14/10/2008

"TAGLI ALL'EDILIZIA PUBBLICA, A MODENA 110 ALLOGGI IN MENO"

L'assessore alle Politiche sociali Maletti ha risposto in Consiglio a Prampolini (Sd)

“Per il Comune di Modena il blocco dei finanziamenti sul diritto alla casa che il precedente Governo aveva previsto significa annullare gli interventi già programmati su 110 alloggi, 195 in tutta la Provincia. Del Piano casa annunciato dal Governo non si conosce il contenuto, si apprende soltanto dalla stampa che per la casa sono previsti solo 150 milioni di euro per il prossimo anno. Alle politiche abitative sono stati sottratti 550 milioni di euro, mentre si stanziano contributi per comuni non certo virtuosi, come Catania”. A dirlo è l’assessore alle Politiche sociali, alla casa e all’integrazione del Comune di Modena, Francesca Maletti, rispondendo in Consiglio comunale all’interpellanza presentata da Giorgio Prampolini di Sinistra democratica, dal titolo “a che punto siamo con lo sviluppo di offerta di case di Edilizia pubblica?”.
Il consigliere ha presentato l’interpellanza affermando: “nella manovra economica e finanziaria triennale il Governo ha previsto che l’incremento del Patrimonio abitativo di edilizia si realizzerà con le risorse anche derivanti dall’alienazione di alloggi di Edilizia pubblica. Questo Piano sembra avere lo scopo di utilizzare Edilizia pubblica per finanziare e costruire normale edilizia abitativa residenziale. In questo modo, sarebbero tagliati i finanziamenti al Piano Di Pietro-Ferrero del Governo Prodi che prevedeva il finanziamento di 12.000 alloggi per far fronte agli sfratti prima della loro esecutività nell’ottobre 2008”. Ha poi chiesto “che fine faranno i 195 appartamenti individuati a livello provinciale e già segnalati al Ministero per i relativi finanziamenti, come si pensa di intervenire sull’emergenza sfratti che si profila per ottobre e se si reputa utile coinvolgere sul piano di Edilizia sociale altri soggetti privati oltre ad Acer”.
L’assessore ha aggiunto “è urgente chiedere al Governo di ristabilire al più presto le condizioni per attuare questi interventi, sollecitando una rapida proposta del nuovo Piano casa e un reale confronto con gli Enti locali per evitare rischi di centralismo. Siamo contrari a ipotesi di svendita del patrimonio abitativo pubblico, che andrebbe semmai aumentato per arrivare ai livelli dei più avanzati paesi europei. Si tratta comunque di patrimonio dei Comuni, sul quale i Comuni devono decidere e non altri. Rispetto all’emergenza sfratti”, ha continuato l’assessore Maletti, “continuiamo a utilizzare le graduatorie di Edilizia residenziale pubblica, con l’aggiunta di 20 punti, e a rispondere con gli immobili dell’Agenzia per la casa. C’è inoltre l’idea di inoltre coinvolgere anche soggetti privati, come le Fondazioni bancarie, per dare risposte a una questione che è ancora irrisolta come quella della casa. Le graduatorie per le assegnazioni dovrebbero, anche in questo caso, essere gestite dagli Enti locali”.
Nel dibattito, Antonio Maienza (Udeur) ha affermato: “mi pare di capire che le mancate risorse non ci permetteranno di completare degli interventi edilizi già previsti. Credo che noi, assessore Maletti, dobbiamo avere la responsabilità di un nuovo piano”.
Daniele Sitta, assessore all’Urbanistica, ha aggiunto: “credo siamo rimasti tra le poche amministrazioni che obbligano nelle zone Peep a destinare il 30% dell’affitto a canone convenzionato. Però riusciamo a dare solo una parte delle risposte. L’edilizia residenziale pubblica è ancora necessaria. L’intervento dello stato è andato decrescendo fino a essere azzerato dall’ultimo Governo. Credo che il Governo Prodi avesse ottenuto un grande risultato, destinando 550 milioni all’emergenza sfratti e all’edilizia pubblica. Altro che federalismo, qui si torna indietro di 50 anni”.
Giorgio Prampolini ha replicato: “la situazione è ancora più pesante di quella di cui ero a conoscenza io. Bisogna fare in modo che il Governo cambi questi interventi che fanno rizzare i capelli in testa”.
L’assessore ha concluso: “è vero che la situazione sta peggiorando e gli interventi del Governo sono confusi e contraddittori. Si tolgono 400 milioni di euro dal Piano casa. Mi stupisce che non sia intervenuto nessuno della minoranza. Mi chiedete in ufficio di tutelare situazioni di emergenza che si rivolgono a noi, ma su questo tema, in aula, nessuno ha detto nulla: allora evidentemente per voi non esiste il problema. Se invece esiste, dobbiamo chiedere tutti insieme al Governo di mettere dei fondi per l’Edilizia residenziale pubblica”.

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