19/04/2007

MODENA, L'ARTE ENTRA ALL'ORTO BOTANICO

Dal 21 aprile al 10 giugno la quinta edizione di Gemine Muse rende omaggio ad Adalgisa Lugli con installazioni di Giovanni De Pol, Gilda Scaglioni e Laura Serri.
L’arte contemporanea entra all’Orto Botanico di Modena. L’occasione viene offerta - dal 21 aprile (inaugurazione alle 18) al 10 giugno - dalla quinta edizione di Gemine Muse, progetto che si svolge in 24 città italiane coinvolgendo 140 artisti emergenti proposti da oltre 40 giovani critici.
Ponte virtuale tra passato, presente e futuro dell’arte, la rassegna – promossa dalle
associazioni del Circuito giovani artisti italiani, da Città italiane d’arte e cultura e dalla Direzione generale per l’Architettura e l’arte contemporanee del ministero per i Beni e le attività culturali – invita gli artisti e realizzare opere ispirare al patrimonio culturale e architettonico italiano e si propone di sostenere la produzione di lavori inediti.
A Modena l’Ufficio giovani d’arte del Comune presenta all’Orto Botanico dell’Università, in viale Caduti in guerra 127, il progetto di Patrizia Silingardi intitolato “Aprés Adalgisa Lugli”, omaggio agli studi di una indimenticata e magistrale interprete dell’estetica della meraviglia.
Le tre istallazioni proposte ribadiscono l’affascinante rapporto tra le stupefazioni della natura e l’artificio del manufatto artistico. Tra quinte d’alberi centenari Giovanni De Pol innesta, per contrasto, un altare, un polittico dove si scatena un cruento immaginario di membra e mutazioni spettrali. Vera e propria riflessione sul gigantismo, la modalità creativa adottata riguarda la cultura neo-bohemien dei muri rubati nottetempo da writers. Ogni tavola è il pretesto per la rivelazione del kitsch di un mondo altro che viene a contrapporsi al reale della natura.
Gilda Scaglioni propone una bizzarra combriccola di pidocchi-parassiti ingigantiti e divenuti immondi protagonisti di una fantomatica messinscena. Con l’alchimia che racchiude in sé ripugnanti ossessioni infantili, realizza una serie di immagini che preludono all’occultismo delirante delle pozioni stregonesche. Ogni “composizione” svela il suo enigma attraverso un’improbabile e ludica enciclopedia che ricalca l’ingenuo sadismo degli antichi erbari.
Artefice di un visionario bestiario-mobilio, Laura Serri presenta la metamorfosi di un portalavoro da sartina che magicamente mostra le sembianze di un cerbiatto, declinando l’uso dei cassetti – che rammentano ancora fettucce e bottoni – in semenzai dedicati allo spicciolo collezionismo di viole che lì si fanno una culla e un piedistallo.
Le opere si possono ammirare da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e al pomeriggio su richiesta dalle 15 alle 17. Aperture straordinarie sono in programma il 18 maggio dalle 9 alle 19, il 25, il 26 e il 27 maggio dalle 9 alle 20 (informazioni al numero 059 2032604 e nel sito www.comune.modena.it/gioarte).
All’interno del progetto Gemine Muse sono inoltre previste due lezioni magistrali, in programma venerdì 18 maggio. Alle 17 Elena Corradini, docente di Museologia e critica artistica e del restauro all’Università di Modena e Reggio Emilia, affronta il tema “Collezionare meraviglie e rarità, artifici di arte e natura”, mentre alle 18 Daniele Dallai, docente di Botanica all’Università di Modena e Reggio Emilia, parla del collezionismo scientifico in un antico Giardino dei semplici.

Azioni sul documento