25/05/2016

CA’ NOSTRA / 2 – VOLONTARI E FAMILIARI PROTAGONISTI

Attualmente a Modena gli anzianI sono il 21% del totale; in aumento anche l’incidenza della demenza. Urbelli: “Sperimentiamo forme di welfare innovativo”

Nel 2030 gli anziani costituiranno un quarto della popolazione europea, ma già oggi gli ultrasessantacinquenni sono oltre 27 milioni. In provincia di Modena la popolazione anziana, è attualmente circa il 21 per cento del totale ed è destinata ad aumentare considerevolmente: tra 40 anni arriverà al 30,5 per cento. Inoltre, si assiste anche a un incremento degli anziani con demenza:  nella provincia il tasso di incidenza annuale è di circa 1,8 per cento di nuovi casi.

“Con Cà Nostra - afferma l'assessor al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli - si sperimenta una terza “via” tra struttura e domicilio, tentando di coniugare l’accoglienza dell’ambiente familiare e la presa in carico integrata; una forma di cohousing che consente di condividere risorse logistiche e di cura a partire dalle assistenti familiari, che saranno due per quattro ospiti. Fondamentale - aggiunge l'assessora - è stato il ricorso all’istituto della comunità familiare che consente l’assunzione delle “badanti” in capo al “gruppo” di famiglie. Un modo per promuovere la domiciliarizzazione dell'assistenza socio-sanitaria e per sperimentare forme di welfare evolutivo che prevedono un ruolo attivo di familiari e volontari, come gli alloggi protetti, capaci di garantire servizi più flessibili, coordinamento delle prestazioni, risposte individualizzate ai bisogni e contenimento dei costi”.

A Modena con questo spirito nasce anche Ca’ Nostra, per sperimentare un modello di coabitazione per anziani parzialmente non-autosufficienti e persone con problematiche legate a deficit cognitivi. Gli obiettivi del progetto sono incrementare il benessere degli ospiti attraverso la convivenza e la valorizzazione del ruolo dei familiari; migliorare la qualità della vita dei famigliari alleggerendo il loro carico assistenziale; sperimentare nuove forme di assistenza in grado di coniugare centralità della domiciliarità, cura e bisogno di socialità degli ospiti.

In concreto, l’appartamento, messo a disposizione dal Comune di Modena, è gestito direttamente dalle famiglie con il supporto delle associazioni e delle istituzioni del territorio. L’alloggio può ospitare quattro persone che condividono spazi comuni, mantenendo camere singole, ed è completamente accessibile a persone con ridotta mobilità per favorirne il più possibile l'autonomia.

Familiari e volontari, formati ed organizzati, hanno un ruolo chiave nella gestione: sono risorse per gli ospiti e partecipano alle attività quotidiane. Oltre a loro, è prevista la presenza di personale che, a turno nell’arco della giornata, garantisce un servizio di assistenza domiciliare per 24 ore al giorno. In caso di necessità,  vengono inoltre attivati operatori assistenziali e personale sanitario dell’Ausl, come il medico di medicina generale, infermieri, medici geriatri o psicologi.

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