07/11/2022

SICUREZZA / 3 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione presentata da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia)

L’interrogazione sugli episodi di microcriminalità commessi dai giovani, presentata dalla consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia), alla quale ha risposto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, è stata trasformata in interpellanza su richiesta del capogruppo Pd Antonio Carpentieri. Nel suo intervento, il consigliere ha sottolineato positivamente il coordinamento tra i servizi, le istituzioni e le forze dell’ordine. Ha messo in evidenza, quindi, che “la priorità è continuare a lavorare per il recupero di questi giovani: l’amministrazione ha aumentato risorse e presidi per l’educativa di strada ma non retrocede sull’aspetto legalitario e securitario. Il tema della violenza giovanile non deve essere sottovalutato ma la strada intrapresa è quella giusta”. Vittorio Reggiani ha precisato che l’educativa di strada “è uno strumento di prevenzione e di monitoraggio” e che tra i punti cardine del nuovo bando che assegna ulteriori fondi a questo scopo “ci sono la partecipazione al tavolo con le scuole e l’azione sulle famiglie”.

Per Lega Modena, Barbara Moretti ha ribadito che “il tema del disagio giovanile è complesso e va analizzato e gestito attraverso interventi di sistema, multiprofessionali e di rete. La presenza sul territorio va aumentata e moltiplicati gli spazi di intervento”. Secondo la consigliera, inoltre, sarebbe opportuno “valutare se spostare le ulteriori risorse destinate all’educativa di strada, che non si vede molto nei luoghi dove accadono azioni violente, a incontri di formazione con le famiglie, spesso ignare di quanto accade”. Per Giovanni Bertoldi, Modena ha il problema “di queste bande di apprendisti delinquenti che riempiono soprattutto il centro storico e che è sottovalutato da tempo. Va bene provare a rimetterli sulla buona strada con le buone, ma a volte non basta: l’azione educativa deve andare di pari passo con quella repressiva e punitiva se vogliamo riportare tranquillità in città”.

In replica la consigliera Rossini ha ribadito che “l’attenzione sulle gang giovanili deve rimanere molto alta, il problema è serio e va affrontato in modo più importante, con il coinvolgimento delle istituzioni come suggerito anche dalla relazione pubblicata sul sito del ministero dell’Interno. Lo strumento dell’educativa di strada, scelto dall’amministrazione di Modena, è inadeguato e non all’altezza di un problema così grave sul territorio. Gli interventi – ha concluso – vanno rivisti tenendo insieme l’aspetto educativo con quello della sicurezza”.

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