22/03/2007

PIANO REGOLATORE, IL CONSIGLIO ADOTTA LA NUOVA VARIANTE

Novità per alloggi, fabbricati rurali, edilizia convenzionata e nuove destinazioni d'uso nella variante adottata, che entrerà in vigore entro la prossima estate.
Il Consiglio comunale di Modena ha adottato la nuova variante al Piano regolatore generale, con il voto favorevole della maggioranza e il voto contrario di An, Forza Italia e Udc, l’astensione di Lega Nord, Verdi e del consigliere indipendente Achille Caropreso. Il consigliere di Forza Italia Dante Mazzi non ha partecipato al voto, in quanto – ha spiegato “sono tra i cittadini che hanno presentato domanda al Comune relativa alla nuova variante e dunque sono parte in causa nell’adozione della delibera”. Tra le novità della nuova variante al Piano regolatore, ha spiegato l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta, ci saranno “alloggi mediamente più piccoli in edifici mediamente più alti, possibilità di suddivisione degli alloggi grandi in unità abitative di minori dimensioni, in una logica di offerta residenziale a costi più contenuti. Ma anche maggiore possibilità di residenza negli edifici rurali dismessi e nuovi criteri per i cambiamenti nelle destinazioni d’uso dei locali. Per il centro storico ci sarà libertà di insediamento ai piani terra di attività terziarie, artigianali e commerciali. Nuove regolamentazioni – ha continuato l’assessore – “riguardano anche gli aspetti ambientali, dalla bioedilizia al controllo degli sprechi: installazione di interruttori crepuscolari, frangigetto per l’acqua, documentazione del consumo energetico, pannelli fotovoltaici, più incentivi per chi volontariamente andrà oltre i requisiti obbligatori migliorando la qualità termica degli edifici e ricorrendo a fonti di energia rinnovabili. Questo intervento, – ha concluso Sitta – per la progettazione del quale desidero ringraziare i tecnici del Comune di Modena, in particolare l’architetto Stancari e l’ingegner Benedetti, ha un grande valore per la città, crediamo sarà accolto positivamente dai cittadini e dagli operatori del settore e anche dal Consiglio comunale”. Il tempo che intercorre tra l’adozione della delibera e l’approvazione, prevista per l’inizio dell’estate, servirà ai cittadini e agli operatori per presentare osservazioni al Comune sul contenuto della variante. È stato approvato con l’astensione del consigliere Mauro Tesauro e il voto favorevole di tutti gli altri anche l’ordine del giorno presentato dal consigliere della Lega Nord Mauro Manfredini, che ha proposto, dopo un primo anno di monitoraggio, di prevedere un’eventuale proroga della disposizione che prevede la possibilità di suddividere gli alloggi grandi.
Lungo e vivace il dibattito tra i Consiglieri. “La filosofia di questa variante – ha detto Adolfo Morandi di Forza Italia - è il controllo feroce del territorio. Pochissime aree destinate a nuovi insediamenti abitativi e produttivi, con la discutibile idea di poter dominare lo sviluppo della nostra operosa città. Conseguenza: costo delle aree alle stelle, crescita enorme del prezzo al mq per le abitazioni private. Le attività produttive e le famiglie si sono arrangiate dislocandosi nell’hinterland, con conseguenze disastrose nella mobilità di persone e merci e forte incremento all’inquinamento. Infine, ridurre la superficie media degli alloggi avvantaggia gli speculatori, ma non certo le famiglie”. “Se c’è un migliore incontro tra domanda e offerta nel libero mercato anche i cittadini ne trarranno dei vantaggi – ha detto Ubaldo Fraulini dei Ds. – Diamo un giudizio positivo sui recuperi dei contenitori agricoli e sulle nuove regole che rivitalizzeranno il centro storico. Anche le norme ambientali sono una grossa operazione culturale, tecnica e politica, che unisce vincoli e prescrizioni con incentivi di riduzione degli oneri di urbanizzazione. Bisognerebbe inoltre consentire ai cittadini di utilizzare gli incentivi economici e finanziari regionali, statali ed europei, ad esempio con uno sportello di supporto informativo”. “Nel mettere a punto questa variante – ha aggiunto l’assessore alle Politiche per la salute Simona Arletti – abbiamo voluto porre l’accento anche sulla sicurezza sul lavoro, in particolare