22/12/2005

TENUTA DEI SERVIZI E INVESTIMENTI PER LO SVILUPPO

La proposta di bilancio 2006-2008 del Comune di Modena: non aumenta l'Ici, s'investe sulla raccolta differenziata e si espandono alcuni servizi sociali.
Investimenti in opere pubbliche per promuovere lo sviluppo, ma anche, per quanto possibile, espansione dei servizi sociali, dai posti nei nidi d'infanzia a quelli nelle case protette: così la proposta della Giunta per il bilancio 2006-2008 del Comune di Modena punta a sostenere l'economia e le famiglie modenesi, in un momento di difficile congiuntura, nonostante tagli e tetti di spesa imposti dalla legge finanziaria 2006 nel testo già approvato al Senato. Con 82 milioni di euro destinati agli investimenti e 184 milioni di euro per la spesa corrente, il bilancio di previsione 2006 del Comune di Modena rispetta il patto di stabilità con il quale gli enti locali contribuiscono al risanamento della finanza pubblica. La scelta dell'amministrazione è stata non aumentare l'Imposta comunale sugli immobili né le altre tasse comunali lasciando però immutato il livello dei servizi sociali, anzi espandendolo in alcuni casi. Un equilibrio reso possibile da alcune manovre virtuose, come il risparmio di circa 2,6 milioni di euro per l'estinzione anticipata di debiti finanziata con la cessione di titoli Meta. Sono stati comunque necessari tagli a diverse voci di spesa: quella finanziata con entrate correnti diminuisce rispetto al 2005 di 427 mila euro in termini nominali. Il passaggio obbligatorio da Tassa rifiuti a tariffa consente inoltre di rispettare il tetto imposto alla spesa corrente senza ulteriori tagli: il risparmio dei costi del servizio e della riscossione della tassa ammonta a circa 24 milioni di euro, che saranno utilizzati nel 2006 sia per la spesa corrente sia per investimenti. Quasi il 60% delle famiglie pagherà nel 2006 meno che nel 2005, mentre un fondo perequativo servirà a neutralizzare gli aumenti eccessivi che alcuni utenti subiscono per le modalità di calcolo della tariffa. Non tutti gli obiettivi previsti nei programmi hanno tuttavia potuto essere realizzati e in tutti i settori sono state necessarie difficili scelte: mentre le spese per i servizi tendono, infatti, ad aumentare con l'inflazione e l'incremento della domanda, i tributi comunali sono poco elastici alle variazioni di redditi e prezzi, perciò anche in mancanza di tetti di spesa difficilmente le entrate possono aumentare nella stessa proporzione. A questo si aggiungono gli effetti negativi di altre misure, dal congelamento ai valori 2005 dei trasferimenti dallo Stato all'esenzione dell'Ici per immobili utilizzati da confessioni religiose e Onlus; dal divieto di operare sull'addizionale comunale all'Irpef alle riduzioni dei fondi ministeriali per le politiche sociali, lo spettacolo, l'affitto, i trasporti e la scuola. Il Comune di Modena subisce inoltre l'effetto di mancate entrate: circa 4 milioni di euro per il mancato rimborso del credito d'imposta sui dividendi delle società di servizi e 1,8 milioni di trasferimenti (ora sostituiti dalla Compartecipazione all'Irpef) che spetterebbero al Comune per essere in linea con gli enti di pari dimensione demografica e territoriale. Il programma di opere pubbliche e investimenti sarà finanziato con risorse da dismissioni, compreso il cosiddetto riscatto delle aree Peep, e contributi di altri enti, senza ricorso all'indebitamento per il 2006; 9 milioni di euro derivanti da dichiarazioni di inizio attività e permessi a costruire saranno invece destinati alla spesa corrente. Le aliquote Ici restano dunque ferme a 5,2 per mille per la prima casa, 7 per mille per gli altri immobili, 9 per mille per le case sfitte da oltre due anni, 2 per mille per chi affitta a canone concordato, azzeramento per chi affitta all'Agenzia per la Casa. Invariate anche le aliquote per pubblicità, affissioni, passi carrabili e occupazione suolo pubblico, mentre sarà ulteriormente sviluppato il controllo dell'evasione. Tariffe e prezzi dei servizi come scuole d'infanzia e case protette aumenteranno tra l'1,5 e il 2% per recuperare in parte l'aumento dei costi, mentre circa 100 mila euro derivanti dal prolungamento degli orari della sosta a pagamento finanzieranno contributi per la mobilità eco-compatibile. Dal lato delle entrate come da quello dell'erogazione dei servizi, il principale obiettivo resta l'equità sociale e i tributi comunali si confermano moderatamente progressivi rispetto ai redditi, come evidenziano gli studi 2005 del Centro di analisi delle politiche pubbliche dell'Università di Modena. Nella direzione dell'equità e dell'inclusione sociale va anche la sperimentazione del bilancio partecipativo che, dopo una valutazione dei risultati 2005, continuerà nel 2006, puntando a coinvolgere i cittadini modenesi in un percorso pubblico, strutturato e continuativo per segnalare proposte e bisogni per lo sviluppo del territorio.

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