24/07/2007

ALLOGGI, PIAZZE E NEGOZI NELL'EX MANIFATTURA TABACCHI

Il piano di recupero di edilizia privata del comparto passa l'esame del Consiglio.

 

Il Consiglio comunale di Modena, nell’ultima seduta prima della pausa estiva, ha approvato il Piano urbanistico attuativo del piano di recupero di iniziativa privata relativo al comparto dell’ex Manifattura tabacchi. La delibera, presentata dall’assessore all’Urbanistica Daniele Sitta, è passata con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza (ad eccezione della consigliera diessina Eugenia Rossi e dei Verdi che si sono astenuti), del gruppo Indipendente e il voto contrario dei gruppi d’opposizione.
Illustrando la delibera, l’assessore Sitta ha ricordato l’importanza storica e urbanistica dell’industria dismessa nel 2002 e ceduta dal demanio a Fintecna. La società privata a partecipazione statale Fintecna ha a sua volta costituito la società Quadrifoglio e con una gara ha scelto il partner a cui cedere il 50% della società e con cui realizzare il progetto di recupero, affidato agli architetti Tiziano Lugli e Paolo Portoghesi.
“La manifattura Tabacchi è stata per Modena una realtà imprenditoriale di straordinario valore – ha commentato Sitta - che ha segnato il passaggio dall’economia rurale a quella industriale; è stata caratterizzata da un’occupazione prevalentemente femminile che ha portato alla prima grande conquista di welfare attraverso la nursery, l’asilo nido interno. E rappresenta uno dei temi urbanistici più importanti della città, non solo per le rilevanti dimensioni dell’area, ma soprattutto per la posizione in cui si colloca, al limite nord del centro storico e a ridosso della stazione ferroviaria. Per tutti questi motivi, il Consiglio comunale si è espresso più di una volta sull’argomento e ha definito gli indirizzi del progetto di recupero, chiedendo un progetto che valorizzasse gli immobili storici e prevedesse uno spazio simbolico da dedicare all’esperienza industriale e sociale delle donne e degli uomini che lavorarono nella Manifattura tabacchi”.
“Il progetto di recupero che interviene su un’area di 23mila metri quadrati di superficie – ha spiegato l’assessore – è di dimensioni molto rilevanti per la qualità architettonica e il valore storico di gran parte degli edifici, oltre che per l’estensione. La zona è quella compresa tra le vie S. Orsola, Ganaceto, San Martino e viale Monte Kosica e acquisterà ancora maggior rilievo con lo spostamento dello scalo merci. Il progetto di recupero prevede la realizzazione di alloggi, laboratori, negozi, uffici e servizi. Due corpi di fabbrica saranno sottoposti alle autorizzazioni della Soprintendenza per i Beni e le Attività perché considerati di particolare pregio e verranno conservati: il primo (edificio A) più antico risalente al 1600 e prospiciente a via S. Orsola, l’antico convento su cui sono successivamente intervenuti, agli inizi dell’800 dall’architetto della Corte Ducale Domenico Randelli, e agli inizi del XX secolo l’architetto Aliprandi, il secondo (edificio B) costruito nel primo ‘900 e considerato un bell’esempio di intervento razionalista. Saranno invece abbattuti i capannoni costruiti dopo gli anni ’60 e alcuni edifici che si affacciano su via S.Orsola. Il varco che si verrà a creare andrà a ridisegnare l’area consentendo di aprire un collegamento da nord verso il cuore della città e, in tal modo, ripristinando via Sgarzeria nella sua originale configurazione. In pratica, dall’area della Stazione ferroviaria sarà possibile accedere al centro storico direttamente con un percorso ciclopedonale che, passerà sotto viale Monte Kosica, attraverserà il comparto, via Sgarzeria e via Rismondo fino a Piazza Grande. Inoltre 1250 metri quadrati saranno destinati ad attività pubbliche: vi potrebbe nascere un presidio sanitario o un micronido. Infine, nella piazza che verrà ricavata all’interno del comparto, sorgerà un monumento a memoria delle migliaia di lavoratrici occupate nella manifattura”.
Entrando nel dettaglio l’architetto Paolo Morselli ha illustrato il progetto spiegando che nell’edificio A saranno ricavati 73 alloggi e 46 garages, nell’edificio B 70 alloggi, 111 garages e 34 posti auto. Complessivamente saranno 14mila e 600 i metri quadrati destinati a residenza, oltre 2mila e 200 mtq saranno destinati a uffici, 1050 mtq a uffici pubblici, altri 4mila mtq ad attività commerciali. Oltre alla storica ciminiera, sarà conservata la centrale termica dell’industria vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Sarà anche realizzato, su progetto del prof. Portoghesi un ulteriore nuovo edificio a quattro piani che consentirà di portare a 404 i parcheggi complessivamente disponibili nel comparto (in tutto saranno saranno 157 i garages e 297 i posti auto). Infine nell’area dovranno anche essere rispettati i vincoli sui canali idraulici sotterranei e la ciclabile di viale Monte Kosica.

Azioni sul documento