03/03/2006

TANTE RICETTE PER RIVITALIZZARE IL CENTRO STORICO

Il consiglio comunale di giovedì 2 marzo interamente dedicato al cuore della città
Il Consiglio comunale di giovedì 2 marzo è stato interamente dedicato alle Politiche per il centro storico. Dopo la presentazione dell'assessore Stefano Bonaccini che ha parlato del recupero dei contenitori e l'insediamento di altre funzioni, residenza e servizi per la residenza, politiche economiche, miglioramento dell'accessibilità e dei parcheggi e la promozione turistica, ha preso la parola Ingrid Caporioni, presidente della Circoscrizione n. 1 Centro storico - San Cataldo. La circoscrizione, ha sottolineato la Caprioni, ritiene importante garantire all'interno del perimetro delle vecchie mura una palestra, valorizzare il centro espositivo permanente per i prodotti dell'artigianato artistico e pensare a un centro congressi per poter anche incentivare il turismo di affari che a Modena è sicuramente una tema significativo. Achille Caropreso (F.I.) dopo aver criticato la presentazione della maggioranza di un Ordine del Giorno sul centro storico, ha riconosciuto l'obiettività della relazione di Bonaccini in cui si afferma che anche la minoranza ha fatto qualche cosa per il centro storico e non contro il centro storico. Caropreso ha lamentato che solo nel centro della città non c'è un grande magazzino e che il centro storico non è più fine a se stesso ma ha bisogno di polmoni nell'immediata periferia o nella periferia per cui bisogna creare un'osmosi tra le varie zone della città. Secondo Ercole Toni (DS) bisogna continuare a riqualificare altri punti del centro storico: Porta Saragozza, Porta San Francesco, ex AMCM, Questura, Caserma Fanti, Parco Novi Sad Palazzo Santa Margherita ed altre. Potenziare le attività di intrattenimento culturale, il percorso turistico così come la presenza della forze dell'ordine con un presidio fisso. Mantenere inoltre un punto di pronto soccorso, attrezzato per ogni evenienza in attesa di trasporto in sicurezza all'ospedale. Secondo Mario Lugli, assessore alla Cultura, la vera anima dei centri storici sono gli studenti universitari che con la loro presenza aiutano a far vivere i luoghi recuperati. Sul fonte del turismo, secondo l'assessore, Modena è di interesse culturale ed è inserita nel circuito delle medie città d'arte. Per Andrea Galli, (A.N.) le nuove politiche del governo della città sono anche frutto delle sollecitazioni giunte dalle minoranze. Incuria, abbandono, servizi impostati al ribasso sono responsabilità delle amministrazioni passate, ora si sta cercando di cambiare indirizzo. Problematica rimane la situazione dei parcheggi il cui numero diminuisce di giorno in giorno. Galli auspica inoltre maggiori iniziative per la vita notturna e la ricollocazione in centro di uffici trasferita anni fa in periferia. Secondo il consigliere di A.N. l'aumento dei residenti in centro deriva dalla presenza di cittadini extracomunitari. Secondo Giovana Lolli (DS) si deve parlare di politiche per e con il centro storico in cui si deve aver cura del 'cuore della nostra città' che si pensa insieme 'dal centro alla periferia e viceversa'. La Lolli auspica il centro come espressione di tanti scenari e tanti attori: residenti , imprenditori, artigiani, commercianti e turisti. Un centro che si propone per tutte le stagioni della vita. 'Assessore che dire', ha esordito Sergio Celloni (UDC), un progetto bellissimo per risolvere i problemi del centro che ha sofferto, soffre e soffrirà'. In passato, secondo Celloni non c'è stata attenzione per un luogo della città che ha bisogno di essere raggiunto dalle auto e che deve essere luogo di intrattenimenti. Il centro storico era morto, è l'opinione di Michele Barcaiolo (AN), ora sta meglio ma serve la Croce Rossa per non perderlo di nuovo. Dal dopo guerra ad oggi l'Amministrazione ha fatto scelte contro il centro storico. La Pomposa secondo Barcaiolo, non ha avuto i risultati sperati, via Gallucci funziona senza nessun aiuto del Comune, vedremo Porta Saragozza. Piazza Matteotti ha bisogno di interventi strutturali e piazza XX Settembre va restituita alla città dirottando altrove certe licenze. Sempre secondo Barcaiolo bisogna offrire ai giovani intrattenimenti. Il coordinamento tra i vari assessorati, ha affermato Sergio Rusticali (SDI) ha dato frutti concreti e positivi. Che il centro storico sia cambiato in meglio lo si può notare alla Pomposa. Il riassetto e il rinnovamento del centro storico va però raccordato con l'intera città. Infine il cuore di Modena, secondo Rusticani, deve essere da richiamo anche per gli sportivi, non solo residenti. Il centro storico non è particolarmente esteso e abitato ma rappresenta le nostre radici, è l'opinione di Enrico Articoli (La Margherita). Per Artioli questa zona della città deve vivere non solo con gli studenti ma con residenze familiari. Il consigliere auspica il potenziamento del Progetto Merope per il miglioramento della distribuzione delle merci, più piste ciclabili, teleriscaldamento e raccolta differenziata. Relazione positiva che ha mantenuto le promesse di contributo di idee e non di scontro, il giudizio di Baldo Flori (Modena a Colori). Nonostante la Giunta lavori a velocità differenziate si notano obiettivi di livello e di vivacità culturale. Alcuni elementi della relazione però mancano di risposte secondo Flori: ruolo della piazze, equilibrio tra nuove residenze e recupero