22/06/2002

DICHIARAZIONE CONGIUNTA IN MATERIA DI SPESA SANITARIA

In seguito agli incontri dei giorni scorsi tra l'esecutivo della Conferenza sanitaria territoriale della provincia di Modena e le organizzazioni sindacali confederali CGIL-CISL-UIL sui temi del Piano della Salute e della organizzazione dei servizi provin
"Dopo un lungo dibattito avvenuto nel corso degli ultimi anni tra la validità dei diversi modelli di erogazione dell'assistenza sanitaria adottati nelle varie regioni (di cui la Lombardia e l'Emilia-Romagna rappresentano le visioni più contrapposte), oggi è possibile confrontarsi non soltanto sulle ipotesi teoriche ma anche sui primi risultati empirici generati dalle scelte dei modelli. Al riguardo è opportuno richiamare la recente presa di posizione della Corte dei Conti che nella "Relazione sulla gestione finanziaria" delle regioni, relativamente alla spesa sanitaria, lancia un allarme sull'andamento complessivo della spesa stilando una graduatoria tra le regioni dalla quale emergono due elementi significativi: il primo è che l'Emilia-Romagna viene segnalata fra tutte come esempio particolarmente virtuoso,. l'altro è che al contrario le prime sei regioni con la situazione più problematica, tra cui la Lombardia, adottano lo stesso modello cosiddetto "di mercato ". Questi numeri dimostrano in modo evidente che la visione più liberista e più "tatcheriana" di tale modello, non solo mette in discussione l'importanza della programmazione pubblica e del mantenimento dell'esperienza gestionale anche diretta, ma penalizza la dimensione solidaristica e di equità del sistema, non riuscendo nemmeno a garantire le compatibilità economiche, che finiscono per scaricarsi sui cittadini in termini di ulteriori tasse regionali o locali, e/o di tagli ai servizi. Al contrario in Emilia-Romagna negli ultimi due anni non si è fatto ricorso a nessun inasprimento fiscale ed è proseguita la politica di sviluppo prevista. Se da un lato infatti la politica sanitaria emiliana consente il rispetto dei vincoli di bilancio unitamente al mantenimento dello sviluppo, dall'altro essa favorisce anche i risultati di natura prettamente assistenziale. Pur non potendo effettuare un 'analisi esaustiva è comunque possibile sottolineare alcuni elementi significativi che conferiscono al modello emiliano un'efficacia spesso superiore ai modelli alternativi " di mercato ". La qualità dei servizi erogati è testimoniata dal grande afflusso di cittadini provenienti da altre regioni. Il livello di gradimento del complessivo servizio sanitario regionale risulta molto elevato ali 'interno della popolazione, così come rilevato dall'ultima indagine Eurisko, pur senza negare la permanenza di limiti e criticità, sui quali continua peraltro l'impegno delle parti. Allarmano infine le recenti prese di posizione del governo che lasciano intendere tagli indiscriminati alla spesa sanitaria e paiono accreditare il ricorso ad un riparto del Fondo Sanitario Nazionale che non terrebbe conto della composizione sociale della popolazione rinunciando quindi ad un riparto pro-capite 'pesato ". Ciò penalizzerebbe le regioni come la nostra, e al suo interno alcune province in particolare, che sono caratterizzate da un alto tasso di anziani. L'Esecutivo della Conferenza Sanitaria e le Organizzazioni Sindacali Confederali CGIL-CISL-UIL esprimono pertanto il più netto dissenso nei confronti di eventuali scelte e criteri che risultassero ingiustificati scientificamente e iniqui socialmente. "

Azioni sul documento