21/01/2023

CARCERE, PINELLI: “IL LAVORO MOTORE DI RECUPERO SOCIALE”

Coinvolte dal Clepa anche le associazioni imprenditoriali del territorio per favorire esperienze lavorative all’esterno e all’interno dei due istituti di pena modenesi

In Italia, su una popolazione carceraria di circa 55.000 persone, oltre 18.600 detenuti hanno un impiego e oltre 2.000 lo svolgono all’esterno delle carceri. E se nel modenese il lavoro per i detenuti stenta a partire, la situazione potrebbe cambiare anche grazie al coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali del territorio.

“Per le persone private della libertà personale – afferma l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli che presiede il Clepa Modena, Comitato locale per l’esecuzione penale adulti - il lavoro è un potente motore di recupero e consente di abbattere di molto il rischio di recidiva. È attraverso il lavoro che si sviluppa per i carcerati un percorso di inclusione sociale, soprattutto dopo il fine pena. E non bisogna dimenticare che i detenuti sono cittadini e come tali sono portatori di diritti che vanno tutelati”.

Al tema è stato dedicato, appunto, un recente incontro del Clepa a cui partecipano anche le direttrici della Casa circondariale S. Anna e della Casa di reclusione di Castelfranco Emilia, con le coordinatrici degli educatori dei due istituti penitenziari, il Magistrato di sorveglianza, il responsabile della Medicina Penitenziaria, gli operatori del Servizio Sociale, l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Modena, rappresentanti della Regione e delle associazioni di volontariato attive in carcere. Inoltre, per la prima volta il tema è stato affrontato anche con le associazioni imprenditoriali del territorio, invitate all’incontro. Per il mondo delle imprese, erano presenti Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti, Confocooperative, Cna, Ecipar Cna, Legacoop Estense.

“I presenti – continua Pinelli - hanno mostrato un grande interesse al tema, anche in considerazione di esperienze già avviate in altre carceri del territorio nazionale da imprese come Fastweb, Tiscali, Sky, Telecom Italia, Vodafone, Windtre, Open Fiber, Sielte e Sirti. E hanno concordato sul fatto che anche a Modena ci sono le condizioni per un intervento significativo da parte dell’imprenditoria, tenendo anche conto che la Legge Smuraglia prevede benefici per le imprese che assumono detenuti” (sgravi fiscali, credito d’imposta e copertura delle spese).

Il prossimo passo sarà la predisposizione, ad opera degli operatori delle due carceri, di un vademecum da fornire alle associazioni datoriali, in cui si dettaglieranno gli aspetti normativi ed organizzativi necessari all’avvio di esperienze lavorative interne e soprattutto esterne agli istituti di pena, in collegamento sia con le carceri che con l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna.

Si procederà anche a una valutazione mirata delle necessità formative dei detenuti che potranno essere assunti, con l’impegno di coinvolgere il mondo della Formazione Professionale e si sta programmando un’ulteriore seduta del Clepa in cui coinvolgere anche gli Assessorati al Lavoro e alla Formazione dei due Comuni. Inoltre, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Modena organizzerà a primavera una conferenza pubblica sui temi più significativi relativi alle persone detenute.

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