27/07/2006

CULTURA COME MOTORE DI SVILUPPO, UNA RICERCA BIENNALE

Comune, Fondazione Cassa di risparmio, Università e Consulta della cultura realizzeranno insieme l'indagine; il voto in Consiglio comunale.
Il Consiglio comunale ha approvato con il voto favorevole della maggioranza, l’astensione dei consiglieri Mauro Manfredini e Achille Caropreso, e il voto contrario di Forza Italia, Alleanza nazionale e Modena a colori, la delibera con la quale il Comune aderisce alla convenzione per realizzare un’indagine conoscitiva sul rapporto fra cultura e qualità della vita urbana.
“Grazie a questa convenzione, possiamo partire con un’indagine i cui primi risultati saranno presentati nell’autunno e metteranno in luce la domanda e l’offerta di eventi e proposte culturali a Modena. Il progetto di ricerca avrà durata biennale e un costo complessivo di circa 100.000 euro, 40.000 dei quali a carico del Comune di Modena”, ha spiegato l’assessore alla Cultura e vice sindaco Mario Lugli. “L’idea è approfondire il ruolo della cultura nello sviluppo integrato del territorio, un tema sul quale sono in corso da tempo contatti tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il Centro di analisi delle politiche pubbliche del Dipartimento di Economia politica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, la Consulta della Cultura e il Comune di Modena. In particolare, l’indagine prenderà in esame la composizione e l’andamento dell’offerta culturale, dallo spettacolo dal vivo a cinema, mostre e manifestazioni; la consistenza del patrimonio culturale monumentale, architettonico, archeologico e artistico; i flussi di scambio tra istituzioni culturali e tessuto economico e la composizione e qualificazione della forza lavoro. La ricerca”, ha continuato l’assessore, “analizzerà anche la domanda di cultura, per capire motivazioni e vincoli che condizionano il pubblico”.
“Anche la cultura ha un mercato che necessita di un monitoraggio”, ha detto nel dibattito il consigliere indipendente Achille Caropreso, “e la nostra città ha conosciuto negli ultimi anni un’esplosione di offerta culturale a fronte di una domanda forse ancora timida”. “Con questa ricerca, l’assessore ammette che dopo due anni non conosce nulla sulla vita culturale della città”, ha affermato Baldo Flori di Modena a colori: “questa proposta è una bufala politica per coprire l’assoluto vuoto di idee della giunta, in mancanza di un progetto culturale sulla città”. “Sarebbe importante analizzare anche la produzione diffusa di cultura, la creatività individuale”, ha osservato Giuseppe Campana dei Ds, mentre secondo Adolfo Morandi di Forza Italia “a Modena esistono troppe associazioni, alcune delle quali forse puntano soltanto a battere cassa”. Giancarlo Montorsi di Rifondazione comunista ha evidenziato l’importanza “di un’indagine che riveli in che modo il panorama culturale è cambiato: dopo anni di protagonismo degli enti locali, ora l’offerta viene dalla società civile, dalle associazioni, da singoli e gruppi di artisti”. “Il nostro modo di operare è quello di lavorare insieme ai soggetti del territorio”, ha detto il sindaco Giorgio Pighi, “per questo abbiamo scelto di coinvolgere la Consulta. È ormai opinione diffusa che le attività sportive e culturali facciano parte integrante, se non proprio dello stato sociale, certamente della qualità della vita urbana”. “Non ci sono novità di rilievo e per due anni non si farà altro che mungere la Fondazione, senza alcuna idea alle spalle”, ha affermato Paolo Ballestrazzi di Modena a colori, mentre Ivo Esposito di Forza Italia ha lamentato “l’inconcludenza e la vaghezza del progetto, che vuole stare in bilico tra indagine culturale, sociale, economica e demoscopica”.
“L’interesse di tutti i soggetti che aderiscono alla convenzione”, ha replicato l’assessore Lugli, “è poter avere degli indicatori più precisi e dettagliati su quanta cultura si fa in città, che ci aiutino nelle importanti scelte di politica che dovremo fare in futuro”.

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