16/09/2021

PUG / 2 – CITTÀ DA QUALIFICARE E CITTÀ DA RIGENERARE

In base ai tessuti, le trasformazioni potranno essere attuate con interventi diffusi di carattere edilizio o con interventi complessi di rigenerazione della struttura urbana

Se il vecchio Piano regolatore era strutturato per governare la crescita, il nuovo Piano urbanistico generale (Pug) è invece volto prevalentemente a promuovere e governare la rigenerazione urbana del territorio urbanizzato.

A seconda dei tessuti, le dimensioni del riuso del territorio sono almeno due: la città da qualificare e la città da rigenerare. La prima, caratterizzata da buona qualità urbanistica ed edilizia, necessita solo di interventi diffusi principalmente di carattere edilizio, per migliorare l’efficienza energetica e la messa in sicurezza sismica degli edifici, oltre a promuovere un maggiore comfort urbano. La seconda, con degrado edilizio spesso accompagnato da dismissioni di quote significative di edifici, necessita di interventi complessi di rigenerazione, che travalicano la sfera dell’edilizia e intervengono sulla struttura urbana. La qualificazione edilizia potrà essere realizzata con interventi diretti e titoli edilizi (sia quella conservativa sia quella trasformativa), la rigenerazione sarà invece consentita con Permessi di costruire convenzionati, Accordi operativi o Piani attuativi di iniziativa pubblica.

Il Pug persegue politiche di riqualificazione diffusa del patrimonio edilizio, di miglioramento delle dotazioni territoriali, di incremento della sicurezza e della qualità della vita e dei cittadini, di mantenimento ed evoluzione della varietà di funzioni compatibili. Per gli interventi diffusi si superano i ‘retini’ del Prg assumendo nuovi parametri urbanistico edilizi: la dimensione del lotto riferita alle funzioni, le distanze, le altezze che consentiranno di stabilire il carico insediativo massimo, la dimensione minima degli alloggi (che potrà essere diversa nei vari tessuti), la permeabilità, il reperimento di posti auto pertinenziali e la realizzazione e cessione o monetizzazione delle dotazioni territoriali.

Nella città da rigenerare, invece, le trasformazioni complesse saranno disciplinate da regole che potranno considerare sia la dimensione dell’area di intervento che l’edificato presente. Potranno essere proposte in ogni tessuto, anche se in alcuni casi il Pug potrà già limitare l’attuazione degli interventi con Accordi operativi. Verranno applicati nuovi strumenti perequativi (sempre improntati all’equa distribuzione di vantaggi e oneri delle trasformazioni tra i proprietari delle aree e degli edifici), che garantiranno pari trattamento e regole certe anche a proposte di Accordi operativi al di fuori dei bandi che l’Amministrazione potrà pubblicare per promuovere la rigenerazione.

Il nuovo piano promuove il commercio di vicinato con il potenziamento dei centri di vicinato e il sostegno al piccolo commercio diffuso; vieta l’insediamento di medie strutture di vendita in espansione e le prevede in rigenerazione, nel rispetto di determinate condizioni urbanistiche e ambientali.

Rispetto al produttivo, l’obiettivo sarà garantire la permanenza degli insediamenti sul territorio rispondendo alle esigenze di adeguamento e ampliamento.

Per il settore agricolo, infine, nel territorio rurale sarà promosso il recupero del patrimonio edilizio esistente per soddisfare le esigenze abitative e produttive delle aziende agricole insediate, con interventi di qualificazione edilizia e ristrutturazione urbanistica dei fabbricati.

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