21/09/2006

SI ENTRA GRATIS NELLA STANZA DELLA SIRENA

Sabato 23 e domenica 24 settembre, Giornate europee del patrimonio, ingresso gratuito ai Musei civici. Al parco di Montale archi e frecce di 3 mila 500 anni fa
Ingresso gratuito ai Musei civici – che propongono anche visite alla Stanza della sirena e alla mostra dell’artista Gianni Valbonesi – e attività di archeologia sperimentale al parco della terramara di Montale, dove adulti e ragazzi possono cimentarsi con archi e frecce di 3 mila 500 anni fa.
Sono queste le iniziative che le collezioni civiche di largo Sant’Agostino propongono al pubblico sabato 23 e domenica 24 settembre, in occasione della Giornate europee del patrimonio.
Musei civici. I Musei civici di Modena (palazzo dei Musei, largo sant’Agostino) restano aperti sabato 23 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 e domenica 24 dalle 10 alle 19. Il pubblico può visitare le collezioni comunali, composte dal Museo archeologico, che conserva le più antiche testimonianze della presenza umana nel territorio modenese, dalle Raccolte etnologiche, con oggetti della Nuova Guinea, del Perù precolombiano, dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Asia, e dal Museo d’arte, che documenta le trasformazioni di Modena dal Medioevo all’età moderna.
La stanza della sirena. Sabato 23 (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) e domenica 24 settembre (dalle 10 alle 19) si può entrare gratuitamente ai Musei civici per visitare la “Stanza della Sirena” e “sbirciare” il piccolo ibrido artificiale ottocentesco delle raccolte del Museo civico archeologico etnologico, proposto in un suggestivo abbinamento con la proiezione del cortometraggio di George Meliés “The Mermaid” (“La Sirena”) del 1904. La piccola sirena entra a far parte delle collezioni del museo nel 1875, accompagnata da ritagli di giornale degli anni Venti e Trenta che riportano notizie di avvistamenti e recuperi di esseri simili al nord della Cina e nel mar di Marmara. Ad alimentare la curiosità nei confronti di queste creature aveva contribuito in modo determinante Phineas Tylor Barnum (1810-1891), il geniale inventore dei musei popolari americani, luoghi di intrattenimento a basso costo che proponevano con intenti ludici e nel contempo educativi esposizioni di rarità, spettacoli dal vivo con personaggi viventi e animali ammaestrati, qualche diorama e una grande quantità di “sofisticati androidi”. Sulla scia di questo successo, si generò un vero e proprio commercio di sirene, realizzate unendo alla coda di un pesce componenti di vari animali (piccole scimmie, uccelli) o porzioni in cartapesta per riprodurre le diverse parti del corpo.
Gianni Valbonesi. Sabato 23 (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) e domenica 24 settembre (dalle 10 alle 19) si può visitare nelle sale del Museo civico d’arte la mostra “Vellutate ruggini e rinnovate virtù”, che propone percorsi visivi contemporanei tra i materiali del museo e assemblages creati per l’occasione dall’artista Gianni Valbonesi (ingresso gratuito). Nato a Roma nel 1941, Valbonesi si è diplomato all’Istituto d’Arte Venturi di Modena e ha iniziato ad esporre con colleghi e amici nei primi anni Sessanta. In seguito ha partecipato a una trentina di collettive e ha tenuto 18 mostre personali, esprimendosi sempre attraverso un linguaggio molto personale che, superato il giovanile interesse per la tendenza concettuale, utilizza costantemente la tecnica del collage “creando territori fatti di raffinati spostamenti semantici, di rapinose contaminazioni linguistiche, di sottili agudezas associative”. Valbonesi ha curato le immagini per due spettacoli di danza contemporanea, tenuto corsi di collage e realizzato un’opera monumentale nel Parco della Resistenza di Modena. Sue opere sono apparse su copertine di libri.
Parco di Montale. E’ dedicata alla ricostruzione sperimentale di archi e frecce e al loro “collaudo” operativo condotto con rigore scientifico l’attività di archeologia sperimentale in programma domenica 24 settembre al Parco archeologico e museo all’aperto della terramara di Montale, aperto dalle 10 alle 19 (prove di tiro dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19, ultimo ingresso un’ora prima della chiusura, ingresso gratuito). Il team di Paleoworking aiuterà adulti e bambini ad effettuare prove di tiro per sperimentare la potenza e la precisione degli archi di 3 mila 500 anni fa, utilizzati per la caccia e la guerra. L’uso di questo strumento nelle terramare è testimoniato anche dal ritrovamento di numerose punte di freccia in corno di cervo, bronzo o selce che dovevano essere fissate su aste in legno o canna con resine e corde vegetali. Le frecce, completate da piume di rapaci o di anatra, venivano conservate all’interno di faretre in cuoio.

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