14/03/2006

MODENA, ESPERIENZE E MODELLI D'INTEGRAZIONE

Circa 500 disabili frequentano le scuole cittadine. Per sostenere il loro diritto allo studio il Comune mette in campo docenti, ausili e risorse per oltre 3 milioni di euro
A Modena la LIS (la Lingua Italiana dei Segni) è diventata la lingua comunemente utilizzata in classe da insegnanti, personale non docente ed alunni di una scuola pubblica per comunicare con la nuova compagna di classe, una bambina sorda. E' accaduto alle scuole medie Cavour e alle elementari Cittadella dove persino i genitori hanno seguito un corso di LIS organizzato dalla scuola. In questo modo il deficit di un alunno è diventato opportunità di arricchimento per tutti. E' solo uno dei tanti e diversi percorsi d'integrazione di alunni disabili attivati in ogni ordine di scuola a Modena. Nella stessa scuola elementare l'inserimento di un bambino ipovedente ha conciso con l'ingresso in classe di lavagne elettroniche, la scuola ha cercato di compensare il deficit dello studente sviluppando una didattica caratterizzata da suoni, vocalità e immagini a forte ingrandimento. Al liceo Muratori, come in altri istituti superiori, gli studenti sono guidati in un percorso di riflessione sulle diversità. In altri casi il processo d'integrazione passa attraverso il miglioramento della didattica grazie all'uso di strumenti multimediali e tecnologici, come accade nelle scuole del 10° Circolo. Sono complessivamente 535 gli alunni disabili inseriti nelle scuole di Modena; 1538 quelli dell'intera provincia (fonte Centro Servizi Amministrativi, dati aggiornati al 31.12.2005). Il Comune di Modena, mettendo a disposizione personale educativo ed insegnanti di appoggio, ma anche finanziando ausili e trasporti, con una previsione di spesa per l'anno scolastico 2005-2006 di oltre 3 milioni e 328 mila euro, sostiene il diritto allo studio di bambini e ragazzi disabili. Per garantire a tutti le stesse opportunità, oltre al personale dei nidi e delle scuole d'infanzia comunali, il Comune integra e supplisce alle carenze del personale statale nelle scuole d'infanzia, primarie e secondarie. Accanto ad una sessantina di educatori impegnati in nidi e scuole d'infanzia, anche private, a carico dell'amministrazione ci sono 153 docenti d'appoggio impegnati nelle primarie, secondarie di primo e di secondo grado. Per sostenere il loro aggiornamento, e quello del personale statale, il Multicentro Educativo Memo fornisce corsi di formazione continua e corsi d'approfondimento su specifiche metodologie. Sono anche stati attivati percorsi di formazione e prevenzione precoce delle difficoltà e dei disturbi di apprendimento con i docenti dei primi due anni della scuola primaria e con attività sugli studenti. Quest'intervento, che non interessa i disabili, ma gli alunni con difficoltà di apprendimento nella lettura e nella scrittura, consente di prevenire, attraverso un buon lavoro di sostegno, difficoltà di apprendimento che nel tempo potrebbero diventare conclamate. Infine, negli istituti superiori (scuole secondarie di secondo grado) il Comune ha anche avviato da alcuni anni la presenza di tutor. Attualmente sono 98 e seguono circa 150 ragazzi. I tutor, di poco più grandi dei disabili che affiancano a scuola e a casa nell'esecuzione dei compiti, sono solitamente studenti in grado di prendersi cura di una persona in difficoltà e di aiutarla nei rapporti amicali, mettendo in gioco disponibilità umana e solidarietà. 'Perchè ' ha spiegato l'assessore all'Istruzione del Comune, Adriana Querzè 'l'integrazione ha successo se può contare su saperi tecnici (di tipo educativo, sociale, sanitario, riabilitativo) e solidarietà umana. Collaborazione fra diverse istituzioni, risorse alle scuole, formazione continua per gli insegnanti hanno determinato a Modena risultati rispetto ai quali occorre non abbassare la guardia: un indicatore di questi risultati è che moltissimi ragazzi disabili frequentano le scuole superiori e parecchi intraprendono il percorso universitario'.

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