16/11/2004

SCUOLA, VIA LIBERA AL CONSIGLIO COMUNALE TEMATICO

Accolta la proposta del consigliere Enrico Artioli della Margherita
Il Consiglio Comunale dedicherà un'intera seduta al tema della scuola. Lo ha deciso lo stesso Consiglio accogliendo l'ordine del giorno presentato dal consigliere della Margherita Enrico Artioli, approvato con i voti della maggioranza e con il parere negativo degli altri gruppi. Nel documento Artioli premette che 'a Modena è venuto a strutturarsi nel tempo un sistema scolastico di elevata qualità, che va assolutamente preservata e, possibilmente incrementata', impegnando quindi la giunta 'a supportare l'autonomia didattica ed organizzativa delle Istituzioni Scolastiche, a contribuire ai processi di ampliamento dell'offerta formativa delle stesse concretizzando l'idea di una città educante, a sviluppare la presenza delle famiglie all'interno della scuola e a inserire nel Patto per la scuola riferimenti precisi al sostegno e alla promozione, da parte delle Istituzioni Scolastiche stesse, della presenza dei genitori e in particolare della gestione sociale'. Nel dibattito che è seguito alla presentazione dell'Ordine del Giorno, Mauro Tesauro (Verdi) ha ricordato 'la cruda situazione reale della scuola, i continui tagli e il malessere infinito degli insegnanti', a cui ha risposto Achille Caropreso (Forza Italia), difendendo la riforma Moratti come 'la prima vera sistematica revisione del sistema scolastico', oltre a segnalare ' in riferimento ai tagli ' che 'non si parla di diminuzione dei contributi, ma di una loro ridistribuzione'. Giorgio Prampolini (Ds) ha definito la scuola attuale come 'la scuola dei meno: meno cultura, meno finanziamenti, meno partecipazione', segnalando come 'i tagli colpiscano le scuole al punto che alcune non riescano a garantirsi i soldi per pagare la Tarsu'. La necessità di valutare la ricaduta su Modena di alcune disposizioni della legge Moratti è stata evidenziata anche dall'assessore all'Istruzione Adriana Querzè: 'L'abrogazione del tempo pieno, in una città in cui lo adotta l'86% delle classi, significa tagliare le risorse che consentono di arrivare al successo formativo'. 'Pieno accoglimento dell'Ordine del Giorno' anche da parte del Vicesindaco Mario Lugli, che ha invitato a 'confermare la centralità dei luoghi dell'istruzione e della formazione per la società modenese, per sopperire alle lacune della scuola a livello nazionale'. Critico invece Baldo Flori (Modena a Colori) che ha ritenuto 'molto discutibile la visione manichea del documento, con una visione critica della riforma e l'esaltazione del modello modenese, che va invece rivisto e ridimensionato'. Sulla stessa linea Dante Mazzi (Forza Italia) che ha ricordato come 'gli effetti negativi nella scuola hanno un padre che è Berlinguer, poiché la legge Moratti non è ancora a regime', oltre che di Ivo Esposito (Forza Italia) che ha definito 'inadeguata' l'offerta formativa della scuola e 'il distacco tra scuola e mondo del lavoro'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha quindi ricordato che 'quando si fanno delle leggi sono valide da Vipiteno a Pantelleria' e che non si può 'sempre dire che urta con quello che fa Modena. Gli ha risposto Alberto Caldana (Margherita) mettendo in evidenza che 'è logico che di fronte ad una legge il Consiglio Comunale deve pensare alla ricaduta su Modena, piuttosto che su Vipiteno e Pantelleria', sottolineando anche la 'partecipazione delle famiglie, che è al centro dell'Ordine del giorno'. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha commentato il documento di Artioli annunciando 'l'arrivo della devoluzione, che cambierà anche l'ambito formativo', seguito da Michele Barcaiuolo (Alleanza Nazionale) che ha definito il dibattito 'pieno di inesattezze', ricordando che 'è stato D'Alema nel 1999 a erogare i contributi alle scuole private'. Michele Andreana ha poi messo a fuoco i 'punti irrinunciabili' del documento, che sono 'il potenziamento delle politiche formative, la critica generale alla legge Moratti e l'individuazione dei genitori come categoria fondamentale per la scuola'. Infine, Davide Torrini (Udc), pur 'condividendo la stragrande maggioranza dei contenuti dell'Ordine del Giorno', ha dichiarato il proprio voto contrario motivandolo come risposta all''andamento del dibattito che è sfociato in politica, creando la solita contrapposizione' e chiedendo pubblicamente 'se vale la pena di dividerci o, piuttosto, di trovare invece gli elementi di sintesi'

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