02/12/2017

INFRASTRUTTURE E INCENTIVI PER LA MOBILITÀ ELETTRICA

Li chiede un ordine del giorno presentato dal Pd e approvato dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 30 novembre. Respinta la mozione sullo stesso tema del M5s

Sostenere la diffusione della mobilità elettrica aumentando le infrastrutture per la ricarica dei veicoli; proseguendo con i progetti e le azioni di sostegno già intraprese dall’Amministrazione, come il car sharing elettrico; rafforzando le politiche di incentivi per i mezzi privati e verificando con la Regione Emilia Romagna l’effettivo stanziamento dei fondi. È quanto chiede l’ordine del giorno intitolato “Sostegno alla low carbon mobility” presentato dal Pd, primo firmatario Diego Lenzini, e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 30 novembre dopo essere stato emendato per iniziativa di Marco Chincarini, ArtUno-Mdp-Per me Modena, e dello stesso consigliere Lenzini. La mozione è stata approvata con il voto a favore di Pd e ArtUno-Mdp-Per me Modena. Astenuti M5s e CambiaModena.

Un analogo ordine del giorno a sostegno della mobilità elettrica presentato nella stessa seduta da Luca Fantoni per il M5s è stato invece respinto (voto contrario di Pd e ArtUno-Mdp-Per me Modena; a favore M5s e CambiaModena).

Nel dettaglio, l’ordine del giorno approvato invita l’Amministrazione ad adeguare il più rapidamente possibile il regolamento edilizio prevedendo che il conseguimento del titolo abitativo per i nuovi edifici sia vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli (in accordo con quanto previsto dal decreto attuativo della direttiva europea che contiene le linee guida per realizzare infrastrutture per i combustibili alternativi). Il documento chiede anche che il vincolo, previsto per gli edifici di nuova costruzione a uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore ai 500 metri quadrati e per gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno dieci unità abitative, sia esteso a tutti gli edifici non residenziali con funzione ricettiva e attrattiva, a prescindere dalla metratura. Oltre al rafforzamento e alla continuazione dei progetti in essere e delle politiche di incentivi, nell’ambito del bilancio di previsione 2018, l’ordine del giorno chiede anche di utilizzare i fondi regionali per rafforzare sia il parco veicoli elettrici che i punti di approvvigionamento ricarica, e di verificare la disponibilità di soggetti privati ad ampliare la disponibilità di punti di ricarica per le flotte aziendali o per la pubblica utilità. Attraverso l’emendamento approvato si chiede inoltre di prevedere una commissione consiliare successiva al bando della Regione per i fondi Pni-Rer, per valutare, con il supporto dei tecnici del Comune, le proposte e le possibili nuove infrastrutture di ricarica, e di promuovere un’iniziativa pubblica che coinvolga l’intera città sulla mobilità “low carbon” vista come opportunità.

Anche l’ordine del giorno del M5s chiedeva di adeguare senza ritardi il Rue alle nuove prescrizioni rispetto alla mobilità elettrica e di approfondire i criteri del bando regionale. Chiedeva inoltre di predisporre quanto prima un progetto di utilizzo di tali fondi per realizzare almeno due punti di ricarica veloce in prossimità dei caselli autostradali per gli utenti di passaggio; almeno un punto di ricarica veloce in zona limitrofa al centro storico per consentire la ricarica ai turisti; almeno venti punti di ricarica lenti, ciascuno dotato di quattro punti di presa, in luoghi finalizzati alla ricarica non esclusiva da parte degli utenti car sharing. Chiedeva infine di avviare una collaborazione con strutture ricettive alberghiere per realizzare altri punti di ricarica soprattutto in centro storico.

Aprendo il dibattito per il M5s, Luca Fantoni ha osservato che l’ordine del giorno della minoranza (presentato e poi sospeso due volte nelle sedute del 15 giugno e del 23 novembre prima della discussione) “ha ottenuto almeno il risultato di far presentare lo stesso ordine del giorno alla maggioranza, anche se non è possibile arrivare a discuterli a ridosso della scadenza dei termini per l’adeguamento”. Sugli incentivi ha affermato che “sarebbe meglio spostarli dalle bici alle auto, responsabili dell’inquinamento e delle PM10”.   

“L’investimento sulle bici elettriche invece che sulle auto dipende anche dall’entità delle risorse a disposizione”, ha replicato Simona Arletti, Pd, sottolineando che le auto e le bici elettriche sono “anche usate da persone di fasce sociali diverse e quindi dobbiamo valutare anche quale sia l’impatto che vogliamo che abbia sulla nostra realtà”. Riconoscendo l’iniziativa del M5s, “che ci ha spinto ad affrontare il tema”, Diego Lenzini ha affermato che “le difficoltà per lo sviluppo di una mobilità meno inquinante sono evidenti a tutti, complici i costi e la continua evoluzione sia delle tecnologie che delle indicazione Ue. La mobilità elettrica va comunque spinta e noi proviamo a farlo invitando a creare infrastrutture”.

Dopo aver rilevato l’assenza dei gruppi di centro-destra, Marco Chincarini, ArtUno-Mdp-Per me Modena ha apprezzato “la volontà di andare oltre le prescrizioni del decreto legislativo” e sottolineato l’importanza dell’apertura alla città della discussione”.  

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