30/01/2015

DUP, IL DIBATTITO / 1 – GLI INTERVENTI DELLA MAGGIORANZA

“Documento equilibrato che in una situazione difficile riesce a conservare i servizi ai cittadini mantenendone inalterata la qualità e prevede investimenti per il rilancio”

Intervenendo nel dibattito, il capogruppo del Pd Paolo Trande ha affermato che “il Dup esprime la nostra idea di città e dice come la immaginiamo nei prossimi cinque anni. E l’idea che abbiamo, in linea con la tradizione di questa città, è quella di un Comune con i conti a posto, che offre servizi ai cittadini e che attraverso l’imposizione fiscale prova a ridistribuire le risorse con equità. La costruzione definita sin qui ha un ottimo equilibrio ma la sfida è aperta e, quando sarà il momento di discutere il bilancio, ci confronteremo: se arriveranno idee adeguate, saranno valutate ma miracoli non se ne possono fare perché alla fine i bilanci devono essere in pareggio. Sviluppo ed equità sono le parole guida della nostra azione, usando tutti gli strumenti che il Comune ha a disposizione per creare crescita, sviluppo e lavoro”.

Per Fabio Poggi il Dup “è il documento del ‘già e non ancora’ perché contiene gli elementi fondamentali che ci porteranno ad approvare il bilancio. È una manovra impegnativa, derivante da una situazione sedimentata negli anni, che mette a disposizione tre strumenti: l’imposizione fiscale, l’aggiustamento della spesa corrente e il piano degli investimenti. Sulla prima, si conferma l’impegno a valorizzare il più possibile la progressività, la lotta all’evasione e il recupero delle somme non pagate. La linea guida è l’equità. Sulla spesa corrente: la macchina comunale, nonostante i grandissimi tagli, continua a fornire servizi e a operare in qualità. Sugli investimenti, si è cercata una prospettiva che vada al di là delle mere opere pubbliche e delle manutenzioni. Ma sarebbe riduttivo discutere solo di tasse: gli strumenti del Dup sono la base sulla quale speriamo sia possibile discutere insieme per arrivare al bilancio con una miscela di provvedimenti che renda meno amaro il costo di quel caffè in più alla settimana che chiediamo ai cittadini”.

Grazia Baracchi ha sottolineato come un “obiettivo importante del Dup sia la manutenzione della città, da valutare però non solo dal punto di vista della spesa e del ritorno economico: il valore di una pista ciclabile o della ristrutturazione di una scuola, cioè della cura del territorio sta nel migliorare le condizioni di vita e creare una città più confortevole che va incontro ai bisogni dei cittadini”. Secondo Marco Malferrari “in una situazione in cui le decisioni europee e nazionali comprimono pesantemente la finanza locale e penalizzano anche i Comuni virtuosi come il nostro, Modena sta facendo tutto il possibile per mantenere la coesione sociale e tutelare le fasce più deboli. Bisogna tener presente questo quando si valuta l’entità della manovra e l’aumento dei tributi”. Marco Forghieri ha aggiunto che “è difficile chiedere anche un euro in più ai cittadini ma possiamo farlo se siamo se siamo capaci di dimostrare che quei soldi li spendiamo per i servizi e per mantenerne alto il livello. Inoltre garantire che ogni euro recuperato dall’evasione sarà impiegato per tagliare le imposte renderà più facile ai cittadini accettare la manovra”. Anche per Antonio Carpentieri “il punto non è aumentare le tasse, è capire come vengono utilizzate queste risorse. Le tasse servono a sostenere il mondo del lavoro, a non penalizzare le famiglie in un momento di crisi, a non tagliare un servizio, perdendo anche posti di lavoro. Quello che ci dobbiamo chiedere è se le tasse aiutano a tenere in piedi una città o la impoveriscono. L’amministrazione ha ottenuto cinque milioni di risparmi. Se sono pochi, chi ha strumenti, suggerisca dove tagliarne di più”.

Vincenzo Walter Stella, Caterina Liotti e Andrea Bortolamasi si sono concentrati sul mantenimento dei servizi. Per Stella “il rischio di caricare il pareggio del bilancio solo sull’amministrazione sarebbe stato quello di ridurre drasticamente la qualità dei servizi”. Liotti ha invitato a riflettere “su cosa accadrebbe in termini di sicurezza sociale se invece di programmare entrate tributarie avessimo tagliato i trasferimenti alle famiglie o aumentato le rette dei servizi o addirittura eliminato alcuni servizi, tagliando così anche l’occupazione, e penalizzando in particolare le donne e il loro lavoro” e Bortolamasi ha affermato che “l’alternativa alle tasse non poteva essere che il taglio dei servizi, visto che il Comune non può stampare moneta e ha vincoli dovuti al patto di stabilità. Gli strumenti del Dup possono avere effetti positivi anche nel breve periodo. Si tratta di rimettere in moto sistema economico e territoriale con le poche leve a disposizione dei comuni”.

Marco Cugusi di Sel si è dichiarato “convinto dell’impianto generale del Dup: è un bene che non si incida sui redditi, e che la tassazione sia progressiva ed equa. L’Imu che cresce di 19 euro è comunque meno odiosa della tassa sull’auto che è molto più alta e va tutta allo Stato. Bene anche il rafforzamento della lotta all’evasione, differenziando i veri evasori e le famiglie in difficoltà, e che non aumentino le tariffe dei servizi. Chiedo come priorità di salvaguardare la scuola pubblica e i servizi bibliotecari e culturali perché, a saldi invariati, queste sono le cose su cui dobbiamo decidere”.

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