19/07/2006

SE TRA UOMO E ANIMALE SPARISCE IL CONFINE

Il rapporto tra esseri umani e altri viventi sarà al centro del prossimo Festival filosofia, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo. In programma lezioni di Descola, Latour, Todorov, Sahlins e Balibar
Condividiamo con le scimmie il 99 per cento del patrimonio genetico e ci chiediamo se l’umano si fonda sul restante uno per cento. Siamo disposti ad attribuire sentimenti ai nostri animali domestici, ma la mucca pazza e l’epidemia aviaria ci inquietano con il rischio della contaminazione tra le specie. Protestiamo per lo sterminio delle foche, per la violenza con la quale vengono uccise le volpi cinesi da pelliccia e per gli esperimenti di laboratorio, invocando diritti per gli animali, chiusura degli zoo e spettacoli del circo con soli acrobati e clown.
A una rivoluzione filosofica in corso, a un antico confine sempre più fragile – quello tra uomo e animale – e ad un nuova e problematica frontiera – quella tra uomo “naturale” e uomo “artificiale” - saranno dedicati molti degli appuntamenti del prossimo Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it) per iniziativa dei tre Comuni, della Regione, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione San Carlo, che cura il programma, e con il sostegno di Confindustria Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi,Vivaceramica, Unipol, Lega Cooperative, Hera e Cna.
La manifestazione - che lo scorso anno ha registrato oltre 100 mila presenze e che nelle edizioni precedenti si è occupata di felicità, bellezza, vita mondo e sensi - propone lezioni magistrali, mostre, spettacoli, film, bancarelle di libri e mercatini e iniziative per bambini.
Se l’uomo non si considera più al centro della natura, come immaginare il suo rapporto con gli altri esseri viventi? A questo interrogativo cercheranno una risposta grandi maestri del pensiero contemporaneo. Uno di questi è il francese Philippe Descola, allievo di Claude Lévi-Strauss e suo successore sulla cattedra di Antropologia della natura al Collège de France di Parigi. Autore di un volume teorico che ha scosso profondamente il paesaggio intellettuale d’oltralpe, Descola rimette in discussione il tradizionale approccio occidentale nella relazione tra uomo, animale e cosmo. Oltre a Descola affronteranno questo tema anche padre Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, impegnato in una originale lettura della Bibbia tesa a sottolineare la condizione di creatura, condivisa da uomini e animali, il sociologo Bruno Latour, convinto della necessità di riconsiderare il rapporto tra uomini, animali, piante e oggetti all’interno di un quadro ecologico e politico che segnali i doveri reciproci tra democrazia e scienza, e il filosofo italiano Ermanno Bencivenga, docente negli Stati Uniti, che sottolineerà come l’umanità vada oltre la specie dell’homo sapiens per ricomprendere ogni forma di vita.
Al rapporto tra razionalità e natura umana e, in particolare, all’elaborazione del pensiero politico e dell’idea di sovranità presso le popolazioni dell’Oceania sarà dedicata la lezione di Marshall Sahlins, uno dei maggiori antropologi del mondo. E se il filosofo Tzvetan Todorov rifletterà sul destino dell’umanesimo occidentale a partire dalla Shoah, il filosofo della politica Etienne Balibar proporrà una riflessione sugli “usi attuali” del razzismo.
Sull’”altra metà del cielo” – cioè sui modelli femminili di Eva, Penelope e Pàrvati – interverranno la filosofa Roberta De Monticelli, la grecista Eva Cantarella e l’indologo Giuliano Boccali. Il Festival affronterà anche altre figure dell’umano – dall’homo faber all’animale politico, dall’homo oeconomicus al selvaggio fino all’homo ludens - con lezioni di Elena Pulcini, Giacomo Marramao, Franco Volpi, Alfonso Iacono e Pier Aldo Rovatti – e metterà in evidenza, con la relazione del genetista di fama internazionale Luigi Luca Cavalli Sforza, il rapporto tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale. Il Festival si soffermerà inoltre sul rapporto tra tecnica e natura umana con lezioni del filosofo Umberto Curi, del genetista Edoardo Boncinelli, dei filosofi Bernard Stiegler, direttore del Dipartimento di progettazione culturale del Centre Pompidou di Parigi, Emanuele Severino e Roberto Esposito (che affronterà, in particolare, il rapporto tra biogenetica e biopolitica).
Il giurista Stefano Rodotà, il filosofo Salvatore Veca e il filosofo della politica Carlo Galli parleranno delle questioni sollevate dal contesto contemporaneo dei diritti umani affrontando i temi dell’universalismo e del multiculturalismo.
I temi più generali della condizione umana, del concetto di persona e dell’educazione dell’umanità saranno, infine, al centro delle lezioni magistrali del filosofo Remo Bodei, supervisore scientifico del Festival, e dei filosofi Christof Wulf, Virgilio Melchiorre e Salvatore Natoli, mentre Luisa Muraro si soffermerà sull’ordine simbolico della maternità e sul ruolo del femminile nella creazione del genere umano.



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