17/07/2021

“PRENDIAMOCI CURA” / 4 – FAMIGLIE, MINORI E SFIDA EDUCATIVA

Il Centro per le famiglie riferimento per interventi educativi e di accompagnamento. Fondamentale il ruolo della comunità educante e l’apprendimento non formale

Le azioni a sostegno delle famiglie non devono coincidere con le politiche per il contrasto alla povertà; vanno concepite come un investimento sul futuro, in quanto le bambine e i bambini sono un valore sociale. Questa impostazione ribadita in PrendiaMOci Cura, le Linee di indirizzo per il Welfare del Comune di Modena 2021-2024, riconosce la corresponsabilità della società e delle istituzioni nell'educazione. 

In altre parole, il Comune di Modena fornisce supporto educativo, ma il sostegno a questa fascia di età deve avere una grande attenzione da parte di tutti, a partire dall’alleanza sociale-educativa tra scuole e servizi sociali per fronteggiare situazioni di esclusione e povertà educativa e contrastare la dispersione scolastica. 

L’orientamento è quello di accompagnare le famiglie con misure che aiutino a fronteggiare eventuali difficoltà, favorendo, allo stesso tempo, la conciliazione famiglia-lavoro e le necessità legate all'emergenza sanitaria, mentre a ridisegnare il quadro di obiettivi e strumenti è il Family Act.

Per supportare le famiglie con figli il Comune ha ritenuto anche di potenziare il Centro per le Famiglie, a cui è stata destinata una struttura comunale con sede autonoma in via del Gambero. Il Centro intende essere un luogo di prossimità, di vicinanza, aperto agli scambi con la società civile e capace di intercettare non solo le problematiche delle famiglie, ma anche le energie positive che la comunità esprime. 

Orientato alla promozione della genitorialità, il Centro deve sostenere la famiglia nelle diverse fasi evolutive ed accompagnarla nei momenti di difficoltà.

Diversi gli interventi e le azioni di accompagnamento al compito educativo e di cura dei genitori disposti dai Servizi sociali. Si va da interventi educativi professionali sui genitori e sui figli, nel caso di nuclei famigliari con problematiche significative (disabilità fisiche e psichiche, problemi di dipendenza, alti livelli di conflittualità) a progetti di accompagnamento educativo non professionale per famiglie che attraversano difficoltà momentanee e necessitano di sostegni leggeri che possono essere realizzati anche da volontari o coppie genitoriali. 

Le principali tipologie di intervento sono: attività educative professionali intensive; di mediazione intra-famigliare e di mediazione del conflitto tra genitori e figli; di educazione non formale (affidi culturali, affidi educativi, accompagnamenti scolastici e del tempo libero); interventi economici di sostegno all'affido extrafamiliare e per garantire attività ludico-sportive, ricreative; attività educativa di strada per intercettare e coinvolgere bambini e adolescenti le cui famiglie faticano a proporre loro comportamenti diversi da quelli del “branco”.

Importante è anche diffondere la cultura dell’apprendimento non formale che si realizza anche al di fuori dei sistemi educativi preposti: il volontariato, il privato sociale, la società civile.

Azioni sul documento