del vecchio e destino della fiera antiquaria. Non convincono, secondo Flori, la nuova metrotramvia, la ristrutturazione di piazza Matteotti, le strutture in plexiglas, iniziative strapaesane, piano Husler e arredo urbano. Nel contesto europeo il centro storico è un nodo di identità per una comunità delicato e fragile da trattare con intelligenza e cautela, ha commentato Alvaro Colombo (Rifondazione Comunista). Nuove attività lavorative che lo rendono vivo, iniziative culturali e migliorare la residenza agendo sul mercato sono i filoni portanti della politica per il centro storico. Un argomento annoso affrontato in modo positivo disegnando dove si vuole andare, è stato il commento di Ubaldo Fraulini (DS). Il centro storico è il salotto buono di un territorio vasto che deve essere ospitale per chi lo vive e per chi lo visita. Per il centro storico, secondo Fraulini, occorrono un mix di funzioni: non aperto alle macchine ma con parcheggi fruibili e ostelli per i giovani. Fare sistema e mettere in rete il sistema museale è la proposta di Dante Mazzi (FI). Si è intrapreso un percorso non facile e lungo ma se si sono già ottenuti risultati positivi lo si deve anche alle critiche costruttive e ai suggerimenti delle minoranze. Via Gallucci era infrequentabile ma è cambiata Il successo del Caffè Concerto ha dato coraggio, è l'opinione di Mazzi, ad altri imprenditori. Rimane il fatto che nelle giornate di festa nessuna attività è aperta e che in città vi sono troppi centri commerciali. Secondo Rosa Maria Fino (Società Civile) i poli universitari stanno arrivando in centro e questo è un bene. Serve un ristorante self service per studenti al San Geminiano e nuovi residence al Sant'Agostino. Le ristrutturazioni del polo giudiziario sono belle anche se gli spazi per Giudici di pace e Sorveglianza non bastano. Infine per la Fino la Pomposa è una vittoria e all'ex AMCM serve un parcheggio scambiatore. Finalmente un progetto su cui si può lavorare a differenza di quelli passati, è stato il giudizio di Mauro Manfredini (Lega Nord). Un errore iniziato decine di anni fa quando con la creazione dei centri commerciali che diede il via allo svuotamento del centro storico. Secondo il consigliere leghista il nostro centro storico non è molto interessante per il turismo, attira poco anche i modenesi, mancano i parcheggi e dal sabato sera si fa fatica a trovare un locale con la toelette. Manfredini chiede inoltre di aumentare le offerte per attività alimentari e di ripensare ad una nuova collocazione della fiera antiquaria. Nel giudicare positiva la relazione di Bonaccini, Alberto Caldana (La Margherita) ha sollecitato un consiglio anche sulle frazioni perché qui sono evidenti dei problemi. Il centro storico, secondo Caldana, è una realtà che va affrontata con unitarietà degli interventi per far fronte alla 'concorrenza' di altre parti della città. Importante è la voce Università e cultura che significano un grosso investimento per attirare cervelli e professionalità non solo a fini turistici. Caldana sollecita sempre maggiore spazio per la residenza, ma non solo di lusso e ipotizza una edilizia popolare. Necessario anche il sostegno alle attività economiche ed interventi di carattere ambientale. Secondo Antonio Maienza (UdeUR) entro 5 anni il centro storico cambierà volto e il parcheggio del Novi Sad rivoluzionerà il cuore di Modena. La Pomposa, per Maienza, è una scommessa vinta per una città più vivibile e più sicura. La prossima scommessa da vincere sarà Porta Saragozza e Porta San Francesco. Niente auto in centro e raccolta differenziata porta a porta sono due degli argomenti trattati da Mauro Tesauro (Verdi). Il consigliere preferisce una città mossa alla città bomboniera. Auspica un presidio sanitario e confida in piazza Matteotti dedicata all'etica. C'era un problema ed è stato profuso un impegno straordinario per affrontarlo, il giudizio di Daniele Sitta, assessore alle politiche abitative - infrastrutture ' mobilità. Non abbiamo ceduto alla richiesta di apertura del centro storico alle auto senza ledere il diritto al parcheggio dei residenti. La pedonalizzazione di certe aree ha invece migliorato la situazione. Sul fronte delle politiche abitative Sitta ha lamentato il mancato intervento di recupero su alcuni immobili del centro da parte dei proprietari che creano degrado. L'assessore ha poi sottolineato come qualcuno cerchi il massimo reddito non curandosi del sovraffollamento e dell'eventuale ghettizzazione. Sitta ha concluso auspicando che si trovi un accordo con proprietari di immobili in centro storico che li offrano per affitti a prezzi convenzionati. Gli stessi proprietari potrebbero avere bonus edificatori in altre parti della città. Per ultimo ha preso la parola il sindaco Giorgio Pighi che ha confermato il giudizio positivo sul progetto per cui si è registrata notevole convergenza sul piano politico. Secondo Pighi il polo giudiziario, quello universitario e la residenza faranno da volano per l'apertura di nuove attività commerciali. La rivitalizzazione del centro passa anche attraverso il pubblico e il privato come per Porta Saragozza e Porta San Francesco. Infine Pighi ha sottolineato le difficoltà nei rapporti con lo Stato per i tempi biblici che occorrono per arrivare all'acquisto di beni demaniali ed auspicato un dibattito a cadenza fissa per parlare in consiglio del centro storico.

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