19/05/2016

CASA / 2 – “NO A ILLEGALITÀ PER RISOLVERE PROBLEMI SOCIALI”

Il sindaco Muzzarelli in Consiglio ha fatto il punto sugli sgomberi dell’11 maggio. “Mai fatta mancare la disponibilità al dialogo”

“Il tentativo di risolvere i problemi sociali per vie illegali finisce, prima o poi, per ritorcersi contro i presunti beneficiari”. Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli intervenendo in Consiglio comunale a proposito degli sgomberi, chiesti dalla Magistratura, degli edifici di via Sant’Eufemia e via Bonaccorsa. Per Muzzarelli, infatti, a rimetterci in questi casi sono sempre le persone in stato di disagio “vuoi per le conseguenze di natura giuridica, vuoi per la creazione, riproduzione e consolidamento di situazioni di emarginazione e degrado, vuoi infine per lo scatenamento di fatto di una guerra fra poveri, nella quale chi alza di più la voce o ricorre a mezzi scorretti prevale su chi si attiene alle regole”.

Le famiglie sgomberate e prese in carico dai Servizi sociali del Comune di Modena sono 16, sette delle quali residenti in altri comuni. I bambini sono 32 e tutti frequentano le scuole di Modena. Le famiglie sono accolte in alberghi e affittacamere della città e “sono in atto approfondimenti per offrire prospettive di medio periodo”. Così come avviene per gli adulti soli (13 di cui quattro residenti in altri comuni e un in fase di accertamento). Uno solo è di nazionalità italiana. “Ovviamente – ha precisato il sindaco – abbiamo contattato anche i comuni di provenienza e altrettanto ovviamente non potremo lasciar passare il messaggio che il Comune di Modena, che già spende in media più degli altri, è il centro di attrazione e risoluzione di tutti i casi sociali della provincia e oltre”. Rispetto a quelle situazioni – ha aggiunto Muzzarelli - si sarebbe potuto agire anche prima “se questi nuclei non fossero stati portati fuori strada, con metodi che hanno ostacolato l’emersione del problema e la presa in carico dei servizi”.

In merito a ciò che è avvenuto l’11 maggio e che ha “colpito e diviso l’opinione pubblica”, il sindaco ha sottolineato come la “grande maggioranza dei cittadini abbia compreso e condiviso le ragioni che hanno spinto le Istituzioni, a partire dalla Magistratura, a prendere severi provvedimenti di tutela della legalità”. Dopo aver ricordato di aver richiamato la madre della ragazza rimasta ferita (“è stata operata, tutto bene”), il sindaco ha aggiunto: “L’amministrazione non ha mai fatto mancare la disponibilità al dialogo, anche con i rappresentanti del Guernica e della Rage, che sono stati incontrati dagli assessori Urbelli e Giacobazzi, ma una cosa è il dialogo, altra cosa è la pretesa di imporre con ogni mezzo alle istituzioni la legittimazione di piattaforme politiche e di situazioni di fatto illegali. Il confronto civile c’è quando si rispettano le regole e gli interlocutori. Quando si passa agli insulti, alle provocazioni e alla violenza – ha affermato Muzzarelli – vuol dire che non si cerca il confronto, ma lo scontro, e probabilmente per ragioni che hanno poco a che fare col merito e molto con esigenze di visibilità mediatica e proselitismo”.

Per il sindaco, infatti, “la violenza non ha nulla a che fare con la vita democratica della città e con la democrazia in generale e chi mette in dubbio l’agibilità democratica di Modena dice una autentica falsità e offende la storia e la realtà”. Sottolineando che questi fatti fanno riemergere il problema abitativo nella città, Muzzarelli ha replicato anche alla presa di posizione della Fiom dicendo che “oggi a Modena, grazie a ben altre lotte sociali e politiche, non c’è bisogno di assaltare gli uffici pubblici o picchiare un agente per ottenere un confronto o un tavolo di discussione, non è necessario sfondare i cordoni della polizia per manifestare pacificamente, non c’è bisogno di occupare le redazioni dei giornali per vedersi pubblicare le proprie opinioni e, com’è evidente anche in questa seduta, non c’è bisogno di sfondare porte e finestre per far discutere la politica democratica e le istituzioni rappresentative e i sindacati, come le altre forze economiche e sociali, sono presenti ai tavoli della crescita e del welfare con una dialettica quotidiana e positiva”.

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