27/07/2021

“ANZIANI E FRAGILI TUTELATI DALLE POLITICHE DI WELFARE”

Respinto l’odg di Giacobazzi (FI) per l’istituzione di un garante della terza età. I gruppi di maggioranza richiamano le nuove Linee d’indirizzo PrendiaMOci Cura

L’invito all’Amministrazione a istituire anche a Modena la figura del “garante per la terza età” a tutela degli anziani era la proposta contenuta nell’ordine del giorno presentato da Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), respinto dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 22 luglio con i voti contrari dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica ed Europa Verde – Verdi) che hanno ricordato come l’attenzione verso le fasce più anziane e fragili della popolazione sia già assicurata dalle politiche di welfare dell’ente, come delineato pure dalle nuove linee di indirizzo sviluppate nel documento “PrendiaMOci Cura” che sarà votato dall’assemblea dopo l’estate, e suggerendo anche di coinvolgere maggiormente le realtà associative nelle varie attività sul territorio a favore degli anziani. L’ordine del giorno aveva ottenuto il voto a favore anche di Lega Modena e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia; astensione per il Movimento 5 stelle.

Dopo aver sottolineato “che l’emergenza sanitaria ha messo in evidenza la situazione di fragilità di alcune categorie sociali, come quella degli anziani”, la mozione suggerisce “un ripensamento delle politiche socio-assistenziali”, con l’obiettivo di “arginare il fenomeno di difficoltà sociale, di bisogni economici, di relazioni e di cure degli anziani”. In questo contesto si potrebbe inserire l’azione del garante, con compiti di collegamento e dialogo “per prevenire eventuali carenze, vigilare sui servizi e sensibilizzare la comunità”, ha affermato il consigliere Giacobazzi. Nello specifico, questa figura si occuperebbe, tra le varie attività, “del controllo dei requisiti all’assistenza e ai servizi erogati da strutture pubbliche e private e della vigilanza sull’assistenza prestata agli anziani ricoverati in strutture residenziali e in altri ambienti esterni alla famiglia”. Inoltre, questa specifica authority avrebbe anche facoltà di “intervenire nei confronti delle strutture e degli enti locali in caso di omissioni che compromettono l’erogazione delle prestazioni e di verificare l’attuazione delle misure di sostegno e tutoraggio degli anziani”.

Con queste premesse viene quindi sollecitata l’istituzione della figura da parte del Comune di Modena, “come già fatto di recente da altre città italiane”, invitando l’Amministrazione a definirne il ruolo, le funzioni e i compiti, anche dal punto di vista delle risorse economiche e del personale necessari per lo svolgimento dell’attività”.

Nel dibattito, per Lega Modena è intervenuto Giovanni Bertoldi che nel suo intervento ha sottolineato la “necessità di istituire questa figura di garanzia” in rappresentanza di una categoria “debole e fragile” e sulla quale durante la pandemia sono “emerse criticità” tali da aver comportato, in alcuni casi, “la perdita dei diritti della sfera individuale”.

Secondo il M5s, la categoria degli anziani “necessita di azioni di maggiore tutela da parte della politica e dall’apparato amministrativo”, piuttosto che l’introduzione di un garante. Nel suo intervento, Enrica Manenti ha rilevato che “non sempre sono stati compiuti i debiti controlli nelle strutture che ospitano gli anziani”, specificando che spesso gli accertamenti si sono concentrati solo su aspetti amministrativi”.

Con l’obiettivo di “prestare maggiore attenzione e valorizzare gli anziani”, Sinistra per Modena ha suggerito di coinvolgere maggiormente, nelle azioni di tutela, le associazioni legate a questa fascia della popolazione “come sindacati dei pensionati, Auser e Università della terza età”. Inoltre, Vincenzo Walter Stella ha affermato che ci sono anche altre categorie in difficoltà come “i giovani e le donne per motivi come la precarietà del lavoro, gli stipendi bassi e la difficoltà di poter avere un’abitazione”.

Il Pd ha fatto presente come l’attenzione dell’Amministrazione nei confronti degli anziani sia “elevata, grazie alle politiche di welfare che ne tutelano diritti e necessità”, come previsto anche nel nuovo documento di indirizzi dell’ente “PrendiaMOci Cura”. Nei loro interventi, Vittorio Reggiani e Tommaso Fasano hanno inoltre sottolineato che, prima di essere definito a livello locale, il tema “deve trovare nel contesto regionale un’uniformità di principi e di definizione del ruolo”.

Per Europa verde – Verdi, la mozione, pur puntando ad “accorciare la distanza tra l’espressione dei bisogni e la possibilità di accoglierli”, appare “generica” e non tiene inoltre in considerazione il ruolo delle Cra. Nel suo intervento, Paola Aime ha comunque chiarito che “servirebbe una presenza più costante al fianco delle persone più fragili da parte dei soggetti che già si occupano di seguirle”.

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