09/05/2008

"IL GATTILE E' REGOLARE, MA IL CONTROLLO SPETTA ALL'AUSL"

La risposta dell'assessore Orlando all'interrogazione di Flori sulla salute dei gatti
“Nessuna disparità di trattamento tra l’associazione che gestisce il gattile ed altre associazioni, l’unico requisito è la regolarità. L’attività di sorveglianza è di competenza del Servizio veterinario dell’Ausl, non dell’Ufficio diritti animali, e purtroppo, il consistente numero di decessi è un dato che rientra nell’ordinarietà, tenuto conto che parliamo di animali provenienti da colonie feline, quindi con alta probabilità di infezione, o da cucciolate abbandonate, o che arrivano spesso in condizioni disperate, perché incidentati”. Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando, nella sua risposta all’interrogazione, trasformata in interpellanza, dei consiglieri di Modena a Colori Baldo Flori e Paolo Ballestrazzi, volta a comprendere se “Viene svolta in modo adeguato l’attività di sorveglianza da parte del Comune di Modena sulla gestione del gattile comunale di Modena affidata alla onlus Protezione del Gatto?”. Nella sua interrogazione, Modena a Colori, aveva denunciato un numero di decessi di gatti superiore al 20%, con punte del 26% nei primi 8 mesi del 2007, superiore alla situazione del gattile di Carpi e aveva chiesto informazioni in merito all’esistenza o meno di schede informative sanitarie per verificare la condizione dei gatti, ritenendo l’atteggiamento del Comune nei confronti dell’associazione diverso rispetto a quello tenuto con altre, come quella che gestiva il canile.
“All’associazione Protezione del Gatto non è stata fatta alcuna contestazione per mancato rispetto della convenzione, perché non sono state rilevate inadempienze” ha spiegato Orlando. “Le schede informative esistono e sono conservate presso il gattile a disposizione degli organi di controllo. Le schede sanitarie invece devono essere compilate e consegnate al momento delle adozioni”.
Rispetto al differente comportamento tenuto dall’Amministrazione nei confronti dell’associazione che gestiva il canile, l’assessore ha spiegato che “l’Ausl in quel caso evidenziò, negli anni 2004 e 2005, inadempienze da parte dell’allora gestore del Canile, Csa. Sul gattile nessuna segnalazione è mai stata effettuata e la documentazione presentata all’Ufficio diritti animali è sempre stata regolare e precisa”.
Orlando ha poi colto l’occasione per spiegare la diversa normativa e i differenti adempimenti burocratici necessari tra canili e gattili, sottolineando che non corre l’obbligo per il Comune di dotarsi di gattili, vista la maggior autonomia, libertà ed autosufficienza di questi animali rispetto ai cani. “E’, comunque, impegno di questa Amministrazione migliorare sempre di più questo servizio – ha concluso l’assessore – promovendo opportuni investimenti che favoriscano la costituzione di oasi feline e la collaborazione con associazioni e Servizio veterinario per portare avanti programmi di sterilizzazione, e ragionando sulle possibilità di poter intervenire sulla attuale struttura che presenta problemi di adeguatezza”.
Una risposta “deludente” secondo il consigliere dell’Udc Davide Torrini. “E’ ora di andare anche alla sostanza politica – ha affermato – la legittimità di un atto ha solo valore giuridico: dove mancano le schede dei cani si manda via chi gestisce, dove muoiono i gatti non si fa niente. L’assessore difende un indifendibile Ufficio degli animali”.
Per Isabella Massamba di Sd “la situazione va indagata. Ho ricevuto diverse segnalazioni da persone che faticano ad adottare gattini piccoli perché malati. Bisogna intervenire per migliorare le condizioni di salute”.
Secondo Flori la risposta dell’assessore è stata “burocratica e difensiva, per poi arrivare ad ammettere che c’è una situazione da modificare. Di normale c’è molto poco – ha continuato il consigliere – ci siamo procurati i dati relativi a Carpi per dimostrare l’anomalia: in quel gattile ci sono molti più gatti ma la mortalità è all’11%”. In merito all’Ufficio diritti animali ha aggiunto: “L’amministrazione ha o no il compito di vigilanza sulla situazione dei felini? Chiediamo conto delle responsabilità politiche di questo ufficio. Se la situazione non va l’amministrazione non può coprirsi dietro agli atti giuridici”.
Nella sua replica l’assessore ha affermato che “spesso e volentieri si affrontano questi argomenti in modo strumentale. Il sottolineare le differenze tra gatti e cani voleva proprio evitare utilizzi strumentali di queste argomentazioni. Al gattile non ci sono irregolarità, mentre in passato c’era una latitanza grave da parte di chi gestiva il canile e si è intervenuti. L’Ufficio diritti animali, comunque, non deve vigilare su questioni di pertinenza dell’Usl”. L’assessore ha poi ribadito che “l’Amministrazione non è inerte, ma la struttura e il problema della sterilizzazione richiedono ingenti investimenti, stiamo cercando risorse per intervenire. Si sta ragionando per creare un’oasi felina, più gradevole per l’animale, accanto al gattile, nel quale si limiterebbe il ricovero dei gatti solo per ragioni di cure”.

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