09/11/2004

DIALOGO, CONFRONTO E RISPETTO DELLE LEGGI

Il Consiglio comunale di lunedì ha approvato una mozione per favorire la convivenza tra culture diverse
"Con i voti favorevoli della maggioranza, l'astensione di Udc, Modena a Colori, AN e Forza Italia, e il solo voto contrario della Lega Nord il Consiglio comunale di Modena ha approvato lunedì pomeriggio una mozione, presentata da Isabella Massamba N'Siala (Ds) a nome delle consigliere del centro sinistra, in cui si chiede che: nel rispetto della Costituzione si attuino azioni di dialogo, informazione e confronto tra le diverse comunità per favorire la convivenza pacifica, la reciproca conoscenza, la diffusione del rispetto dei diritti delle donne di qualsiasi etnia e religione. La mozione chiede inoltre che "vengano applicate le normative vigenti, tenendo conto del diritto di pudore della donna in questione senza accanimenti soprattutto in caso di donne anziane". Parallelamente il civico consesso ha respinto una mozione presentata da Mauro Manfredini, capo gruppo della Lega nord, in cui si chiedeva all'Amministrazione comunale di adottare una specifica ordinanza in materia di pubblica sicurezza (in base all'articolo 85 del Regio Decreto del 1931 che "vieta di comparire mascherato in luogo pubblico") visto che le donne coperte dal burqa al mercato settimanale del lunedì sono in aumento. Giovanna Lolli (Ds) ha ringraziato il consigliere Manfredini per aver posto un problema che la città deve affrontare attraverso il dialogo. Probabilmente, secondo la Lolli, mettere in mostra la propria diversità è un segnale per chiedere un confronto. Per Achille Caropreso (FI) c'è da essere orgogliosi e soddisfatti dell'affermazione del Ministro dell'Interno Pisanu in cui si ricorda che anche la sua mamma in Sardegna usava il velo. Caropreso ha evidenziato come l'atteggiamento del Governo italiano verso la religione islamica sia diverso da quello francese. Secondo Caropreso ci sono però luoghi, come gli aeroporti, in cui la burqa non può essere accettata. Rosamaria Fino (Società Civile Di Pietro - Occhetto) ha affermato che "il terrorismo si veste di ben altre vesti" e che non la preoccupa una donna per il suo credo, inoltre "non si può fare pressione sulle abitudini e sulla cultura attraverso l'applicazione della legge". Per Fausto Cigni (Ds), autodefinitosi laico, che s'interroga se il problema della burqa sia un elemento centrale per la vita della nostra città, ognuno può vestirsi come vuole. Per Cigni, infine, il vero problema è affrontare la convivenza nel rispetto dei diritti e dei doveri. Per Mauro Tesauro (Verdi)la mozione presentata da Manfredini pecca di eccesso di semplificazione, legando la burqa al problema della pubbblica sicurezza, mentre "si dovrebbero utilizzare termini, forse desueti, come dialogo, confronto e informazione". Secondo Sergio Celloni (UDC)"si devono osservare le regole dello Stato in cui si vive". Celloni auspica il rispetto della dignità degli islamici, conservando però le nostre regole. Alberto Caldana (Margherita) nel suo intervento ha sottolineato che esiste un miliardo di persone in movimento nel mondo: "un problema epocale che ci sovrasta mentre si insiste ad esaminare un elemento come la burqa che è pulviscolo. Non si può incrementare il fenomeno dell'immigrazione che genera preoccupazione citando burqa, case gratis e piscine per sole donne islamiche". Baldo Flori (Modena a colori) ha invitato ad avere il coraggio di ascoltare gli altri evitando di ingigantire i problemi, bensì affrontandoli per analizzare 'pezzi' di verità e 'pezzi' che non si condividono. Flori ha invitato, inoltre, ad imboccare una strada faticosa fatta di dialogo, confronto e tolleranza senza però perdere di vista il rispetto della legge e la difesa delle nostre tradizioni. Secondo Michele Barcaiuolo (AN)i due documenti presentati in consiglio possono essere assimilati: Manfredini chiede il rispetto della legge ed il secondo è condivisibile, anche se ad un certo punto diventa fumoso e non si capisce cosa chieda. Okunuga Olumide Saraju, vice Presidente della Consulta degli stranieri nel suo intervento si è detto soddisfatto della discussione. Secondo Okunuga si deve cercare di affrontare una società multiculturale, multirazziale in cui la burqa non è un problema per la sicurezza. Il vice Presidente ha evidenziato poi come gli italiani, che hanno portato la loro cultura nel mondo, devono imparare a dialogare con l'Islam. Per Mario Lugli, assessore alla Cultura,la convivenza civile non è facile ne immediata e i veri problemi derivano dalle rigidità. Lugli ha citato che i mondi migliori sono quelli in cui cresce la "classe creativa" dove le varie culture sono state da stimolo. Andrea Leoni (FI) ha posto questo interrogativo: quali siano i limiti per rivendicare la propria libertà' Secondo il consigliere i limiti e i diritti sono dati dalla Costituzione. Sempre Leoni ha evidenziato che tutti quelli che vogliono far parte di questa comunità devono rispettare la legge. Per Ivo Esposito (FI)logica e buon senso devono essere la via maestra per la convivenza "anche se davanti all'integrazione tutto è permesso". Esposito ha concluso affermando che non si può essere disponbili all'infinito, perchè le nostre tradizioni costituiscono il nostro patrimonio. Da Enrico Artioli (Margherita), infine, un invito a mettere sul tappeto il buon senso."

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