26/03/2001

I MILLE VOLTI DI MODENA IN UNA GUIDA MULTIETNICA

Nell'arco di quindici anni i quasi 7 mila stranieri residenti in città hanno dato vita a una trentina di associazioni, venti ristoranti, molti negozi e nove comunità religiose
"Una trentina tra associazioni, gruppi musicali e circoli, oltre venti ristoranti e rosticcerie, una quindicina di negozi, nove comunità religiose. Nell'arco degli ultimi quindici anni, i quasi 7 mila stranieri residenti a Modena e provenienti da oltre cento diversi paesi del mondo hanno costruito una vasta rete di servizi e luoghi di incontro. Per scoprire i tanti volti della città multietnica il Comune e la Consulta dei cittadini stranieri propongono ora una guida di ottanta pagine dal titolo "Modena cambia", realizzata da Overseas e illustrata con i disegni di Antonella Battilani, docente all'istituto d'arte Venturi. La pubblicazione riporta l'elenco delle associazioni, dei gruppi musicali, dei circoli culturali, dei negozi, dei servizi, dei ristoranti, delle rosticcerie, delle comunità religiose, delle librerie, delle biblioteche e dei corsi di lingua. Ma propone anche favole, ricette e testimonianze di Ahmed Bekkar, marocchino, Huguette Ble'zês, nata nella Piccole Antille, Ukunuga Olumide Suraju, nigeriano, e Massamba Mkangu, congolese, scomparso da poco. "Dieci anni fa, quando i primi immigrati extra Cee arrivavano a Modena scendendo dai treni provenienti dall'Italia meridionale, muoversi in città non era per niente facile", ricorda Edmund Agbettor, presidente della Consulta comunale dei cittadini stranieri. "Avevamo pochissima conoscenza della città, non c'erano punti d'aggregazione, centri culturali, chiese, moschee. Ma oggi i colori e i testi di quest'opuscolo raccontano un'altra storia: l'affermazione dello straniero nella città di Modena non solo con il lavoro, ma con la presenza di botteghe, centri di ritrovo culturali, chiese, moschee, piccole attività imprenditoriali". La pubblicazione è una guida utile sia per lo straniero appena arrivato in città che per i cittadini modenesi che vorrebbero avvicinarsi alle altre culture dal punto di vista culturale, gastronomico, religioso. "Modena è ormai da oltre quindici anni una città d'immigrazione. Non è questa una proclamazione, è una semplice constatazione", afferma Alberto Caldana, assessore comunale ai Servizi sociali. "Sono ormai quasi 7 mila gli stranieri residenti nella nostra città, con quasi 2 mila bambini inseriti nelle scuole e lavoratori nelle fabbriche. Dire che Modena è una città d'immigrazione significa affermare che è una città multiculturale. Anche questa non è una proclamazione, ma è una constatazione, se pensiamo che sono oltre cento le nazionalità di provenienza di questi nuovi cittadini". Nel campo della gastronomia, la parte del leone la fanno gli undici ristoranti cinesi della città, ma le offerte multietniche prevedono anche un ristorante indiano, una pizzeria che su richiesta propone cucina tipica della Siria, del Libano e della Giordania, ristoranti di cucina texana, messicana e pakistana. Non solo dunque riso alla cantonese e pollo alle mandorle, ma anche piatti a base di agnello, vitello e verdure, carne allo spiedo, paella e churrasco, kebab, riso basmati al curry, pollo Tantori. Cinque le rosticcerie, quattro cinesi e una tunisina. A Modena ci sono inoltre due macellerie islamiche, un supermarket cinese, negozi di prodotti alimentari africani, tessuti, abbigliamento, calzature e cosmetici, luoghi che vendono prodotti dell'artigianato orientale, mobili, incenso, bigiotteria. Accanto alla trentina di associazioni, gruppi musicali e circoli culturali vi sono inoltre nove comunità religiose. Sono islamiche, cattoliche, ortodosse e protestanti e propongono incontri di preghiera, messe in inglese animate da cori gospel, gruppi che eseguono musica religiosa, feste tradizionali e spettacoli teatrali a soggetto biblico. "

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