13/05/2016

DOSSIER SANITARIO, LE SOLLECITAZIONI DEL CONSIGLIO

L’impossibilità di condividere le informazioni tra Aziende preoccupa l’Aula. Unanimità su un odg del Pd che chiede soluzioni in attesa della diffusione del Fse

Il Consiglio comunale di Modena esprime preoccupazione per l’impossibilità di condividere le informazioni sanitarie tra diverse Aziende per ragioni di privacy, sollecita una soluzione e chiede una Commissione per approfondire il tema insieme ai soggetti coinvolti.

Lo fa attraverso l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno del Pd, illustrato nella seduta di giovedì 12 maggio dal capogruppo Paolo Trande, che chiede alle Autorità sanitarie locali e regionali di adoperarsi affinché si individui nel più breve tempo possibile una soluzione che ripristini la condivisione delle informazioni sanitarie tra professionisti delle tre aziende sanitarie della provincia di Modena (Sistema informativo ospedaliero). Approvato all’unanimità anche un emendato proposto dallo stesso Trande che introduce la richiesta di convocare una o più riunioni della Commissione Servizi per approfondire il tema “coinvolgendo le Aziende sanitarie locali, l’Ordine dei medici, i sindacati medici, le rappresentanze dei cittadini in campo sanitario (Comitato consultivo misto, Tribunale dei Diritti del malato) e ogni altra rappresentanza che si terrà utile”.

La mozione ricorda che a giugno 2015 il Garante della Privacy ha dato indicazioni sulla gestione dei dati di salute contenuti nel Dossier Sanitario Elettronico in relazione al consenso, all’accessibilità e alla tracciabilità: “Il Dossier Sanitario Elettronico può essere costituito unicamente presso ciascun titolare del trattamento dei dati e quindi più titolari del trattamento non possono condividere le informazioni contenute nei rispettivi Dossier” e “l'unico strumento a oggi legittimamente deputato alla condivisione dei dati clinici per la cura dei pazienti tra più titolari del trattamento è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)”, che ancora però vede l’adesione di una piccola parte della popolazione provinciale. La conseguenza è che, dallo scorso 22 febbraio, “le tre aziende sanitarie provinciali - Azienda Usl di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena e Ospedale di Sassuolo SpA – hanno costituito tre distinte sezioni corrispondenti ai tre distinti enti impedendo ai professionisti la visione di informazioni sanitarie, utili alla gestione clinica, prodotte e collocate in sezioni diverse dalla propria azienda”. Il documento evidenzia come tale situazione determini “rilevanti ripercussioni sui processi diagnostico-terapeutici, che divengono più complicati ed inefficienti allorché i pazienti non dispongano, nel momento in cui accedono ai servizi, di tutta la documentazione sanitaria necessaria per giungere a diagnosi e terapie corrette sul loro stato di salute e particolarmente con aumento del rischio in caso di interventi chirurgici e/o interventi in emergenza urgenza e/o rianimazione”.

Per l’Aula l’applicazione, quindi, l’applicazione delle Linee Guida del Garante della Privacy, in attesa del completamento della adesione massima al Fascicolo Sanitario Elettronico, “fa compiere alla sanità modenese una obiettiva regressione, con evidente spreco di tempo e risorse e con il rischio reale di maggiore inappropriatezza delle cure e delle prestazioni per i cittadini”.

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