07/03/2006

DEMOCENTER-SIPE, I PARERI DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Il resoconto del dibattito sui patti parasociali del Centro Servizi per l'innovazione
Nel corso del dibattito sulla delibera di approvazione dei patti parasociali di Democenter-Sipe Baldo Flori (Modena a Colori) ha ricordato le perplessità della sinistra nazionale (da Guido Rossi a Gad Lerner) su questa tipologia di patti, considerati 'limitativi della libera autonomia delle assemblee all'interno delle varie società'. Flori ha sottolineato la volontà di tenere distinti i momenti della valutazione sulla fusione tra Democenter e Sipe e le modalità con cui ci si arriva: 'Queste modalità ' ha spiegato - secondo noi non corrispondono ad alcuni parametri. E' stato un percorso ambizioso, tormentato nelle nomine, con ritardi dei privati e polemiche sulla nomina del direttore. La nuova struttura non nasce sotto i migliori auspici e abbiamo dubbi che oggi tutti ci credano allo steso modo. Mancano i riferimenti al collegamento con il Fondo rotativo, con Promo e Promec'. Flori ha anche sottolineato 'l'ariosità del testo, che ha la pretesa di essere un testo giuridico e vincolante, invece contiene parole come 'speranza', auspicio ecc, evidenziando i dubbi degli stessi estensori del testo'. Flori ha quindi messo in evidenza la mancanza, nei patti parasociali, di Università, altri comuni del territorio e fondazioni bancarie, sollevando dubbi sulla fiducia tra i tre soci: 'Il vincolo di non superare il 40% individualmente dimostra che non esistono margini di fiducia. Inoltre, non ci convince per niente la ripartizione degli oneri. Modena conta come la Provincia, ma secondo noi la provincia doveva mettere una quota molto più alta. Ci pare che i contenuti del patto ' ha concluso Flori - non dimostrino che gli interessi di Modena siano stati salvaguardati in modo adeguato con i soci partner e con i partner esterni'. L'assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio Daniele Sitta ha ricordato che 'l'unificazione porta anche ad operare per equilibri e riconoscimento per il lavoro fatto dall'area dei Castelli, ma tiene conto anche dell'esigenza di ribadire una presenza forte sul territorio modenese. Il mantenimento della sede nel comune di Modena lascia aperta la possibilità di fare altre sedi a Spilamberto e altre località del territorio'. Sitta ha spiegato che 'l'assetto societario finale rappresenta il mantenimento di un equilibrio con il mondo delle imprese, una forte e equilibrata presenza delle istituzioni. L'auspicio è anche di avere una presenza forte delle fondazioni del territorio. Da questo mix di presenze è emersa concorde la necessità che il mondo delle imprese avesse una presenza al 45%, altrettanto gli enti e 5% per università e fondazioni, con l'impegno di avere ruolo fondamentale per l'avviamento. Il patto, in altre parole, è di assoluta garanzia per il centro'. Secondo Danilo Bassoli 'volendo guardare al bicchiere mezzo vuoto è evidente che si possono vedere cose ancora non compiute, ma l'amministrazione si mette in campo per un obiettivo più alto, condiviso in larga parte dal Consiglio. I patti parasociali, in casi come questo, sono uno strumento indispensabile, che salvaguardano un'esperienza di Modena che va messa in gioco, ma non dispersa'. Dubbioso invece Achille Caropreso (Forza Italia), che ha sottolineato come 'quello che dovrebbe essere uno zoccolo duro, è invece un po' vacillante. Ci sono ombre - ha spiegato ' e l'impressione è che i soggetti forti siano liberi di muoversi come meglio credono'. Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha concordato con Flori sul fatto che 'sui patti parasociali c'è effettivamente dibattito, ma in una dimensione come questa è difficile pensare a uno strumento diverso. Quanto ai rilievi sui tempi lunghi, non solo è vero, ma dobbiamo dare al mondo dell'economia tutto il tempo di cui hanno necessità. Si è trovato questo equilibrio, il presidente della Camera di Commercio si è prestato e lo ringraziamo'. Pighi ha anche rassicurato sulla effettiva volontà di coinvolgimento dei comuni più piccoli, oltre che sulla necessità di garantire il finanziamento dei progetti. Mauro Manfredini (Lega Nord) ha sottolineato i dubbi sull'operazione, garantendo però l'astensione in fase di voto sull'immediata esecutività della delibera. In fase di dichiarazione di voto Baldo Flori ha ringraziato Sitta e Pighi per le spiegazioni fornite, spiegando però di non aver mai avuto dubbi sull'obiettivo finale, quanto sulle modalità: 'Secondo noi ' ha concluso Flori ' il Comune non ha avuto la volontà politica di giocare fino in fondo il proprio ruolo, si è caricato di oneri simili ad altri enti che avranno meno carico di lavoro e pari potere decisionale. Oggi c'è una situazione squilibrata. E poi sono regole del gioco troppo indeterminate. Il nostro giudizio, quindi, è negativo'. Infine, Achille Caropreso ha ribadito le perplessità di Forza Italia, garantendo però l'astensione 'nella speranza che il progetto dia un'accelerazione alle Pmi modenesi'.

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