11/06/2022

“PROMUOVERE UNA CULTURA DI PACE”, OK A ODG IN CONSIGLIO

Approvata la mozione presentata da Carpentieri (Pd) che invita a contrastare le discriminazioni sociali e culturali. Respinto un ordine del giorno di De Maio (Modena sociale)

Continuare a promuovere sul territorio una cultura di pace, anche attraverso l’organizzazione di iniziative inclusive e di contrasto a tutte le discriminazioni sociali e culturali e “alle fobie legate ai costumi, alla cultura, alla provenienza e alla lingua dei popoli”. È l’invito che rivolge all’Amministrazione comunale l’ordine del giorno approvato nella seduta di giovedì 9 giugno dal Consiglio comunale di Modena. La mozione, presentata dal primo firmatario Antonio Carpentieri per il Pd e sottoscritta anche da Europa verde – Verdi e Modena civica, ha ricevuto pure il voto a favore di Sinistra per Modena, Lega Modena, Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia; contraria Modena sociale. Presenti, ma non votanti, i consiglieri Di Padova e Reggiani del Pd.

Il documento prende spunto dall’aggressione, “che condanniamo”, della Russia ai danni dell’Ucraina, a seguito della quale si sono registrati episodi sia di “russofobia” sia di “ucrainofobia”: gli esempi di discriminazioni contro specifici popoli sono “purtroppo all’ordine del giorno anche in Italia”. Si tratta di fenomeni che non devono però danneggiare il carattere multiculturale e multietnico di Modena, “dove sono rappresentate 135 nazionalità diverse – ha spiegato il consigliere Carpentieri –, come quelle ucraina e russa, che convivono in pace e lavorano sul territorio”.

Queste due comunità contribuiscono, quindi, “al dialogo tra le diverse culture che costituisce una ricchezza per la città” mentre il Comune “promuove il confronto e l’integrazione”. Con queste premesse la mozione, quindi, suggerisce all’Amministrazione di proseguire con le azioni finalizzate a sviluppare la “convivenza e condivisione tra tutte le comunità presenti sul territorio”.

Nella stessa seduta è stata respinta una seconda mozione sul tema, presentata in aula da Beatrice De Maio per Modena sociale, che si concentrava in particolare sugli “episodi di russofobia” scaturiti a seguito “dell’operazione militare della Federazione Russa in Ucraina” e invitava l’Amministrazione a contrastare l’insorgenza del fenomeno, anche utilizzando “la cultura russa come strumento di dialogo reciproco”, pure con l’obiettivo di “rassicurare la comunità russofona”. La mozione ha avuto il voto a favore anche di Lega Modena e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia; astenuto il Movimento 5 stelle; contrari i gruppi di maggioranza.

Aprendo il dibattito per Modena sociale, Beatrice De Maio ha auspicato che Modena “condanni con forza ogni razzismo contro tutti i cittadini russofoni”. In Italia, infatti, secondo la consigliera “si sta registrando un’escalation di una russofobia volgare e pervasiva, anche nei confronti dell’arte e della scienza prodotte da quel Paese. Questo atteggiamento non aiuta a costruire la pace”.

Per il Pd, Alberto Bignardi ha invitato a non generalizzare “visto che il nostro Paese ha sempre avuto scambi con la Russia” e ha aggiunto che è comunque “da condannare l’atteggiamento di istituzioni che annullano gli appuntamenti dedicati alla cultura russa”. Specificando di “rifiutare tutte le fobie”, Federica Di Padova ha precisato che la condanna nei confronti della Russia “non riguarda l’arte o la scienza di persone russa bensì le scelte del Governo, e chi lo sostiene, con particolare riferimento a questa guerra. Le conseguenze di questa aggressione ricadono su milioni di persone ucraine”. Stefano Manicardi ha ricordato che Modena “ha una storia di inclusione” ed è quindi in questo contesto che si colloca la mozione di maggioranza: “L’obiettivo – ha affermato – è condannare ogni atto di odio e discriminazione”.

Secondo Paola Aime (Europa verde – Verdi) la mozione di Modena sociale “è sbilanciata perché si concentra solo sugli episodi di intolleranza nei confronti della comunità russofona”, senza considerare che “si sono purtroppo registrate anche aggressioni contro il popolo ucraino”.

Anche Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha giudicato come “monolaterale” l’ordine del giorno respinto: “Le discriminazioni non riguardano solo le persone russofone”. La consigliera ha auspicato che “le posizioni ideologiche non condizionino una convivenza tra ‘pezzi’ di popoli in una realtà come Modena in cui sono rappresentate molte nazionalità”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) si è detto “d’accordo con entrambe le mozioni, non è certo una colpa essere russo o ucraino”. I Paesi occidentali hanno sempre dialogato con la parte orientale dell’Europa, ha aggiunto, “e spero che la situazione in quelle zone si riassesti per poter ripristinare rapporti che vengono da lontano”.

Azioni sul documento