con alcune norme sulla prevenzione degli infortuni da caduta dall’alto. Il Comune è molto attivo in questa direzione, con l’esperienza innovativa del nucleo di Polizia edilizia della Polizia municipale e il lavoro di tutti gli uffici competenti”. “Noto con rammarico che, dove una volta c’era il paesaggio della nostra campagna, oggi si passa da una città all’altra senza soluzione di continuità – ha detto il consigliere Achille Caropreso. - A Mantova, ad esempio, ho visto un maggiore rispetto per il territorio agricolo, e una volontà di tutelare la civiltà agricola e contadina che è una delle più belle e appartiene alla nostra tradizione”. “Condividiamo l’impostazione della variante, che asseconda i cambiamenti demografici – ha sostenuto Enrico Artioli della Margherita. - Servirà un osservatorio per tenere monitorate eventuali dinamiche speculative, e bisognerà inoltre evitare la creazione di condomini alveari con le problematiche di sicurezza che tutti conosciamo”. “È una filosofia che guarda molto al futuro, ma è importante prestare attenzione anche al tema degli affitti e alla necessità di contenerli per venire incontro alle esigenze di giovani coppie, anziani, coppie di fatto, separati”, ha affermato Sergio Rusticali dello Sdi. Alvaro Colombo di Rifondazione comunista ha sottolineato che “dobbiamo andare versa una città più densa, ma mantenendo alti standard qualitativi. Desta preoccupazione la crescita dell’uso residenziale del forese. È inoltre decisivo il ruolo dell’Agenzia per la casa in materia di affitto”. “Questa variante è un caleidoscopio con dentro di tutto – ha detto Baldo Flori di Modena a colori – tanto che ci si chiede se questo risultato non sia intenzionalmente cercato perché consiglieri e cittadini non possano capirne il senso. Inoltre, la discrezionalità è molto alta e con essa cresce il rischio che si applichino condizioni di favore per alcuni”. Anche Olga Vecchi di Forza Italia ha espresso un parere critico su alcuni aspetti specifici della manovra, ad esempio sui criteri di misurazione della densità edilizia e sulla riduzione della dimensione media degli alloggi. Dante Mazzi di Forza Italia ha sottolineato che “oltre agli aumenti di valore nel cambio di destinazione d’uso, per i privati possono esserci anche riduzioni di valore degli immobili, dovute alla contiguità con le aree nomadi, la discarica, l’inceneritore o la Tav”. “Governare il territorio significa interpretare il legame profondo tra edificazione ed economia, stili dell’abitare, vita civile complessiva della città, esigenze ambientali e qualità dei servizi” ha affermato il Sindaco Giorgio Pighi, sottolineando anche l’importanza del recupero dei contenitori agricoli dismessi.
“Questa variante dà risposta alle esigenze delle famiglie piccole – ha replicato l’assessore Sitta - e contiene disposizioni precise per il rispetto di una dimensione media degli appartamenti anche all’interno dei palazzi. Ci sono preoccupazioni fondate, ad esempio per la densità abitativa del forese, ma quello che la politica deve cercare è il compromesso e la composizione di diversi bisogni. Altre preoccupazioni, invece, appaiono francamente dettate da strabismo politico”. “Voterò a favore - ha detto Rosa Maria Fino della Società civile, - perché questa variante risponde alle esigenze dei cittadini, segue il trend dei cambiamenti demografici e delle nuove tipologie di nuclei familiari”. “Voteremo a favore ma vorremmo vigilare, di qui alla data dell’approvazione, su alcune criticità” ha aggiunto Giancarlo Montorsi di Rifondazione comunista, mentre Mauro Tesauro dei Verdi ha spiegato la propria astensione con il fatto che “alcuni fattori potrebbero mettere in discussione i nostri standard di qualità ambientale, ad esempio nelle aree rurali, anche perché il territorio sul quale interveniamo è limitato e già fortemente antropizzato”. “In questa manovra ci sono tantissime buone idee e il sogno di una nuova città” ha commentato Antonio Maienza dell’Udeur, mentre Sergio Celloni nella propria dichiarazione di voto si è detto preoccupato di un Piano regolatore “sbilanciato e diseguale, che distingue tra cittadini di serie a e di serie b”.

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