05/07/2001

CAPOLAVORI DI VELAZQUEZ IN MOSTRA ALLA GALLERIA ESTENSE

Dopo due secoli e mezzo tornano per la prima volta a Modena, in una esposizione aperta dal 6 luglio al 5 agosto, due preziosi ritratti del grande pittore spagnolo
"Due capolavori del pittore spagnolo Diego Velazquez - venduti nel 1746 dagli Estensi al re di Polonia come opere di Rubens e da allora conservati a Dresda, in Germania, - tornano per la prima volta a Modena dopo due secoli e mezzo. Si tratta di "Juan Mateos" del 1632 e del "Cavaliere di san Giacomo" del 1652, che saranno esposti accanto al celebre ritratto del duca Francesco I d'Este eseguito nel 1638 e a due fiasche da pellegrino in cuoio di manifattura spagnola del Seicento, nella piccola mostra "Velazquez per Francesco I d'Este: le occasioni della politica", aperta alla Galleria Estense di Modena dal 6 luglio al 5 agosto (da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30, lunedì chiuso). Organizzata dalla Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Comune di Modena e il contributo della Banca Popolare dell'Emilia-Romagna, l'esposizione apre un'interessante finestra sul collezionismo estense e sui rapporti politici tra la corte modenese e quella spagnola. Durante il suo soggiorno a Madrid nel 1638, realizzato per stipulare un'alleanza contro il crescente potere della Francia in Europa, Francesco I d'Este resta colpito dalla ricchezza delle collezioni d'arte di Filippo IV. E poiché il sovrano spagnolo lo nomina cavaliere del Toson, Generale degli Oceani e Viceré di Catalogna, il duca estense utilizza i compensi economici derivati da quelle nomine per arricchire le proprie collezioni. Il denaro viene riscosso e amministrato dagli inviati italiani, che ben conoscendo le costanti svalutazioni della moneta di rame castigliana, investono nell'acquisto di pitture, tappeti e oggetti d'arte, beni al riparo dalle fluttuazioni economiche. Arrivano così a Modena il ritratto di Juan Mateos, maestro di caccia di Filippo IV, e il ritratto del Cavaliere di san Giacomo, che si vanno ad aggiungere al prezioso dipinto che raffigura Francesco I e che il duca portò con sé al rientro dalla Spagna. "La mostra - sottolinea il soprintendente Filippo Trevisani - scaturisce dalla collaborazione più stretta fra pubblico e privato: l'esposizione, infatti, non sarebbe stata possibile senza il concreto appoggio della Fondazione Memmo - Palazzo Ruspoli, dell'Accademia di Spagna a Roma, della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Roma e del Lazio ed infine, non ultimo, dello Staatliche Kunstsammlungen - Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda". "

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