02/02/2002

"IL COMUNE CRITICA LA MORATTI: "RIFORMA CAOTICA E COSTOSA""

"L'assessore all'Istruzione Manfredini: "A Modena, per far fronte all'organizzazione proposta dal Ministro, servirebbero 39 milioni di euro. Problemi nelle scuole materne" "
""La riforma Moratti è caotica e costosa. A Modena, per far fronte all'organizzazione della scuola proposta dal Ministro, servirebbero non meno di 39 milioni di euro, circa 75 miliardi di lire, solo in spese per gli immobili, che andrebbero ad aggiungersi ai consistenti investimenti già previsti dal Comune in questo settore. Per non parlare degli enormi problemi che si aprirebbero nelle scuole d'infanzia". La critica è dell'assessore all'Istruzione del Comune di Modena Morena Manfredini, che giovedì scorso è stata a Roma assieme a molti altri amministratori italiani per ascoltare le proposte della Sottosegretaria alla Pubblica istruzione. "A molti di noi - spiega - non è piaciuto dover discutere della riforma della scuola a giochi fatti, poche ore prima che il disegno di legge venisse sottoposto al Governo e senza poter partecipare alla fase di elaborazione. Il Comune rappresenta la comunità locale e ne promuove lo sviluppo: non è lecito né opportuno emarginare le autonomie territoriali rispetto alle scelte in un campo di tale importanza; questo abbiamo detto al Governo, come l'avevamo ripetuto a quelli precedenti". Una delle principali preoccupazioni del Comune è l'"onda anomala" che si verrebbe a creare - e che durerebbe ben 16 anni - anticipando di sei mesi le iscrizioni dei bambini alla scuola d'infanzia. Andando alla materna a 2 anni e mezzo invece che a 3, e quindi alle scuole dell'obbligo a 5 anni e mezzo, a Modena, solo nelle elementari occorrerebbero circa 50 aule in più rispetto alle attuali, con un costo di circa 13 milioni di euro (22-25 miliardi di lire). "Pensiamo ai problemi che si aprirebbero nelle scuole d'infanzia - aggiunge l'assessore Manfredini - che non sono attrezzate con i locali per fasciatoi, indispensabili per bambini con meno di 3 anni. A questo si aggiunge l'impossibilità per due insegnanti di occuparsi di 25 bambini così piccoli e il conseguente calo di posti nelle sezioni di nuova formazione. Già da quest'anno il ministro Moratti vuole inoltre permettere l'iscrizione alle scuole d'infanzia dei bambini nati fino al 28 febbraio: vorrebbe dire riaprire tutte le procedure appena terminate, con il caos che si può facilmente immaginare". Un secondo problema che preoccupa il Comune di Modena è che le famiglie hanno sempre minori certezze in merito a ciò che troveranno a settembre nelle scuole. "Il ministro - continua l'assessore all'Istruzione - ci aveva promesso la stabilizzazione delle cattedre già dal settembre 2001, mentre nella nostra provincia abbiamo assistito, a metà anno scolastico, ad un balletto di oltre 500 docenti, molti dei quali insegnanti di sostegno per ragazzi disabili. Nelle intenzioni del Governo le cattedre dovrebbero ridursi ulteriormente, a cominciare dagli appoggi all'handicap. Insomma - conclude l'assessore - nel complesso servirebbero, solo per gli immobili, non meno di 75 miliardi di lire, soldi ovviamente da reperire nelle tasche dei cittadini modenesi, dato che non vi è alcun segnale di rifinanziamento della legge sull'edilizia scolastica. In questo modo si scaricherebbe di fatto sull'ente locale il costo di scelte nazionale. Gli unici fondi previsti dalla finanziaria sono quelli per i nidi d'infanzia, che erano, però, quelli accantonati dal governo dell'Ulivo su proposta del ministro Livia Turco. Per tutti questi motivi spero che ci sia lo spazio per un dialogo con il Governo, che mi auguro - e con me se lo augurano molti altri amministratori - voglia ascoltare l'esperienza e il parere dei Comuni". "

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