15/06/2001

NULLA OSTA DEL CONSIGLIO PER IL CENTRO DI PERMANENZA

Respinto a larga maggioranza un OdG di Rc che chiedeva il diniego. L'adesione politica al documento dell'assessore del Pdci. Alvaro Colombo.
" Nulla osta del Consiglio comunale per la realizzazione del centro di permanenza temporanea per stranieri irregolari. La delibera, illustrata in aula dall'assessore all'urbanistica Palma Costi, è stata approvata ieri, a larga maggioranza con il voto favorevole di tutti i gruppi di maggioranza e delle le minoranze del Polo. Contrari i consiglieri di Rifondazione comunista firmatari anche di ordine del giorno urgente, poi respinto dalla stessa maggioranza, che chiedeva di "negare il nulla osta, almeno in attesa che norme più precise definiscano un coerente utilizzo dei centri" a loro dire, così come sono stati concepiti, testimonianza di una grave sconfitta per l'integrazione e la democrazia. La realizzazione del centro di permanenza, aveva sottolineato in apertura del dibattito l'assessore Costi, va collocata nell'ambito delle più generali politiche per la sicurezza e per il mantenimento della legalità. Lontano da logiche meramente repressive - Modena credo rappresenti un esempio in materia di accoglienza e integrazione - il centro crediamo possa aiutare a mantenere alti i livelli di tolleranza e democrazia già testimoniati dalla città. La struttura, progettata come spazio residenziale temporaneo ad alta vivibilità partecipata, sorgerà su un'area a ridosso delle attuali carceri di Sant'Anna di circa 13 mila metri quadrati per una superficie utile di 3200 metri quadrati disegnata su 60 posti ospite. Per Palma Costi, tre sono gli obiettivi a cui cerca di rispondere. Il primo è quello di affrontare esigenze specifiche di ordine pubblico causate dalla presenza di immigrati clandestini dediti ad attività non controllabili. Il secondo punta alla realizzazione di una struttura che, pur volta a limitare la libertà di persone irregolari, per un tempo comunque limitato (massimo 30 giorni) presenti tutte le caratteristiche volte al maggior confort e al rispetto delle persone trattenute. Stesso impegno lo riporremo - ha continuato l'assessore - per il controllo e la verifica della gestione che sarà, per la parte di vigilanza, affidata alla questura, e per la parte logistica organizzativa al Prefetto che la svolgerà anche avvalendosi di associazioni di volontariato. Infine vogliamo garantire rispetto e tutela per tutti i cittadini di Sant'Anna sia rispetto alle problematiche localizzative viabilistiche che di sviluppo futuro dell'area. Intervenendo nel dibattito, Francesco Frieri (Rc) ha duramente contestato la scelta compiuta dalla Giunta, da una Giunta di Centro sinistra che si è limitata a rincorrere il centro destra sui temi dell'ordine pubblico. Questo centro - ha poi aggiunto Frieri - non ha nulla a che vedere con i problemi della clandestinità, dato reale ma da affrontare con ben altre scelte e politiche. Ancora una volta è prevalsa la cultura della repressione, anche per questo la scelta di costruire il centro ci induce sdegno. E' un centro della vergogna, un centro della sconfitta. Molto meglio era realizzare un centro di accoglienza. Favorevole alla proposta, Leonarda Leonardi (Ds) ha apprezzato la scelta progettuale così lontana da quelle carceraria, attenta al rispetto degli ospitati, così come la filosofia operativa finalizzata unicamente all'individuazione dell'identità delle persone fermate prive di documenti. La Leonardi poi ha proposto la costituzione di un osservatorio per la verifica delle modalità di gestione della struttura. Achille Caropreso (Fi) ha ricordato che la realizzazione del centro è ampiamente condivisa dai cittadini modenesi. Finchè c'è gente che arriva in Italia convinti di poter fare quanto non è concesso nemmeno nei loro paesi, credo sia difficile rinunciare ai centri di permanenza. Anche Ercole Toni (Ds) ha espresso il suo apprezzamento per la concretezza della proposta, fatta per affrontare il problema dei clandestini che delinquano. La cittadinanza non è più disposta ad accettare fenomeni come quelli dei mercanti della morte. Assieme all'ospitalità è necessario anche agire per prevenire e il centro è prima di tutto uno strumento di prevenzione. Mario Santantonio (I Democratici), pur condividendo la costruzione del centro, ha proposto la nomina di tre garanti per controllare ogni aspetto della qualità della vita nel centro che vede essere comunque e sempre protesa a valorizzare la persona umana. Con un pronunciamento per molti aspetti culturalmente distante da quello espresso dalla maggioranza così come da altri membri della giunta, l'assessore Alvaro Colombo si è dichiarato contro la diffusione dei centri. Si dice che si affronta il problema dei clandestini. Io non credo, Ciò che serve è invece capire per poi affrontare le problematiche, le cause vere che nel nostro paese generano clandestinità. Ci sono intere regioni meridionali a zero numeri di flussi. Colombo ha poi criticato il fatto che, a fronte di un illecito amministrativo quale è lo stato di clandestinità, si proceda con provvedimento di natura detentiva. Su questi temi la sinistra deve trovare la strada dell'unità, deve saper riprendersi il significato della politica, dell'etica e dei valori. Favorevole al centro di permanenza l'assessore Stefano Bonaccini ha invitato l'intero consiglio a ritrovare insieme il modo migliore per fare di questa struttura una occasione positiva, una esperienza capace di promuovere momenti di ulteriore fiducia collettiva verso il rispetto delle regole, dunque, verso una città capace di credere sempre più nella integrazione. Anche Antonio Marino (Ds) ha invitato le forze politiche ad operare non solo per la realizzazione di un centro, ma per l'attivazione di un centro diverso, capace di diventare uno strumento prezioso per l'affermazione di una solidarietà condivisa e senza paure. Per Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori ) il centro consente alle forze dell'ordine di svolgere nel migliore dei modi e nelle forme più produttive il loro lavoro. Per questo io credo sia prima di tutto una scelta tecnica, doverosa e necessaria. Adolfo Morandi, pur condividendo l'istituzione del centro, ha invitato la Giunta e il Consiglio a non dimenticare che comunque nella nuova struttura saranno ospitato stranieri molti dei quali ad alta vocazione di reato. Non credo dunque si possa rinunciare a certe soluzioni di sicurezza come nel caso della recinzione che si dice sia realizzata con una semplice rete metallica. Per Claudio Riso (Ds) va rifiutata l'equazione clandestinità uguale criminalità. Tuttavia, jha poi aggiunto, non possiamo non cogliere la domanda di sicurezza che viene sempre più forte dai cittadini. Favorevole al centro si è dichiarato anche l'assessore Alberto Caldana, così come il capogruppo dei Ds, Giorgio Pighi per il quale il problema vero non sta nella natura della struttura ma nella sua gestione. Su questo fronte occorre ambire ad una esperienza molto avanzata, capace testimoniare un campo può e deve dare un contributo forte a rompere l'identità fra clandestino e delinquente. Il centro deve essere una occasione alternativa alla criminalizzazione atrraverso il reato di immigrazione clandestina. Marta Andreoli (Rc) infine ha preso atto che si è chiuso un cerchio dove centro sinistra e destra votano insieme. Dopo essersi soffermata sulle oggettive difficoltà a definire lo stato di clandestino, correndo il rischio di commettere gravi ingiustizie, Marta Andreoli non ha accettato le letture umanizzate della struttura, non carcere ma spazio per persone in attesa di essere identificate. Sarà pure vero. Di certo sono persone che perdono la loro libertà. "

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