31/05/2006

SEGNALI DI ATTENZIONE IN UN QUADRO POSITIVO

La percezione di sicurezza dei cittadini modenesi è sempre alta, sostanzialmente stabile, ma con alcuni segnali che inducono a prestare ancora molta attenzione
I cittadini modenesi considerano il loro quartiere di residenza più sicuro della città e la città, a sua volta, molto più sicura della dimensione nazionale. E' stabile la percentuale di modenesi che si dichiara vittima di reati, sono gli anziani e le donne e tra queste le casalinghe, ad avere i timori maggiori, mentre i giovani si sentono più sicuri, così come chi è impegnato in un attività lavorativa si sente sostanzialmente più tranquillo rispetto a chi rimane a lungo tra le mura domestiche. La percezione di sicurezza e insicurezza, ancora, non cambia rispetto a chi ha studiato e chi no, ed allo stesso modo non si presenta diversamente per i lavoratori dipendenti ed i lavoratori autonomi. Sono solo alcune delle indicazioni che emergono dall'ampia ricerca sulla percezione di sicurezza dei cittadini di Modena, Carpi e Sassuolo, realizzata nel dicembre scorso dall'ufficio ricerche del Comune di Modena. Mentre la ricerca modenese ha una storia decennale, è la prima volta che il sondaggio viene esteso anche a Carpi e Sassuolo, andando ad interessare una popolazione di circa 240mila abitanti. In tal modo è stata attivata una modalità concreta di azione su area vasta con i soggetti più direttamente impegnati sul territorio e cioè i comuni. In premessa, vale la pena sottolineare ancora una volta che l'indagine sulla percezione di sicurezza non si sviluppa analizzando dati reali (numero di reati, di arresti, di processi ecc. ecc.), ma si basa invece sulle risposte e perciò sulle sensazioni dei cittadini rispetto al tema generale ed anche a diversi argomenti specifici. Infine un annotazione utile ad interpretare le indicazioni della ricerca. E' stata condotta prima che si manifestassero le situazioni estreme di Sassuolo e Pavullo. Una condizione, questa, che non solo non sminuisce il valore dell'indagine, ma anzi ne conferma l'attendibilità: le risposte dei cittadini, infatti, sono state fornite in condizioni di normalità e non sotto la spinta emotiva di episodi molto gravi, ma per fortuna non frequenti. 1) La variazione è ancora ridotta e quindi sarebbe ingiusto dare una lettura allarmistica dei dati, ma allo stesso tempo vanno colti ed interpretati i segnali di attenzione lanciati dai cittadini. 2) 3) 4) Nelle cose che disturbano, però, troviamo alcune presenze significative, come nel caso degli atti vandalici che, inoltre, sono anche considerati tra i maggiori elementi di fastidio per i cittadini modenesi, così come per lo spaccio di droga. Altri fattori sono meno presenti, come i rifiuti abbandonati, ma danno molto fastidio. Vi sono poi aspetti interessanti: ad esempio le siringhe abbandonate sono in calo, ma comunque arrecano molto disturbo, mentre c'è tolleranza (danno meno fastidio) per la presenza di tossicodipendenti e mendicanti. 5) 6) La percezione di sicurezza dei cittadini modenesi è stabile ed a livelli elevati. Si registrano segnali di attenzione in un quadro complessivamente sotto controllo. Accanto a tali segnali si manifestano anche tendenze di segno diverso: ad esempio la solidarietà a chi si trova in difficoltà, mendicanti e tossicodipendenti, purchè la condizione di disagio personale non si manifesti in comportamenti a rischio per la collettività, come nel caso dell'abbandono di siringhe usate o di rifiuti. Il dato della solidarietà ritorna anche rispetto ai temi dell'immigrazione: da una lato si ritiene esista un legame tra l'aumento della criminalità e l'aumento dell'immigrazione, ma poi si è pronti a riconoscere che la stragrande maggioranza degli immigrati è fatta di gente onesta e che ha voglia di lavorare. Ancora, la percezione di sicurezza rimane stabile ed elevata in relazione al luogo di residenza ed allo stesso modo non aumenta la percentuale di chi ha personalmente subito un qualche genere di reato. Lo stesso i segnali inviati dai cittadini modenesi vanno attentamente valutati e tenuti in debita considerazione, se non altro perché l'esperienza insegna che su temi come la sicurezza e la lotta alla criminalità l'allarmismo rappresenta il secondo rischio possibile, il primo rimane di gran lunga la sottovalutazione.

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