19/09/2015

CONSIGLIO UNANIME SULLO STOP ALLE FALSE COOPERATIVE

L’Aula ha approvato l’ordine del giorno di sostegno alla campagna dell’Alleanza cooperative italiane per presentare un progetto di legge di iniziativa popolare

Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 17 settembre, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno di Sostegno alla campagna “Stop false cooperative” illustrato dalla consigliera Federica Venturelli (Pd) e firmato da Pd, Sel e Per me Modena.

Il documento esprime plauso all’iniziativa dell’Alleanza Cooperative Italiane che ha avviato una campagna contro le false cooperative con l’obiettivo di raccogliere entro il 6 novembre 50 mila firme per presentare al Parlamento italiano un progetto di legge di iniziativa popolare che, tra l’altro, contrasti le gare al massimo ribasso e le infiltrazioni mafiose. L’ordine del giorno approvato chiede quindi all’Amministrazione di diffondere l’iniziativa tramite i canali di informazione disponibili e di maggiore efficacia, di agevolare la sottoscrizione da parte di cittadini che intendano farlo e di accogliere i moduli per la raccolta firme, forniti dai promotori, presso il proprio sportello comunale del Protocollo al pari di altre iniziative referendarie istituzionali tradizionali o leggi di iniziativa popolare.

“Le somministrazioni illecite collegate alle cooperative spurie sono fenomeni preoccupanti e diffuse nel tessuto economico italiano”, si legge nel documento. “In Italia, i settori maggiormente interessati da questo fenomeno sono quelli della lavorazione delle carni, dell’agroalimentare, delle costruzioni edili e infrastrutture, della logistica e del facchinaggio, dei noleggi, dell’autotrasporto e dell’attività di assistenza sociale. Le cooperative spurie commettono diverse irregolarità: il mancato rispetto dei principi della cooperazione, l’assenza di democrazia interna, l’estorsione di denaro in cambio di un posto di lavoro senza che il contributo sia rendicontato come quota sociale di adesione, l’evasione fiscale e contributiva, buste paga ritoccate e l’applicazione di contratti pirata. Inoltre si segnala che i controlli, per l’inadeguatezza delle normative, sono rarissimi e le sanzioni insufficienti”. Per far fronte a queste situazioni, la proposta di legge prevede “la definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo a revisioni o ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; la cancellazione dall’Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni; tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno di cooperative che nascono e cessano l’attività nel giro di pochi mesi accumulando debiti nei confronti dell’Erario; la creazione di una cabina di regia ai Mise che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni di adempimenti attraverso intese che consentano di coordinare revisori provenienti anche da altre Amministrazioni”.

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