10/11/2008

ATCM, AUMENTO DI CAPITALE PER ALMENO 6 MILIONI 500 MILA EURO

Approvata in Consiglio comunale la delibera che avvia la gara per la selezione del partner industriale. Cinque i contendenti, 2 ex municipalizzate italiane e 3 straniere

Il Consiglio comunale di Modena ha dato l’ok alla delibera per il rilancio del trasporto pubblico locale modenese che definisce la procedura per la selezione del partner industriale di minoranza di Atcm, con il voto favorevole della maggioranza e del gruppo indipendente per la Sinistra, contrario della minoranza e la non partecipazione al voto di Verdi e Rifondazione Comunista.
A contendersi la partnership con Atcm cinque aziende, due nazionali ex municipalizzate e 3 internazionali, che hanno espresso il loro interesse a partecipare alla gara entro la data ultima dello scorso 30 giugno 2008. Si tratta del gruppo inglese Arriva, di quelli francesi Transdev e Ratp (con all’interno la cordata delle Ferrovie dell’Emilia Romagna e altre aziende italiane), e le due aziende di trasporto nazionali Atm (Milano) e Atc (Bologna). I controlli di idoneità delle aziende sono già stati effettuati, e si è messa a disposizione delle cinque aziende la documentazione di Atcm, consentendo ad ognuna di presenziare in azienda per alcuni giorni.
L’aula ha approvato il prezzo a base di gara per l’acquisizione di circa 19 milioni di azioni di Atcm, corrispondenti al 49% del capitale sociale dell’azienda, in 6 milioni 500 mila euro, con un valore nominale per azione pari a 24 centesimi di euro più un sovrapprezzo di 11 centesimi. “Il valore base dell’azienda è stato definito per un importo maggiore rispetto all’attuale valore dell’azienda pari a 4 milioni 600 mila euro, con l’obiettivo di spingere allo sviluppo” ha spiegato l’assessore alla Mobilità Daniele Sitta nella presentazione della delibera. “In queste giornate tutti gli enti principali stanno deliberando per mettere l’Agenzia per la Mobilità (Amo) nelle condizioni di invitare i concorrenti a esprimere la propria offerta. Con la delibera si approvano gli schemi finali del Contratto di investimento, del Patto parasociale, dello Statuto Atcm post ingresso del partner industriale, e del Contratto di opzione. Si approva la modalità di valutazione dell’Offerta tecnica articolata nel Piano di sviluppo di Atcm, nel Piano Organizzativo e nel Piano delle proposte di miglioramento del servizio di rapporto pubblico locale di Modena”. Viene data delega “al presidente della Provincia di Modena o all’assessore provinciale competente, di sottoscrivere per conto del Comune di Modena il Contratto d’investimento – ha proseguito Sitta – per accelerare i tempi: anche così facendo l’ingresso del partner non potrà avvenire prima di marzo del prossimo anno. Si cerca quindi di ridurre i tempi morti degli aspetti di carattere burocratico”. Viene, inoltre, delegato il sindaco o l’assessore competente a sottoscrivere il Patto parasociale e il Contratto di opzione e di partecipare all’Assemblea straordinaria di Atcm per l’approvazione dell’aumento di capitale riservato al partner industriale e dello statuto. “Nel caso la procedura per la selezione del partner industriale non vada a buon fine – ha aggiunto l’assessore – si autorizza, inoltre, l’Agenzia per la mobilità a ricorrere alla trattativa negoziata, con il coinvolgimento almeno dei 5 concorrenti già selezionati”.
L’assessore, nel suo intervento, ha ricapitolato alcuni aspetti dell’iter percorso fino ad ora per il rilancio del trasporto pubblico, di cui questo passaggio rappresenta la fase finale: “Ricordo che la quota riservata al partner industriale è pari al 49%, e non corrisponde all’acquisto di quote, ma alla sottoscrizione di un aumento del capitale sociale, con l’obiettivo di rafforzare l’azienda. L’aggiudicazione della gara avverrà secondo i criteri dell’offerta più vantaggiosa economicamente (50%) e di quella migliore qualitativamente rispetto al piano industriale (50%). L’accordo con il partner avrà una durata minima di 5 anni, e gli sarà affidata la gestione operativa dell’azienda. Tra le clausole si è inserito un obbligo da parte del partner industriale a cedere le quote se il matrimonio non sarà di reciproca soddisfazione”. Una volta individuato il partner sarà richiesto un atto di Investimento con quota sociale, e si procederà alla richiesta all’Antitrust del via libera.
 

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