Dopo una lunga e fortunata carriera che lo ha portato al vertice del jazz italiano, del quale è il batterista più rappresentativo, Roberto Gatto ha iniziato a spostarsi dal ruolo di sideman di lusso a quello di leader, creando una serie di gruppi che, c’era da aspettarselo, hanno raccolto un immediato successo. Senza smettere di arricchire un curriculum di collaborazioni nel quale spiccano i nomi di Bob Berg, Johnny Griffin, George Coleman, Phil Woods, James Moody, Curtis Fuller, Cedar Walton, Joe Zawinul, Pat Metheny, oltre che delle principali band italiane (Trio di Roma, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi…), ora Gatto è evidentemente concentrato innanzi tutto sulla propria musica. Dopo una serie di situazioni più legate alla tradizione jazzistica (come gli omaggi in quintetto a Miles Davis e Shelly Manne), Gatto si rivolge ora a esplorare nuove sonorità elettriche, richiamando così alla memoria un altro suo recente progetto che ripercorreva il repertorio del progressive rock. Composizioni parimenti energiche e ricche di groove si ritrovano infatti anche in questo nuovo trio con Alfonso Santimone e Pierpaolo Ranieri, nel quale la tecnologia moderna (loops, live electronics) si sovrappone a quella vintage dei sintetizzatori analogici.
a cura di Crossroads
costo: 12 euro / 10 euro ridotto