28/07/2001

""DOPO GENOVA C'E' UN DIALOGO CHE NON DEVE FERMARSI""

"Il sindaco Barbolini sul dopo G8: "No ad ogni violenza ed accertare ogni responsabilità. Ma sui temi posti da tanti giovani occorre continuare il confronto" "
" Si trasmette una dichiarazione del sindaco Giuliano Barbolini relativa a quanto avvenuto in questi giorni a Genova ed al vertice del G8: "Purtroppo, essendo impegnato a Roma in importanti incontri istituzionali, tra cui quello sulla realizzazione della quarta corsia dell'A1, non ho potuto essere presente nel momento in cui il consiglio comunale ha svolto una intensa e importante discussione sui drammatici episodi avvenuti a Genova durante lo svolgimento del G8. Proprio per l'importanza ed il valore dei temi sul tappeto vorrei sviluppare alcune considerazioni sull'argomento. Dopo quanto avvenuto, dopo le drammatiche violenze che per giorni si sono susseguite, con la morte di un giovane di appena 23 anni per la quale voglio esprimere tutto il mio cordoglio, avverto forte il rischio e la preoccupazione che da tutto ciò si esca come se le lancette della politica e della storia si siano spostate all'indietro. Il rischio cioè che tutto quanto si riduca solo a un enorme problema di ordine pubblico, che la presenza di centinaia di migliaia di giovani, andati a Genova per sollecitare l'attenzione del mondo sui problemi del sottosviluppo, della fame, della tutela dell'ambiente sia cancellata e resti senza voce. Così come non deve svanire il riconoscimento del fondamentale lavoro che le forze dell'ordine svolgono tutti i giorni, come la realtà modenese ci insegna, al servizio dei cittadini e della collettività. Certo ci sono due premesse da cui partire, premesse che non si possono separare. La prima è la condanna di ogni violenza, una ferma presa di distanza anche da ogni visione o impostazione che in qualsiasi forma mostri indulgenze o dubbi sull'uso della violenza. La seconda premessa è quella del garantire a tutti il diritto di manifestare, di esprimere le proprie idee, di consentire un confronto anche quando i punti di vista sono lontani, diversi. Come rappresentante delle istituzioni è un tema che sento molto. Tante volte abbiamo sottolineato una difficoltà, una distanza, tra i cittadini, specie i giovani, e la politica, la partecipazione. In questo senso, di fronte a quanto avvenuto a Genova debbo dire che provo una inquietudine profonda. Oltre all'aspetto che sicuramente l'organizzazione e la gestione dell'ordine pubblico nella città ligure hanno avuto risultati fallimentari, specie nella capacità di prevenzione (e su questo credo le evidenti responsabilità politiche e organizzative vadano accertate sino in fondo), c'è qualcosa in più. Le tante testimonianze, apparse su tutta la stampa, ma anche quella di un consigliere comunale di Modena, evidenziano passaggi inquietanti, con brutali e gratuite violenze, nello svolgimento della perquisizione alla sede del Genova Social Forum. Se è chiaro che anche su questo ci deve essere un accertamento rigoroso e tempestivo delle responsabilità, il ragionamento che vorrei fare è politico. E riporta alla necessità fondamentale che, le istituzioni in primo luogo, si preoccupino di dialogare coi giovani e non li considerino, con una brutale e strumentale semplificazione, solo un problema, come invece le forze del Polo e del centro destra sembrano voler fare. In questo senso voglio ribadire che, nel momento in cui come giunta comunale di Modena avevamo deciso di essere presenti a Genova, lo abbiamo fatto sulla base di una considerazione ora più che mai viva e attuale. E cioè quella che il confronto sui temi politici derivanti dal processo di globalizzazione deve andare avanti. Deve andare avanti anche sul piano locale. Sarebbe un errore aspettare il prossimo G8 o qualche altro vertice. Le risposte politiche si costruiscono giorno per giorno. Con un lavoro paziente, che deve tenere insieme i grandi problemi (come il protocollo di Kyoto) con le loro ricadute sulle scelte anche locali (in materia di tutela ambientale o sulle politiche per la mobilità). Quest'anno, con una manifestazione come Free International Airport abbiamo anche offerto momenti di discussione, proprio sulla globalizzazione, credo di alto profilo e grande interesse. Vogliamo continuare, vogliamo che l'attenzione e l'interesse di tanti giovani su queste cose trovi in noi, anche quando i punti di vista saranno diversi, interlocutori attenti. Dopo Genova il discorso non può finire solo con le pur doverose indagini della magistratura". "

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