17/11/2008

IL CONSIGLIO CHIEDE STRUMENTI E DOTAZIONI PER LA DISLESSIA

Approvato all'unanimità l'ordine del giorno bipartisan che sensibilizza sulla patologia

Il Consiglio comunale di Modena ha chiesto alla Giunta di impegnarsi affinché strumenti e dotazioni per contrastare la dislessia entrino pienamente a far parte del patrimonio didattico comune di ogni classe, facendosene carico nei confronti dei Ministeri preposti, in modo da permettere a tutti i bambini interessati dal disturbo, il diritto universale all’accesso della conoscenza. E’ stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato in aula da Mauro Tesauro dei Verdi “Strumenti e dotazioni per la dislessia”, e firmato da tutti i capogruppo in Consiglio comunale.
Il consigliere Tesauro, nella presentazione dell’odg ha sottolineato come “questi disturbi riducono considerevolmente la possibilità di accedere alla conoscenza. I bambini dislessici possono leggere o scrivere o fare i calcoli, ma solo impegnando al massimo la loro concentrazione. Così si stancano in fretta e fanno errori, rimanendo indietro nell’apprendimento. Bisogna ridurre l’interferenza del disturbo, si può e si deve fare di più e di meglio”.
Olga Vecchi di Fi-Pdl ha affermato: “E’ un argomento che inizia con il toccare i bambini ma poi tocca anche le famiglie. Si tratta di un problema a livello psicologico, è estremamente importante parlarne per cogliere il problema fin dai primi sintomi, e da parte delle istituzioni condurre questi ragazzi verso una rapida risoluzione di queste situazioni”.
Per Achille Caropreso del Pd “la scuola deve avere strumenti di intervento per questi bambini. Questi problemi, se risolti, creano giovani che in un futuro saranno adattati e non disadattati come succederebbe diversamente. Le somme che si spendono per combattere certe situazioni sono investimenti. Ringrazio Tesauro per questo odg, perché sensibilizza verso un problema psicologico”.
Per Baldo Flori di Modena a Colori “il problema è più insidioso di quanto qui annunciato. In questi ultimi anni si sono presentate forme di patologia coperta, non affrontate in tempo, che emergono a volte addirittura alle superiori. La dislessia non è sconosciuta, ma è stata cancellata 4 o 5 anni fa dall’elenco delle patologie prese in considerazione. Non è un problema di intervenire con sussidi didattici, ma di diagnosi della patologia. Chiediamo il riconoscimento a livello legislativo di questo tipo di patologia”.
Per Giuseppe Campana del Pd “considerare un bambino dislessici come svogliato sarebbe la stessa cosa che considerare la miopia una mancanza di capacità di orientamento. Il fatto che questo tipo di patologia fosse riconosciuta e adesso non più mi preoccupa, può essere che qualcuno abbia pensato che l’individuazione di questa patologia sia un atto stigmatizzante. Mi inserisco per caldeggiare che su questo si intervenga, su queste persone non si parla di spese, ma di investimenti”.
Secondo Enrico Artioli del Pd “ci si è accorti recentemente di tutta una serie di disturbi che venivano attribuiti in precedenza alla svogliatezza degli studenti. Invece non è così ed è necessario ampliare l’idea di stato sociale, è possibile cercare di mettere in campo azioni verso chi non ce la fa. Molto importante è una forte azione di prevenzione per diagnosticare precocemente questo tipo di disturbo”.
Per William Garagnani del Pd “Modena è all’avanguardia sugli interventi per la dislessia. Il Consiglio comunale intervenendo sull’argomento rinforza quello che l’ente locale fa o ha fatto. Nella battaglia per superare il problema che ha il 4% dei ragazzi l’insegnante, quando può, deve attivare dei laboratori ad hoc e deve puntare sull’autostima del ragazzo, valorizzando gli ambiti di forza, per rimotivarlo perché la depressione è un fattore caratterizzante questo tipo di problema. Non è un problema di parte, lottiamo tutti contro la scellerata idea del maestro unico”.
Per Rosamaria Fino “questo dibattito denota la particolare sensibilità di tutti i consiglieri in forma bipartisan. I dislessici come gli autistici hanno diritto ad una attenzione preventiva: in un qualunque momento del percorso scolastico si può rilevare il problema della dislessia, che potrebbe comportare l’esclusione da un percorso lavorativo futuro”.
Secondo Adolfo Morandi “viene usato questo odg strumentalmente per attaccare la minoranza sul decreto Gelmini. Non è previsto alcun taglio per ciò che riguarda gli insegnanti che si occupano di situazioni problematiche, di insegnanti di sostegno per disabili. Rimane l’appoggio all’odg: siamo di fronte a patologie, non a qualcosa che può essere affrontato da un maestro che ha conoscenze limitate in merito”.
A chiudere il dibattito il consigliere Tesauro: “Il tema è stato affrontato in tutte le sue sfaccettature. Invito a ritornare sul tema centrale e ad apprezzarlo al di là di valutazioni che, seppur legittime, in questo caso non devono spostare il nostro impegno”.
 

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