“La riapertura della scuola in presenza al cento per cento è una priorità assoluta. Andare oltre la didattica a distanza, infatti, è un elemento dirimente per tenere alta la qualità dell’apprendimento e permettere a ragazzi e ragazze di sviluppare relazioni e socialità”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 26 luglio, rispondendo all’interrogazione presentata da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) sulle misure per garantire, appunto, la didattica in presenza.
Proseguendo nella risposta, il sindaco ha ricordato che l’anno scolastico 2021-2022 sarà il terzo consecutivo a essere impattato dalla pandemia, “ma è necessario che sia il primo pienamente inserito nella fase della ripartenza e non più nella gestione emergenziale. L’obiettivo chiaro dello svolgimento delle lezioni in presenza per tutti gli studenti di ogni ordine e grado è condiviso da noi come da tutte le istituzioni e dal Paese. Ora attendiamo le decisioni del Governo, che speriamo arrivino presto perché servirà tutto il mese di agosto per lavorare al meglio in vista della riapertura del 13 settembre”.
Muzzarelli, quindi, ha ribadito che il tema della vaccinazione del comparto scolastico “è il primo e indispensabile tassello per la riapertura al cento per cento in presenza, dall’infanzia alle superiori. Gli investimenti su infrastrutture scolastiche, trasporti e personale sono importantissimi e devono continuare, ma i vaccini sono la vera, grande, differenza tra il prossimo anno scolastico e quelli che abbiamo alle spalle e la condizione che consentirà di dare attuazione concreta all’indirizzo politico del Governo”.
Nell’interrogazione, la consigliera Rossini aveva chiesto conto anche degli interventi di manutenzione, già realizzati e in programma, sugli edifici delle scuole “per rendere possibile la presenza al cento per cento degli studenti in condizioni di sicurezza”, e degli investimenti sul traporto pubblico locale dall’inizio della pandemia: quanti mezzi sono stati acquistati, se si sono stipulate convenzioni con i privati, e quanti mezzi sarebbero necessari per garantire a tutti la presenza in sicurezza.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, ha risposto il sindaco, a partire dall’estate 2020 il Comune di Modena, unendo le risorse specifiche per gli adeguamenti Covid stanziate dal Governo con altri interventi di riqualificazione energetica, strutturale e di sicurezza, “ha messo in campo circa 3 milioni 600 mila euro che hanno consentito al sistema 0-6 e ad altri edifici scolastici di competenza di rispettare a pieno gli standard previsti per l’anno scolastico appena concluso. A questi investimenti – ha proseguito Muzzarelli – si aggiungono altri grandi interventi, per esempio alle scuole Carducci, De Amicis e San Carlo, che hanno naturalmente tenuto conto delle nuove esigenze dettate dal Covid”. Muzzarelli ha anche ricordato che alle scuole Ferraris è stata autorizzata la formazione della nona classe: “Una risposta importante dopo le istanze pervenute dalle famiglie, dal quartiere e anche dalla politica cittadina”. E ancora, il sindaco ha ricordato che anche la Provincia di Modena ha avviato, già dalla scorsa estate, cantieri per adeguamenti importanti e si sta muovendo per la ricerca di nuovi spazi come, per esempio, il Centro famiglie di Nazareth.
Sul trasporto, il sindaco Muzzarelli ha ricordato che in Prefettura è ancora attivo il Tavolo permanente con enti locali, Amo, Seta e mondo scolastico, “che è al lavoro per attuare le prossime indicazioni del Governo”. Nel bacino provinciale di Modena, grazie alle risorse stanziate dalla Regione, Seta ha potuto immettere in servizio 71 mezzi aggiuntivi, reperiti da operatori privati. I potenziamenti sono stati attivati su oltre la metà delle 80 linee (urbane ed extraurbane), realizzando oltre 200 corse supplementari rispetto al normale programma di esercizio invernale pre-Covid, per un totale di circa 2.300 corse effettuate ogni giorno. “Grazie al potenziamento, il sistema ha retto, ma è evidente che le percentuali di carico del Tpl e le percentuali di presenza a scuola devono essere trattate come parte dello stesso problema, e comunque, ricordo ancora che la vaccinazione cambia l’impianto concettuale a monte del ragionamento”.
In replica, la consigliera Rossini ha definito “inquietante” il fatto che il Governo “cominci solo ora, a luglio, a pensare alla scuola; è impossibile che da qui a settembre si possa avere un quadro chiaro, anche sulle vaccinazioni, per riaprire alla didattica totalmente in presenza”. La soluzione, ha aggiunto, “è avere risorse per ridurre il numero degli alunni, potenziare quello degli insegnanti, i trasporti e le aule. Non c’è una responsabilità diretta del Comune, ma siamo in ritardo. Per risolvere il problema, invece di contrapporci in fazioni, dovremmo agire uniti e aperti alle proposte di tutti”.
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