23/04/2007

DISCUTERE NEL MERITO DI QUEL CHE SI POTREBBE FARE INSIEME

Il Sindaco Pighi: "evitiamo il lamento e lo scaricabarile, partiamo dai nostri risultati e dalla nostre potenzialità per progettare la Modena del futuro.
“Nel merito, discutiamo nel merito delle questioni, discutiamo di programmi e di azioni, soprattutto discutiamo di soluzioni e, per favore, smettiamola di piangerci addosso e di scaricare sugli altri limiti e responsabilità che sono anche di ognuno di noi.
Sembra diventato lo sport preferito di una parte del sistema Modena quello del lamento e dello scaricabarile: gli imprenditori scaricano su sindacati ed amministratori, i sindacati scaricano su imprenditori ed amministratori, gli amministratori…, guarda caso, gli amministratori modenesi non scaricano su nessuno, ogni giorno compiono scelte ed attuano programmi, credo spesso bene e con buoni risultati, a volte anche sbagliando, ma senza mai incolpare questa o quella categoria sociale. Penso si tratti di un dato evidente oltre che ricorrente, basta valutare le cronache politiche di questi anni per vedere che mai, in nessun caso, le amministrazioni locali, di fronte a difficoltà ed insuccessi, hanno ceduto alla tentazione di invocare il “destino cinico e baro” e neanche lontanamente a quella di scaricare le proprie responsabilità.
Allora che fare? Intanto sarebbe utile partire da quello che siamo e non è poco: sul fronte delle imprese non si può non rilevare i successi della nostra economia; il sindacato continua a rappresentare una parte fondamentale della società; i Comuni stanno fornendo risposte importanti alle esigenze dei cittadini, di tutti i cittadini, delle parti più deboli ed anche delle imprese.
Vorrei sottolineare che con la politica delle aree per i nuovi insediamenti, noi ogni anno garantiamo alle imprese risparmi di decine di milioni di euro (altro che carenza di attenzione e di regia), allo stesso modo i servizi per l’infanzia e per gli anziani, in generale la spesa sociale (90 milioni di euro all’anno) garantiscono sicurezza e prospettiva. Ogni confronto con le amministrazioni locali non può prescindere dal riconoscimento di questi risultati, che sono frutto di politiche e di scelte di ieri e di oggi, ed anche quelle di oggi sono in funzione di quello che questa città sarà tra 10, tra 20 ed anche tra 30 anni, perché è questo il nostro livello di programmazione e di governo.
Poi non mancano i problemi e le criticità: la sicurezza, la compatibilità ambiente-sviluppo, il trasporto collettivo, il governo dell’integrazione, il costo dello stato sociale, lo sviluppo della conoscenza e si potrebbe proseguire ancora. In alcuni casi la difficoltà risiede nella carenza di elaborazione teorico-programmatica, in altri i vincoli sono di carattere finanziario ed a volte interagiscono tra loro anche fattori diversi, compresi, ovviamente, anche i limiti nostri e delle strutture che governiamo. Di sicuro, però, non si risolve nulla con la politica del lamento, o ancor peggio criticando gli altri senza guardare mai in casa propria.
Noi, come pubbliche amministrazioni, stiamo lavorando da tempo sul fronte delle criticità: è quello che dobbiamo fare e perciò non ci aspettiamo applausi. Magari gradiremmo ricevere, con maggiore frequenza e precisione, contributi di idee e di proposte: non generiche liste di cose che gli altri dovrebbero fare, ma piuttosto una sintesi chiara di quello che si potrebbe fare insieme.”

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