10/03/2022

OSCO / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi in aula prima dell’approvazione della delibera sull’Ospedale di comunità

“Dignità, continuità e vicinanza assistenziale e sanitaria” sono i tre elementi che il nuovo Osco potrà garantire a Modena e ai modenesi, come ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli intervenendo, nella seduta di giovedì 10 marzo del Consiglio comunale, nel dibattito sulla delibera legata all’Ospedale di comunità. “L’Osco potenzia la rete territoriale – ha affermato il sindaco –, sviluppando l’offerta del polo sanitario di Baggiovara e mettendo in rete nuovi servizi per la comunità”. In questa struttura si potranno definire piani assistenziali individuali, infatti, “che dovranno essere integrati con i servizi sociali territoriali con l’obiettivo di dare una risposta sempre più strutturata alle esigenze dei cittadini”, nell’ambito di una sanità pubblica integrata universalistica, quindi, “che dopo il Covid deve essere riorganizzata anche ai livelli nazionale regionale”.

Aprendo il dibattito per il Pd, Tommaso Fasano ha affermato che la delibera va nella direzione “di potenziare la sanità territoriale, come chiedono i cittadini, creando una struttura intermedia nella quale le persone possano essere curate in modo corretto, fuori dall’ospedale e a casa propria”. Il consigliere ha sottolineato anche la “programmazione efficace della Conferenza territoriale socio sanitaria in collaborazione con altri enti”.

Per Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) si tratta “del primo passo verso una sanità sempre più accessibile e di vicinanza”, ancora più necessario in quanto l’emergenza “ha fatto vedere a tutti gli effetti dei tagli alla sanità pubblica”. Gli Osco e le Case della salute, ha aggiunto, “sono fondamentali per una sanità capillare ma occorre anche un investimento sul personale sanitario”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha raccomandato di prestare attenzione “anche alla spesa corrente: uno struttura di questo tipo è positiva sul fronte della medicina territoriale” ma occorre tenere conto delle risorse pure “per gli operatori sanitari e per l’integrazione con i servizi sociali territoriali”. Altrimenti il rischio, ha affermato la consigliera, “è che l’Osco diventi una ‘scatola vuota’”.

Anche Giovanni Bertoldi (Lega Modena) si è concentrato sulla spesa pubblica necessaria “per i servizi sanitari e per il welfare sul territorio”, raccomandando “oculatezza”, con l’obiettivo di continuare a rispondere, attraverso le risorse, nel migliore modo possibile ai bisogno dei cittadini. Pure per l’Osco, un’opera che “assieme all’hospice di Baggiovara completa l’offerta sanitaria a Modena”, è necessario quindi “fare attenzione sia alle spese dirette sia a quelle indirette”.

“La sanità pubblica è un valore imprescindibile”, ha affermato Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle), a sua volta riflettendo sul tema della spesa: “Occorre un cambio di visione a livello nazionale sulla sanità – ha affermato –, come è emerso durante la pandemia rispetto a un servizio depotenziato”. Il consigliere ha suggerito quindi di investire sul numero di operatori sanitari e sulla formazione per gli stessi medici e infermieri.

Alla luce della convenzione di 50 anni tra Comune e Ausl, la delibera votata dall’aula rappresenta “il punto di partenza di un lungo percorso”, ha osservato Paola Aime (Europa verde – Verdi). La consigliera ha suggerito che l’Osco sia “modulare, con possibilità di ampliamento o di modifiche che dovessero emergere nel corso degli anni”, auspicando quindi che “l’Ausl e la comunità siano pronti ad accogliere le nuove esigenze dei cittadini”.

 

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