobilisti che, pur continuando a usare le auto, rispettino le regole e pongano più attenzione agli altri. L’inversione di abitudini – ha ribadito – è necessaria e indispensabile per la sicurezza di tutti e per la tutela ambientale”.

Per Diego Lenzini del Pd, “il fatto che a Modena arrivino meno risorse per il trasporto pubblico rispetto a Parma questo Consiglio lo denuncia dal 2018 e lo ha riportato in almeno due ordini del giorno, uno dei quali unanime”. Il consigliere ha quindi precisato che “non vanno penalizzate le auto tout court, ma vanno rese più competitive le alternative e, dal momento che la carreggiata stradale è la stessa, è inevitabile sacrificarne parte destinata alle auto privilegiando il Tpl. Lo stesso – ha concluso – vale per le piste ciclabili”.

Per il M5s, Andrea Giordani ha posto l’attenzione sulla manutenzione delle piste ciclabili: “Ci sono diverse zone piuttosto critiche e spero che ci si metta mano, come ad esempio dove sono presenti paletti e panettoni che rendono più difficoltoso il passaggio di ciclisti e pedoni”. Secondo il consigliere, sulle nuove corsie ciclabili servirebbe una “maggiore attenzione alla segnaletica: se questa venisse ripetuta in più punti rispetto a quella attuale sarebbe una indicazione più efficace per ciclisti e pedoni al fine di un corretto uso delle corsie”.

Nella replica, il consigliere interrogante Silingardi ha sottolineato che “sul tema mobilità sostenibile è necessaria una coerenza di fondo: la mozione approvata dal Consiglio – ha precisato – prevede di liberare spazio dalle auto per far posto alle bici. Se vogliamo incentivare la mobilità ciclabile dobbiamo far posto alla mobilità di emergenza con questo tipo di ciclabili in sede promiscua che non sono state inventate a Modena e che, secondo noi, rappresentano la mobilità del futuro”. Per il consigliere “la mobilità di emergenza va ulteriormente sviluppata e spiegata: tutti i cittadini devono essere messi in condizione di comprendere bene la scelta di utilizzare gli spazi urbani in maniera diversa rispetto al passato”.

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