31/03/2015

PARTECIPATE / 2 – PATTO MODENESE PER I COMUNI EX HSST

Si continuerà a garantire il controllo pubblico di Hera spa. In Modenamoremio se si passa all’amministratore unico. E per Ervet si valutano le nuove funzioni

Con lo scioglimento di Hsst il Comune di Modena diventa titolare diretto della sua partecipazione in Hera spa (con circa 102 milioni di azioni), così come avverrà per gli altri enti locali riuniti nella holding. Ma non verrà meno il legame che permette di far “pesare” le azioni modenesi negli assetti della multiutility con un complessivo 9,36 per cento (quasi 140 milioni di azioni) che fa di Hsst oggi il secondo soggetto, dopo il Comune di Bologna, nell’azionariato della società. Verrà definito, infatti, un contratto di sindacato tra i Comuni modenesi per garantire la condivisione delle strategie, a partire dall’adesione al Patto che garantisce il controllo della società da parte dei soci pubblici disciplinando il voto e stabilendo limiti ai trasferimenti azionari.

Insomma, un Patto modenese per rimanere dentro al Patto più generale che oggi “blocca” oltre 50 per cento delle azioni ma continuerà a garantire il controllo pubblico della società anche scendendo progressivamente fino al 38 per cento, impedendo comunque ad altri soggetti la “scalata” di Hera spa.

Per il Comune, Modenamoremio (due dipendenti e un cda con 11 componenti, tutti operatori del commercio) rappresenta la società di riferimento per la promozione del centro storico, ma il Piano prende atto della previsione normativa che prevede il superamento della partecipazione diretta nelle società con un numero di dipendenti inferiore al numero degli amministratori. Per questo motivo, la permanenza del Comune è subordinata alla condizione che l’Assemblea dei soci deliberi il passaggio dal cda all’amministratore unico.

Il Comune rimane anche in Ervet (con lo 0,12 per cento), la società che opera come agenzia di sviluppo territoriale a supporto della Regione, ma ulteriori valutazioni saranno fatte quando saranno resi operativi gli strumenti attuativi delle nuove funzioni assegnate alla società dalla recente normativa regionale.

L’uscita del Comune da Promo, Banca Etica, Bper e Carpiformazione non ha profili di particolare rilievo. Per Promo si tratta del completamento della strategia che ha individuato nella Camera di commercio (oggi già al 90 per cento) l’ente a cui ricondurre a unitarietà le azioni di marketing territoriale. In Banca Etica il Comune possiede 775 azioni frutto dell’adesione nel 1996 alla “Cooperativa Verso la Banca Etica” per consentire alle associazioni del no profit l’accesso al credito a condizioni vantaggiose. Le azioni della Banca popolare dell’Emilia Romagna possedute dal Comune, frutto di lasciti o di subentro a enti disciolti, sono 6.976 per un valore di circa 53 mila euro sulla base della quotazione media dell’ultimo mese. Carpiformazione è già in liquidazione dopo la nascita di Formodena dove, invece, il Comune mantiene la propria partecipazione (57 per cento): la società, infatti, è il frutto di un’aggregazione di diversi soggetti che ha razionalizzato l’intervento pubblico nella formazione professionale, ha 23 dipendenti e un consiglio di amministrazione di cinque componenti.

La società di trasformazione urbana Cambiamo (63 per cento Comune di Modena, 37 per cento Acer, cda con tre componenti a titolo gratuito) è ritenuta necessaria per l’attuazione del programma di riqualificazione urbanistica e sociale del comparto R-Nord, mentre per le Farmacie comunali il Comune mantiene la partecipazione “pur riservandosi di valutare nel corso del 2015 una possibile riduzione della quota”. Oggi il Comune possiede il 50,9 per cento della società che ha 73 dipendenti, un cda con tre componenti, un utile nel 2013 di un milione e 171 mila euro.

Non cambia il ruolo del Comune anche nella società di trasporto pubblico Seta spa (10,5 per cento) così come in Amo, l’Agenzia per la mobilità (13 dipendenti, un amministratore unico) a cui è affidata la programmazione del servizio di trasporto pubblico nel territorio modenese, ma sono già in corso collaborazioni con l’Agenzia di Reggio Emilia in attesa di approfondimenti tecnici per eventuali fusioni sulla base della normativa regionale.

Il Comune rimane con il 14,61 per cento anche in Modena Fiere srl (sei dipendenti e una cda di cinque componenti), rimandando per diverse valutazioni alla disposizioni normative regionali in corso di adozione rispetto al sistema fieristico, così come nella società Lepida che si occupa della rete regionale a banda larga delle pubbliche amministrazioni.

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