13/07/2021

PRATICHE EDILIZIE, TUTTO L’ARCHIVIO DIVENTERÀ DIGITALE

Vandelli ha risposto a un’interrogazione di Manenti (M5s). Il servizio sarà affidato tramite procedura di gara, nel frattempo è la cooperativa sociale Onyvà a occuparsene

Le pratiche edilizie si possono già presentare solo per via telematica: oltre al supporto telefonico dello sportello unico, è previsto un supporto telematico con percorsi assistiti di compilazione, mentre è in stato avanzato il progetto di digitalizzazione delle pratiche pregresse dal 1950 ad oggi. Entro fine anno il Comune svolgerà la procedura di gara per affidare il servizio e per realizzarlo serviranno altri cinque anni, ma in attesa dell’assegnazione, sarà la cooperativa sociale Onyvà di Modena a svolgere l’attività tramite affido diretto.

Lo ha detto l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 8 luglio rispondendo all’interrogazione del M5s, illustrata da Enrica Manenti. La consigliera ha chiesto, in particolare, a che punto è l’automazione delle pratiche edilizie e la digitalizzazione di quelle pregresse, se la dotazione di risorse umane del settore è sufficiente e se si è ipotizzato di ampliare l’orario di apertura degli uffici vista la necessità di procedere per appuntamenti, quali i tempi medi di risposta rispetto all’accertamento della conformità e a interventi da sanare, e “quali altri provvedimenti si siano presi o si intendano prendere per evitare il rischio che cittadini, condomini e imprese non riescano ad usufruire dei vari bonus per i tempi di risposta e adempimento non congrui”.

Vandelli ha spiegato che “il progetto di digitalizzazione delle pratiche pregresse ha ottenuto il parere della Soprintendenza ed è stata completata la descrizione qualitativa-quantitativa del fondo archivistico”, inoltre “è già stato previsto a Bilancio lo stanziamento necessario per l’affidamento del servizio”. Nel frattempo, l’Amministrazione comunale ha definito, tramite determina, che a svolgere l’attività di digitalizzazione sia la cooperativa Onyvà, già individuata nel 2018 tramite gara, insieme alla società cooperativa Le Pagine, per la coprogettazione sperimentale dei servizi di digitalizzazione di parte dell’archivio e alla quale il Comune ha assegnato temporaneamente il servizio. Nei sei mesi dell’affidamento, in particolare, la cooperativa è chiamata a digitalizzare almeno 295 faldoni, comprese le attività di riordino.

L’assessora ha spiegato che “per rendere il più possibile autonomi cittadini e professionisti nelle pratiche più frequenti, il Comune ha messo in campo la digitalizzazione delle pratiche, l’accesso facilitato alla consultazione della documentazione per la ricostruzione dello stato legittimato, la semplificazione delle procedure come gli istituti di comunicazione e segnalazione per gli interventi più ricorrenti, un controllo immediato sulla completezza e correttezza delle pratiche già alla consegna presso lo sportello, e, per pratiche più complesse che necessitano di pareri interni o di altri Enti, il ricorso all'istituto della Conferenza dei servizi”.

Inoltre, ha aggiunto: “Seppur in grave emergenza, visto l’esponenziale aumento delle pratiche dovute anche alle politiche incentivanti del Governo, il personale del settore svolge l’attività di ricevimento attraverso le tecnologie digitali, videocall o altro, e in presenza per progetti complessi”. L'assistenza è garantita da un servizio telefonico di due operatori per tre giorni alla settimana dalle 10 alle 13, per una evasione media di 50 domande, oltre all’agenda on line che vede nove tecnici impegnati cinque ore la settimana, con una media di risposta di 90 progetti-casi.

Per quanto riguarda l'accesso agli atti, Vandelli ha sottolineato che “è stato attivato un contratto di servizio quadrimestrale con un soggetto esterno per affiancare il personale e, per quanto riguarda gli edifici complessi, si è avviata una modalità semplificata e in presenza grazie alla disponibilità di operatori tecnici”.

Rispetto a tempi e modalità gestionali delle pratiche edilizie e degli accertamenti di conformità, ha infine evidenziato che gli uffici si attengono a procedure e disposizioni di legge regionale e che, a garanzia degli utenti, la stessa legge ha previsto che, in caso di mancata risposta nei tempi previsti, scatti il silenzio assenso. “Per i Bonus facciate e i Cdu – ha aggiunto – è stata inoltre attivata una modalità automatica di predisposizione delle attestazioni e le risposte, nonostante l’aumento delle richieste, sono rimaste nei tempi ordinari”.

In replica, la consigliera Manenti ha sottolineato che obiettivo dell’interrogazione era anche quello di “sollecitare l’adozione di ogni possibile azione per migliorare ulteriormente il servizio erogato dal Comune, andando incontro alle esigenze dei cittadini che, in questo settore, vedono l’Ente locale come interlocutore primario”. Una città smart come Modena, ha aggiunto, “deve offrire servizi semplici, comprensibili e tempestivi ai cittadini, sfruttando soprattutto gli strumenti messi a disposizione dal digitale”.

 

 

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