22/07/2006

TEMPI E ORARI DELLA CITTÀ, AL LAVORO IL TAVOLO DI CONFRONTO

È nato questa settimana il gruppo che coordinerà le aperture al pubblico di oltre 40 enti.
Un numero unico per informare sui servizi di tutti gli enti, una banca dati condivisa per agevolare i passaggi di documenti e nuove modalità di accesso ai servizi, che utilizzino le possibilità offerte dalle tecnologie, tutelando però anche quei cittadini che hanno poco accesso a internet o ai computer: per lavorare su questi obiettivi, come previsto dalla legge 53/2000, si è insediato ufficialmente questa settimana il Tavolo di confronto sui tempi e gli orari della città.
Coordinato dal Comune di Modena, il Tavolo riunisce rappresentanti di oltre 40 enti, tra i quali Comune, Provincia, Prefettura, Azienda sanitaria, Poste, sportelli bancari, sindacati, associazioni di categoria e altri soggetti che offrono servizi al pubblico sul territorio comunale. Gli enti partecipanti, riuniti in specifici gruppi di lavoro, definiranno la situazione esistente e le priorità operative per semplificare l’accesso dei cittadini alle informazioni e agli sportelli, attraverso un’analisi dei servizi esistenti e interviste appositamente realizzate, per arrivare a progettare e rendere operativo il Piano cittadino dei tempi e orari.
“Gli obiettivi del Piano sono il risparmio e l’equità: risparmio di tempo e aumento di efficienza per il cittadino e per gli enti erogatori dei servizi, ed equità nell’accesso per tutti, da quanti sanno destreggiarsi con i nuovi strumenti informatici a chi invece non ha accesso a queste tecnologie. Definire tempi e orari della città e dei servizi di pubblico interesse”, spiega l’assessore ai Tempi e orari della città, Elisa Romagnoli, “è un’esigenza ineludibile in una società che sta cambiando, nella quale i tempi di lavoro sono sempre più vari e flessibili e i cittadini attendono dalle istituzioni risposte efficienti e rapide. L’Amministrazione, come previsto dalla legge 53 del 2000 che assegna ai Comuni il compito di coordinare gli interventi, ha lavorato intensamente e in sinergia con tutti gli enti interessati, per arrivare alla nascita del Tavolo di confronto. Sarà un impegno di lungo periodo”, conclude Elisa Romagnoli, “perché questa politica richiede tempo per sedimentare nella cultura dei cittadini, delle imprese e dei servizi di pubblica utilità. Il Tavolo lavorerà in modo trasparente, trasversale e condiviso, attraverso un processo di condivisione delle informazioni e un’indagine che identifichi le esigenze e delinei gli scenari della Modena del futuro”.
Accorciare il tempo burocratico, ampliare le fasce orarie degli sportelli informativi, moltiplicare le informazioni in rete, far viaggiare i documenti per via informatica anziché far camminare i cittadini da un ufficio all’altro: sono questi i principali bisogni secondo il dossier elaborato dall’ufficio Tempi e orari del Comune di Modena, sulla base del quale da settembre partiranno le attività dei gruppi di lavoro.
Indagini e interventi si orienteranno sul problema dell'informazione e della consulenza per l’accesso ai servizi, per arrivare a costituire un numero di telefono unico al quale i cittadini possano rivolgersi per essere poi indirizzati ai singoli enti. Un altro gruppo lavorerà sulla condivisione dei documenti e delle banche dati per velocizzare le procedure, mentre l’ultimo testerà l’accessibilità ai servizi per le fasce deboli: disabili, residenti stranieri e donne che devono conciliare vita e lavoro, ma anche cittadini anziani o che non hanno alfabetizzazione informatica.
Il Piano cittadino dei tempi e orari ambisce a raccogliere una visione comune su come equilibrare i ritmi collettivi di vita della città, riunendo gli sforzi individuali in vista di un obiettivo più ampio. Grazie al Tavolo di confronto, sarà possibile coordinare le iniziative che sino ad ora sono state realizzate indipendentemente l’una dall’altra, grazie alla sensibilità dei singoli enti.
Nel corso dell’autunno, poi, il Comune di Modena promuoverà un convegno pubblico sui tempi della città, che sarà l’occasione per confrontare il lavoro del Tavolo di confronto con le esperienze realizzate in altri luoghi, ma anche per accogliere istanze e proposte dei cittadini sui temi dell’accesso ai servizi e dei tempi di vita.

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